Metaverso: come cambierà il marketing nell’Internet del futuro
Il Metaverso modificherà radicalmente l’esperienza in Internet. Come si evolverà il marketing nel rapporto tra brand e clienti?
Il Metaverso è già tra noi. Ormai sembra chiaro che il mondo di Internet sta cambiando e che siamo di fronte all’avvento della prossima grande svolta dell’universo digitale, costantemente online, nel quale viviamo. Il ventaglio di possibilità che questa nuova realtà iperconnessa promette di offrire potrebbe superare anche la più fervida immaginazione.
Cambierà la nostra percezione del mondo e dell’interazione con gli altri, cambierà il nostro modo di fruire esperienze, cambierà persino il nostro approccio verso noi stessi. Non si tratta di fantascienza, ma di quello che sarà l’Internet del futuro.
Tutti i trends caratteristici della galassia digitale, dalla crescita dei sistemi di Virtual Reality e Augmented Reality allo sviluppo degli NFT (Non Fungible Tokens) e passando per tutto il mondo Crypto, suggeriscono che la via maestra sta prendendo una direzione ben precisa: porre l’utente al centro di questo nuovo ecosistema tecnologico fondato sulla creazione e fruizione di esperienze.
In uno scenario così complesso, come si evolverà il marketing nel rapporto tra brand e clienti? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Facebook diventa Meta, primi passi nel Metaverso
L’esempio più lampante del cambiamento epocale che tutto l’universo di Internet si appresta a vivere è sicuramente il recente rebranding di Facebook, ormai divenuta appunto Meta, tra le Big Tech più influenti nell’economia mondiale.
L’idea di fondo di questa svolta nasce da una visione illuminante sull’evoluzione dell’esperienza online di miliardi di utenti: un nuovo mondo co-costruito, insieme ai content creators e tutti i fruitori, che consentirà un’interazione fortemente immersiva tra persone, aziende, oggetti e ambienti virtuali estremamente realistici. Avatar e ologrammi si preparano dunque a ricoprire il ruolo di protagonisti indiscussi del nuovo volto della rete.
Tuttavia, il termine Metaverso – o più correttamente Metaverse – non è un’invenzione di Mark Zuckerberg. Questa espressione è stata infatti utilizzata per la prima volta nel romanzo cyberpunk Snow Crash (N. Stephenson, 1992), la cui trama si sviluppa intorno alle vicende di un mondo iperconnesso basato su una realtà virtuale tridimensionale popolata da avatar.
Suona familiare, vero?
Una prospettiva che sicuramente poteva sembrare estremamente fantasiosa in passato, quando Internet era un ambiente lineare e molto più limitato, ma che oggi può concretizzarsi in tempi relativamente brevi grazie al grande impegno profuso dai colossi della tecnologia.
L’obiettivo di Meta secondo Zuckerberg
Le fondamenta di questo ambizioso progetto sono già state predisposte. La nascita e il conseguente sviluppo del Metaverso coinvolgeranno da vicino migliaia di professionisti, in particolar modo nel settore informatico ed ingegneristico, mobilitando importanti investimenti economici e soprattutto piccole e medie imprese di tutto il mondo intenzionate ad entrare in partnership con Meta per la creazione e la distribuzione di contenuti, software e applicazioni.
Come raccontato dallo stesso Mark Zuckerberg in occasione della conferenza Facebook Connect 2021, con la quale è stato ufficialmente annunciato l’inizio dei lavori sul Metaverso, questo nuovo mondo futuristico fruibile attraverso la realtà virtuale, comporterà cambiamenti profondi nelle modalità con le quali approcciamo la vita quotidiana.
Lavorare e formarsi da remoto sarà molto di più di una serie di video-calls e web-meetings. Per le aziende, fare marketing e sviluppare e-commerce significherà progettare idee ed esperienze sempre più immersive e coinvolgenti per i propri clienti. L’industria dell’entertainment, dell’arte e dello spettacolo rivoluzionerà di fatto il proprio modello di business, rendendo i fruitori i veri protagonisti del cambiamento.
Ambienti digitali a misura di utente, la User Experience nel Metaverso
Il Metaverso pensato e annunciato da Mark Zuckerberg si configura davvero come uno spazio florido e dalle possibilità potenzialmente infinite, dove le azioni e le interazioni di ogni utente assumono un significato profondamente diverso.
È proprio la user experience il fattore chiave che caratterizzerà il Metaverso. Non si tratta, però, di un concetto nuovo o di una semplice previsione per il futuro; già oggi, infatti, la progettazione di esperienze attraenti e coinvolgenti per gli utenti è un elemento fondamentale per ottenere successo online. Basta pensare alla grande rilevanza che attualmente hanno le professioni legate al design e all’effettiva realizzazione di UX e UI, ovvero di User Experiences e User Interfaces: due facce della stessa medaglia che devono necessariamente coordinarsi in maniera del tutto complementare per generare risultati efficaci.
Esattamente lo stesso principio sarà alla base del Metaverso. Concetti come l’ipertestualità e la multimedialità potrebbero diventare presto obsoleti. L’Internet del futuro continuerà ad essere aperto ed interconnesso, ma gli attuali spazi online frequentati quotidianamente – come siti web e piattaforme social media – si trasformeranno in veri e propri ambienti digitali a misura di utente.
L’obiettivo di un progetto di tale portata, come sottolineato anche dallo stesso Mark Zuckerberg, è proprio quello di migliorare la qualità del tempo normalmente trascorso sugli schermi offrendo un pacchetto totalmente nuovo di esperienze uniche e quanto più possibile vicine al mondo reale.
Metaverso e Marketing, come cambia il rapporto tra brand e clienti?
Compresa finalmente la natura del Metaverso e analizzati i possibili scenari evolutivi riguardo l’esperienza online degli utenti, è arrivato il momento di porci questa domanda: se tutto è destinato a cambiare, quando e come cambierà uno dei settori più vicini all’innovazione come quello del marketing? Come cambierà il rapporto tra brand e clienti? Quale sarà il ruolo del commercio online?
Verso una nuova economia virtuale
Nella prospettiva di un nuovo mondo esperienziale ed iperconnesso è inevitabile che aziende e professionisti, provenienti da settori anche profondamente diversi tra loro, comincino già da ora ad esplorarne le potenzialità sperimentando nuove strategie di engagement per i propri clienti.
Cosa potranno fare le aziende per ottenere il massimo dal Metaverso? Senza dubbio, la possibilità di organizzare e gestire spazi virtuali realistici e tridimensionali è un elemento imprescindibile; questa prospettiva cambierà radicalmente il modo di vivere le riunioni di lavoro e i meetings, ma soprattutto darà spazio alla progettazione di eventi online sempre più immersivi (la startup italiana Coderblock sta andando verso questa rivoluzione).
Si tratta a tutti gli effetti di un’opzione che potrebbe rivoluzionare le tradizionali tecniche pubblicitarie e di marketing, in particolar modo per attività eccezionali come il day one del lancio di un nuovo prodotto sul mercato: gli eventi promozionali potrebbero realizzarsi in modalità virtuale con accesso limitato, all’interno di uno spazio digitale costruito ad hoc, garantendo ai partecipanti alcuni benefici esclusivi legati a quest’esperienza.
E questo è solo un esempio di come il Metaverso potrebbe accorciare ancora di più le distanze tra aziende e clienti.
Ambienti digitali come questi dovranno poi certamente essere arricchiti da particolari contenuti, o tokens, anch’essi virtuali e di cruciale rilevanza per quella che, con ogni probabilità, sarà la logica dominante dell’economia nel Metaverso. Tutto, naturalmente, in coerenza con la centralità assoluta dell’esperienza dell’utente.
Tutti sono invitati a prendere parte al cambiamento, nessuno può essere escluso. Siamo di fronte all’avvento della prossima generazione di Internet che promette di essere una grande occasione per muoversi verso una nuova economia virtuale, capace di rinnovare profondamente i mercati e creare nuove opportunità di investimento.
NFT, il futuro del marketing passa da qui
Non Fungible Tokens, o semplicemente NFT: un termine che oggi è ancora molto di nicchia e conosciuto solo dagli addetti ai lavori, ma che potrebbe presto diventare il nuovo cavallo di battaglia del web marketing con diverse declinazioni.
Ma prima di tutto, cos’è esattamente un NFT? Senza perdersi in tecnicismi, sostanzialmente un Non Fungible Token è una certificazione di proprietà virtuale, unica e irripetibile, attribuita a un oggetto (solitamente digitale, ma anche fisico) o a un servizio. Il sistema di identificazione della proprietà virtuale avviene mediante la tecnologia blockchain, tra i pilastri alla base del funzionamento dell’intero Metaverso.
La compravendita dei tokens è possibile principalmente su specifici marketplaces, tuttavia la forte ascesa di questo nuovo mercato ha convinto anche un colosso dell’e-commerce come Ebay a compiere un passo significativo abilitando sulla propria piattaforma la vendita all’asta di alcuni oggetti digitali da collezione: un esperimento coraggioso e lungimirante, che potrebbe condurre in breve tempo verso un fisiologico cambio di rotta di tutto l’ecosistema del commercio digitale.
La peculiarità dei tokens è proprio la loro infungibilità. Questa caratteristica impedisce di fatto l’interscambiabilità di questi beni digitali, come accadrebbe invece per le transazioni finanziarie sia in valute tradizionali che in cryptovalute. Ogni NFT possiede, dunque, una propria individualità autenticata: un fattore assolutamente da non trascurare e che apre numerosi scenari potenzialmente molto stimolanti per innovare i modelli di business di ogni settore e le strategie di marketing attualmente valide online.
Alcune realtà hanno già aperto con grande entusiasmo verso l’utilizzo di NFT. Ne sono esempi concreti i mercati dell’arte e della musica, ormai soggetti da tempo a costanti momenti di crisi legati principalmente alla rigidità della tradizionale filiera di produzione e distribuzione, oppure a problemi di natura legale, come la gestione dei diritti d’autore e di proprietà o la pirateria. La commercializzazione di tokens può rivelarsi la chiave di volta per rilanciare con nuova linfa tutto il settore dell’entertainment e dello spettacolo, con un vantaggio notevole in termini di coinvolgimento del pubblico.
Immagina di poter acquistare gli NFT ufficiali dei tuoi musicisti preferiti, ottenendo l’accesso a benefits ed eventi esclusivi o magari a vere e proprie forme di rendita economica calibrate sull’investimento iniziale.
Sarebbe fantastico, vero?
Seppur fantasiosa, questa sembra essere una nuova possibile direzione nel rinnovamento dell’industria dello spettacolo, dove l’utente non è più soltanto un fruitore passivo, ma assume un ruolo attivo del tutto nuovo e assolutamente determinante per il successo dell’artista, divenendone a tutti gli effetti un co-produttore e collaboratore fortemente coinvolto e motivato.
Naturalmente, lo stesso principio potrebbe essere applicato efficacemente anche nell’editoria, nel cinema e, perché no, persino nel teatro.
NFT, non solo entertainment
Gli NFT sono già stati introdotti anche nel mondo dello sport. In occasione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è stata provata una formula fortemente user-friendly, che strizza l’occhio sia ai collezionisti, intenzionati ad aggiudicarsi tokens virtuali ufficiali dell’evento acquistandoli in limited edition sull’apposito marketplace, sia a tutti i fans che godranno della possibilità di vincerli e collezionarli giocando gratuitamente ad un videogioco a tema.
E se anche un’azienda leader come Coca-Cola ha deciso di puntare sui Non Fungible Tokens e sul Metaverso, probabilmente il futuro del marketing passa da qui.
Credits immagine di copertina: Astratto foto creata da freepik – it.freepik.com
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