Corporate Innovation

Innovation Specialist, cos’è e di cosa si occupa

Complice il periodo pandemico, le aziende di tutto il mondo sono sempre più alla ricerca di innovazione. Ed è qui che entra in gioco la figura dell’Innovation Specialist.

I dati parlano chiaro: come riportato dall’ultimo report dell’Istat, “L’innovazione nelle imprese in Italia”, datato maggio 2022, nel triennio 2018-2020 il 50,9% delle imprese ha svolto attività innovative.

Sebbene questo dato sia in calo di cinque punti percentuali rispetto al periodo 2016-2018, non deve stupire che le imprese continuino a svolgere R&D interna, voce che si conferma la principale degli investimenti per l’innovazione, rappresentando il 50,6% della spesa complessiva (e con un aumento del 13,7% rispetto al 2018). 

Dulcis in fundo, le imprese che sviluppano e vendono prodotti innovativi per il mercato e originali rispetto ai prodotti delle imprese concorrenti costituiscono, oggi, il 14,6% delle imprese, aumentando così la quota degli innovatori di oltre sei punti percentuali rispetto al periodo precedente. 

Cosa significa tutto questo? Ebbene, non solo che sappiamo leggere i numeri: nel 2022, e complice il periodo pandemico che ci stiamo lentamente lasciando alle spalle, questi trend dimostrano come anche (soprattutto) le imprese italiane siano alla costante ricerca di quello che, in una sola parola, potremmo definire innovazione

Al suo interno sono racchiusi moltissimi valori, dipendenti per lo più dal digitale, e altrettanti obiettivi aziendali (dall’introduzione per la prima volta nel sistema di nuovi prodotti, servizi, processi e modelli di business fino al miglioramento di quelli esistenti), tutti fondamentali per conquistare la leadership di mercato o recuperare una posizione di svantaggio competitivo.

Innovation specialist

Eppure, il cambiamento non è qualcosa che viene da solo, e nemmeno un principio che può essere affrontato senza preparazione o strategia. 

Per questo motivo a condurre una innovazione che sia veramente sostanziale per le aziende ci pensa l’Innovation Specialist: una figura fondamentale, oltre che sempre più ricercata dalle imprese di tutto il mondo, in grado di esercitare quel thinking out of the box che porta trasformazioni e idee nuove all’interno delle organizzazioni, in ogni settore, in ogni funzione aziendale, in ogni team di lavoro. 

Ma cosa fa un Innovation Specialist nella sua giornata di lavoro? Quali sono le sue principali attività e i suoi principali interlocutori? Vediamo questo e molto altro ancora nell’articolo.

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Ruolo e responsabilità dell’Innovation Specialist

Si fa presto a dire “innovazione”: come fa un Innovation Specialist a progettare e gestire dei processi di trasformazione (digitale e non solo) in un’azienda? 

Per prima cosa è importante partire da un background di curiosità, visione, analisi, pensiero critico e capacità di individuazione di nuovi trend, elementi che si affinano con l’esperienza ma che devono anche essere innati per chiunque creda nel cambiamento e, dunque, nell’innovazione. 

Questo, poi, deve necessariamente fare il paio con un’ottima conoscenza di tutto il settore del digital e delle nuove tecnologie: l’approccio digitale, infatti, è fondamentale in un mondo ormai tech-driven, in tutti i settori. 

Eppure, la vera sfida dell’Innovation Specialist deve ancora arrivare: questa, infatti, è rappresentata dall’innesco del cambiamento in azienda. 

Per farlo, un buon Innovation Specialist non impone il proprio pensiero, ma, conoscendo a fondo la realtà a cui si rivolge, si pone come vero e proprio facilitatore per l’inserimento di nuovi processi, mindset e prodotti, potendo sempre contare su un terreno aziendale fertile, che gli dà sufficiente margine di manovra per cambiare davvero e in meglio. 

Attività principali dell’Innovation Specialist

Potremmo così dividere il lavoro dell’Innovation specialist in tre momenti principali: la ricerca, lo sviluppo e l’azione. 

  • Ricerca – Nel primo caso, ogni giorno un Innovation Specialist ricerca e individua le migliori soluzioni per affrontare nuove sfide, confrontandosi con figure simili sul mercato e capendo quali sono le best (o le worst) practice che hanno funzionato nelle aziende, partner o concorrenti, adattandole alla realtà in cui opera.

    In tal senso, ricerca le fonti, sviluppa le idee, effettua brainstorming, trova nuove tecnologie e mette tutto da parte.
  • Sviluppo – In seconda battuta, elabora tutti gli spunti e le percezioni, trovando la soluzione che meglio si adatta alle necessità dell’azienda: inutile (e infruttuoso) sarebbe prendere un modello e pensare di applicarlo a tutti i mercati, a tutte le industry e a tutte le aziende.
  • Azione – Infine, una volta elaborato un piano strategico targettizzato, e non prima di essersi confrontato con le figure apicali o alti facilitatori dell’azienda, passa all’azione: questa, come già accennato, non prevede l’imposizione di un pensiero ma la messa in atto di tante piccole strategie, che hanno il fine ultimo di accompagnare l’azienda nel percorso di cambiamento dei propri processi.

    Qualche esempio? Stimolare la creatività dei team di lavoro promuovendo hackathon, challenge o laboratori di idee, applicare le decisioni del management in chiave innovativa, dimostrare l’utilità di tool e strumenti tanto alla direzione quanto ai team di lavoro.
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Con chi lavora ogni giorno un Innovation Specialist

Va da sé che i professionisti con cui un Innovation Specialist si confronta ogni giorno sono tra i più vari e vanno dai creativi alle figure manageriali dell’azienda, da altri Innovation Specialist di tutto il mondo fino ad altri facilitatori interni, passando per produttori e venditori. 

Tanta varietà non deve stupire: è solo grazie al contatto con più persone, e al confronto professionale che ne deriva, che un buon Innovation Specialist stimola la propria vision per fornire all’azienda spunti tra i più validi e interessanti. 

Allo stesso tempo, è solo con il confronto serrato interno che il cambiamento può essere davvero messo in atto: come già accennato, infatti, l’imposizione di un modello che non tenga in considerazione le peculiarità dell’azienda a cui fa riferimento non è solo una perdita di tempo, ma rischia anche di essere dannoso ai fini del raggiungimento di un vero ed efficace cambiamento. 

Senza contare che, spesso, le resistenze interne sono molte e anche in quel caso la capacità di dialogare con più persone è la carta vincente per un Innovation Specialist. 

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Quanto guadagna un Innovation Specialist

E ora giungiamo a una delle domande più gettonate quando si parla di Innovation Specialist: qual è il suo compenso

Per rispondere, partiamo da un paio di premesse. Quella dell’Innovation Specialist è una figura trasversale: non deve solo avere competenze legate al suo grado di studio e alla sua professione, ma anche vere e proprie soft skill. 

Come abbiamo già visto, infatti, tale figura si interfaccia con molti professionisti da cui trarre informazioni utili per il proprio ruolo in azienda e, in questi casi, la capacità di relazionarsi e adattarsi alle necessità di ognuno è alla base della buona riuscita del suo lavoro.

A questo si aggiunge poi la competenza in ambito digital e tech, che impone formazione professionale continua e la capacità di conoscere a fondo un mondo (fatto di strumenti, ma anche di strategie) in continua evoluzione. 

Trattandosi, dunque, di una figura così trasversale, il compenso di un Innovation Specialist può essere rapportato a quello di un qualsiasi specialista di un’azienda, per una retribuzione annua lorda che parte da circa 50.000 Euro. 

Naturalmente, tale cifra varia a seconda dell’azienda, oltre che degli accordi che vengono di volta in volta presi con il professionista.

Innovation Specialist, cos’è e di cosa si occupa

Contatti

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