Corporate Innovation

Open Innovation: i principali attori interni ed esterni

Chi sono i protagonisti dei processi di Open Innovation dentro e fuori le aziende? Scopriamolo in questo articolo analizzandone caratteristiche e potenzialità.

Open Innovation attori interni ed esterni

Parlare di Open Innovation significa parlare di un nuovo modello organizzativo che concepisce e vive l’innovazione come un’attività non più segreta e chiusa tra le mura aziendali, bensì come una grande esperienza di crescita e contaminazione reciproca nata dalla collaborazione con altri soggetti, ad esempio altre aziende, startup, PMI, Università, scuole e anche enti pubblici.

Insomma, l’innovazione oggi è e deve essere qualcosa di collegiale e condiviso per essere davvero efficace e produrre effetti positivi per tutti i protagonisti coinvolti nei processi innovativi, specialmente nell’Open Innovation.

Chi sono gli attori principali dei processi di Open Innovation dentro e fuori l’azienda? Quali ruoli ricoprono e quali sono le loro caratteristiche rispetto allo sviluppo dell’innovazione come fondamentale leva di crescita e cambiamento? Vediamo insieme.

Open Innovation: attori interni all’azienda

Anche se l’Open Innovation favorisce e sottolinea l’importanza delle relazioni esterne come fonte di idee per guidare l’innovazione, ciò non significa che quest’ultima non possa nascere anche all’interno dell’azienda.

Esistono infatti due figure fondamentali che fanno dell’innovazione la loro professione, ovvero lavorano alla costante ricerca di nuove idee, riflessioni, opportunità, iniziative, e operano direttamente in azienda: parliamo dell’Innovation Specialist e dell’Innovation Manager.

Potrebbero sembrare due sinonimi per indicare la stessa posizione, almeno di primo impatto, ma in realtà si tratta di due professionisti con mansioni diverse. Ecco a seguire due approfondimenti che sintetizzano i punti chiave da conoscere rispetto a queste professioni sempre più ricercate nel mondo del lavoro.

La figura dell’Innovation Specialist

L’Innovation Specialist ricopre il ruolo di facilitatore dell’innovazione all’interno dell’azienda e si occupa di tutte le attività di ricerca, sviluppo e azione legate all’introduzione di nuove idee, mindset, processi e soluzioni a livello organizzativo.

Cosa significa concretamente? Gli specialisti dell’innovazione sono coloro che con il loro lavoro, fatto di studi, relazioni e pensiero a metà tra critico e creativo, accompagnano la propria azienda lungo il percorso di esplorazione verso nuove tecnologie da adottare, nuovi modelli da implementare o semplicemente verso l’elaborazione di idee vincenti da sviluppare.

Questa figura professionale possiede quindi skills necessarie per agire concretamente sul campo e toccare con mano l’innovazione, lavorando sulla trasformazione di idee in output.

Ci è capitato di domandarci: perché da grande dovresti diventare Innovation Specialist? Se vuoi saperne di più in merito ne abbiamo parlato in questa Spremuta.

La figura dell’Innovation Manager

L’Innovation Manager, invece, ricopre il ruolo di abilitatore dell’innovazione in azienda e lavora a stretto contatto con l’Innovation Specialist per individuare le migliori strategie innovative da attuare all’interno dell’organizzazione.

Questa figura professionale, come suggerisce il nome, a differenza degli Specialist svolge mansioni di natura manageriale e, nella gestione dei processi di innovazione, si interfaccia in particolar modo con le figure apicali in azienda. 

Infatti, l’Innovation Manager è la figura responsabile per il coordinamento delle attività a supporto dell’innovazione, sia interne sia esterne all’azienda. Si occupa di:

  • revisione dei processi aziendali e ricerca periodica di nuovi trend e soluzioni innovative indispensabili per competere nel proprio mercato;
  • cura e gestione dei rapporti di collaborazione con gli interlocutori esterni all’azienda, analizzati più avanti in questo articolo, come le Università, le startup e gli innovation hub;
  • promozione della formazione continua e stimolazione della creatività e dell’imprenditorialità dei collaboratori grazie a contest interni, hackathon e laboratori.

Open Innovation: attori esterni all’azienda

Nell’Open Innovation gli stimoli che danno slancio alle iniziative rivolte all’innovazione sono di fondamentale importanza ed è proprio il rapporto di collaborazione con questi soggetti esterni a rappresentare il fattore chiave di questo modello organizzativo.

Queste relazioni tra le aziende e le realtà esterne si differenziano in due categorie: Inbound Open Innovation e Outbound Open Innovation. Ti interessa l’argomento? Allora dai un’occhiata al nostro approfondimento sulle tipologie di innovazione in azienda.

Chi sono gli attori esterni all’azienda? I principali sono le startup, le piccole-medie imprese, le Università e le scuole. Vediamo più nel dettaglio perché sono così rilevanti.

Il ruolo delle startup e delle PMI

Startup e PMI giocano un ruolo fondamentale nell’Open Innovation e sviluppano veri e propri rapporti di dare-avere con le aziende partner

Come funziona? Molto semplicemente si parte da un concetto chiave: nessuna azienda sarà mai in grado di disporre internamente di tutto il know-how, le competenze e le risorse di cui necessita per portare avanti progetti innovativi di successo e rimanere competitive. Qui entrano in gioco le startup e le PMI in qualità di partner capaci di fornire quel tassello mancante che però, talvolta, può fare tutta la differenza del mondo.

La co-innovazione nell’ambito dell’Open Innovation produce effetti positivi su entrambi i fronti:

  • startup e PMI possono cogliere importanti occasioni di crescita, compiendo magari il salto di qualità definitivo per affermarsi come imprese di successo;
  • le aziende innovative che siglano partnership con questi attori possono di fatto esternalizzare la funzione di ricerca e sviluppo, garantendosi una corsia preferenziale anche per l’acquisizione di nuovi know-how o di nuovi talenti.

Il ruolo di Università e scuole

Università e scuole sono luoghi importantissimi per quanto riguarda il mondo dell’innovazione, perché è qui che si formano le nuove generazioni acquisendo conoscenze e competenze di base. Tuttavia, sussiste un problema: il divario tra scuola e mondo del lavoro e imprenditoria, spesso molto evidente, che è ancora lungi dall’essere risolto con interventi concreti.

Dunque, che ruolo hanno Università e scuole nell’Open Innovation? L’obiettivo è quello di trasformare le classiche istituzioni dell’istruzione in veri e propri incubatori di idee, con impegno e dedizione: ovvero, ambienti che disegnano l’innovazione del presente ma soprattutto del futuro, dando la possibilità ai giovanissimi innovators-wannabe di cimentarsi in attività come tirocini innovativi, workshop, hackathon e innovation lab

Naturalmente, tutto ciò rappresenta un vantaggio competitivo per le aziende che sanno investire adeguatamente nella formazione e nello scouting di nuovi talenti dell’innovazione. Gli esempi che più ci sono piaciuti? Il Liceo TRED e l’Almacube dell’Università di Bologna.

Open Innovation: i principali attori interni ed esterni

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