Corporate Innovation

Open Innovation: come praticarla nelle PMI

Innovare è la chiave del successo di ogni azienda, ma l’Open Innovation è prerogativa solo delle grandi imprese? No! Vediamo come praticarla anche nelle PMI.

Parlare di innovazione significa certamente fare il punto su una questione che dovrebbe essere di assoluta centralità per tutte le aziende e gli imprenditori che quotidianamente, con grande lungimiranza e anche con una buona dose di spirito da sognatori, guardano al futuro cogliendo le opportunità più interessanti per continuare a crescere, migliorare e soprattutto adattarsi alla continua evoluzione dei mercati

Questo processo risuona con enfasi in particolare nel paradigma della Open Innovation, un approccio all’innovazione che trova nella condivisione e nella collaborazione con realtà esterne all’azienda la chiave del successo per creare valore. Avvicinarsi all’Innovazione Aperta significa fondamentalmente parlare di due aspetti importanti:

  1. comprendere e avere ben chiare le concrete prospettive di crescita e sviluppo e le iniziative volte all’elaborazione di progetti di innovazione, sia internamente sia esternamente all’azienda, soprattutto per quelle realtà dinamiche che, in termini di partnership, competono più o meno direttamente al successo aziendale;
  2. disporre di risorse economico-finanziarie, materiali e immateriali per avviare progetti di innovazione, prestando dunque grande attenzione al budgeting, agli investimenti e alla disponibilità di esperienza, skills e know-how necessari a rendere questi processi proficui.

Da qui si potrebbe dedurre che praticare l’Open Innovation sia prerogativa unicamente delle grandi aziende, che dispongono dei requisiti necessari a rendere fluidi i processi innovativi e strategici. In realtà, questa visione è ormai riduttiva e superata: anche le PMI possono e devono praticare l’Open Innovation per ritagliarsi un ruolo da protagonista nella leadership e nella crescita dei loro rispettivi settori di appartenenza! 

Vediamo in questo articolo come integrare efficacemente l’Open Innovation nella piccola e media imprenditoria, un pilastro dell’economia italiana ed internazionale.

Open Innovation e PMI: l’innovazione è possibile?

Un ottimo punto di partenza per capire se l’innovazione è possibile all’interno di una PMI è porsi alcune semplici domande, alle quali però seguono risposte chiave:

  • la mia azienda è pronta ad innovare? 
  • cosa significa innovazione per la mia azienda?
  • la mia azienda conosce chiaramente quali innovazioni vuole apportare e come?

Le risposte a queste domande sono fondamentali, perché consentono di inquadrare subito:

  • se l’azienda possiede già la mentalità e le competenze giuste per innovare, o comunque se c’è l’intento di acquisirle;
  • qual è il significato strategico attribuito all’innovazione, orientando dunque anche il tenore delle scelte, degli investimenti e degli impegni su tutti i fronti che vi competono;
  • se si tratta semplicemente di innovazione legata ai prodotti e ai servizi erogati, un’innovazione più profonda che riguarda i processi sia decisionali sia produttivi o addirittura un’innovazione completa di tutto il business model aziendale che riscrive completamente o quasi le regole di un’impresa; questa riflessione include anche la necessità di individuare sia come disporre delle risorse necessarie all’innovazione sia come impiegarle correttamente lungo tutto il percorso innovativo.

Open Innovation e PMI: gli strumenti per praticare l’innovazione

Compreso il potenziale di innovazione all’interno di un’organizzazione, è il momento di individuare quali possono essere gli strumenti più efficaci per mettere in pratica l’Open Innovation:

  • le collaborazioni e le partnership strategiche tra i principali attori dell’innovazione aperta sono senza dubbio lo strumento propedeutico per l’accesso a tutte le altre interessanti opportunità per mettersi in gioco e innovare collaborando – rientrano qui gli accordi stipulati con altre aziende (sia grandi sia altre PMI), startup, incubatori, scuole e Università e anche potenziali investitori portatori di venture capital;
  • entrando più nel dettaglio, i laboratori e percorsi imprenditoriali sono delle ottime iniziative di partenza per apprendere o magari sperimentare “in ambiente protetto” le competenze chiave per pensare, organizzare, gestire e sviluppare l’innovazione, intese naturalmente non solo come hard skills tecniche di settore ma soprattutto soft skills convergenti che sono fondamentali per un’imprenditoria innovativa in qualunque ambito;
  • anche la costruzione di veri e propri “incubatori dell’innovazione” è un tassello importantissimo per praticare l’Open Innovation, in quanto vengono messi in moto dei programmi di crescita ben strutturati che coinvolgono diversi players dell’innovazione tra startup, leader e mentor aziendali, esperti esterni ed investitori;
  • il lancio di gare e concorsi aperti agli innovatori di ogni estrazione, ruolo ed età, come gli hackathon, le challenge, le call to action, i think tank e simili, sono ottime occasioni per lo scambio di idee e la messa a punto di progetti per la loro realizzazione, nonché per costruire network virtuosi e ricchi di opportunità intorno all’innovazione;
  • oltre agli ambienti fisici, oggi si stanno diffondendo con sempre più interesse le piattaforme di scouting e matching, ambienti digitali che facilitano l’incontro tra chi cerca innovazione e chi offre innovazione, ovvero solitamente tra corporate e startup.

Per maggiori dettagli sulle tipologie di innovazione in azienda, leggi il nostro approfondimento.

Come integrare l’Open Innovation nelle PMI

Il percorso di integrazione e della familiarità con il concetto di Open Innovation nelle PMI si può articolare in tre grandi fasi distinte, ognuna propedeutica alla successiva:

  1. Il primo passo è la creazione di una cultura dell’innovazione in azienda, senza la quale è davvero impossibile sviluppare l’innovazione con la I maiuscola. Come procedere? La metodologia più efficace prevede innanzitutto la costruzione di alcune solide fondamenta sui temi dell’innovazione in tutta l’organizzazione aziendale, ad esempio raccogliendo materiali e fonti utili a comprendere cos’è davvero l’innovazione, cosa comporta e perché bisogna praticarla (consigliate soprattutto le TEDxTalks e le letture del prof. Chesbrough) oppure partecipando ad eventi di settore, per poi iniziare a mettersi concretamente all’opera organizzando meeting o workshop interni;
  2. La seconda fase riguarda l’accelerazione dell’innovazione interna, un processo delicato che va curato attentamente e soprattutto va distribuito nel lungo periodo con le strategie e gli strumenti giusti. L’obiettivo è quello di sbloccare il potenziale creativo all’interno dell’organizzazione e trasformare le idee da semplici concetti a qualcosa di strutturato tramite sessioni di formazione mirate, iniziative volte alla stimolazione dell’idea generation e lo sviluppo di project work, anche minimali. Spesso, per rendere il percorso di innovazione nelle PMI più fluido, interessante e proficuo sotto diversi punti di vista, può essere utile rivolgersi a facilitatori esterni come innovation advisors e società di consulenza e strategia specializzate in innovazione, come Seedble;
  3. Il terzo e ultimo punto si incentra finalmente sull’attuazione pratica dell’Open Innovation, concretizzando l’interazione della PMI con l’ecosistema esterno cercando partnership e collaborazioni strategiche con i principali players dell’innovazione sul mercato, soprattutto con grandi aziende ma anche attraverso lo startup-scouting o le Università, e partecipando attivamente ad eventi di settore come hackathon, workshop, contest di idee e call4ideas.

Arrivati a questo stadio gli strumenti applicabili sono tantissimi e le possibilità di crescita ispirata dall’innovazione si fanno sempre più interessanti e concrete, diventando qualcosa di più di semplici idee o magari prototipi, fino ad arrivare allo sviluppo di veri e propri framework che dettano i ritmi giusti dell’innovazione all’interno di un’azienda, chiaramente sulla base dei propri bisogni e del tipo di attività praticata. 

Hai già integrato l’Open Innovation nella tua PMI? Scopri di più su questo argomento affascinante dando un’occhiata a tutte le nostre Spremute a tema!

Open Innovation: come praticarla nelle PMI

Contatti

SpremuteDigitali.com è un marchio proprietario di Seedble S.r.l. Seedble è una PMI innovativa parte del gruppo Symphonie Prime. Dal 2014 disegniamo e creiamo organizzazioni future-proof in grado di innovare, evolversi e adattarsi a tutti gli scenari socio-economici.

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