Meet the Rome Startup Ecosystem, l’ecosistema startup romano – 5 aprile
Lo scorso 5 aprile, l’evento “Meet the Rome Startup Ecosystem” ha preannunciato il ritorno del Founder Institute Italy e ri-attivato l'ecosistema startup romano.
Lo scorso martedì, 5 aprile, si è tenuto online l’evento “Meet the Rome Startup Ecosystem: Accelerator, Investors & More”, il primo di una serie di eventi che preannunciano e preparano il ritorno del Founder Institute in Italia dopo la lunga pausa dovuta all’avvento della pandemia.
Fondato nel 2009 da Adeo Ressi e Jonathan Greechan, il Founder Institute è la più grande organizzazione a livello mondiale che lavora sull’accelerazione di startup in fase pre-seed.
Lo scopo del Founder Institute è supportare aspiranti imprenditori nel percorso che li accompagnerà al lancio del proprio business, grazie, da un lato, a un programma disegnato sulla base delle best practice degli imprenditori della Silicon Valley e, dall’altro, a un ampio network di mentor con skill trasversali sul mondo business e startup.
Il Founder Institute Italia torna per rafforzare l’ecosistema startup italiano e locale
Il Founder Institute Italia si inserisce, così, di diritto tra gli attori che stanno contribuendo alla crescita e al rafforzamento dell’ecosistema startup in Italia, già in forte espansione dopo lo scossone della pandemia.
Non a caso, l’evento “Meet the Rome Startup Ecosystem” ha visto la partecipazione di profili da sempre attivi nello scenario startup italiano: accanto a Rosbeh Thomas Zakikhani, Francesco Fullone (che puoi conoscere in questa intervista) e Andrea Solimene co-director del capitolo italiano, sono intervenuti:
- Gianmarco Carnovale, presidente Roma Startup, da anni promotore di iniziative a supporto dell’identificazione dell’area di Roma come hub mediterraneo per le nuove imprese innovative;
- Roberto Macina, Managing Partner & Co-founder presso WDA e docente di Digital Business presso l’università LUISS Guido Carli.
Nel prosieguo dell’articolo andremo ad analizzare alcuni dei temi più interessanti che sono venuti fuori dal confronto tra questi speaker e la platea di partecipanti al meet-up, che è intervenuta attivamente condividendo dubbi e domande che hanno alimentato il dibattito e arricchito la discussione.
L’importanza dell’ecosistema locale
Per quanto al giorno d’oggi sia naturale pensare al proprio prodotto come internazionale, non si può ignorare l’impatto che l’ecosistema locale ha sulle startup, specialmente nella fase iniziale.
A questo proposito è intervenuto Gianmarco Carnovale, definendo l’ecosistema startup come un distretto con una serie di attori che costituiscono una filiera produttiva i cui prodotti sono nuove imprese, e sottolineando come l’ecosistema sia fondamentale per il successo di una startup, perché le startup di successo scalano globalmente, ma nascono e si sviluppano negli ecosistemi locali.
Ha proseguito, poi, evidenziando come sia centrale la qualità di un ecosistema: affinché un ecosistema generi startup di successo sono fondamentali la densità, il quadro legislativo, l’accesso al capitale, la cultura e la varietà di talento. Solo con questi elementi è quindi possibile sviluppare una rete di supporto per iniziative imprenditoriali di successo.
Sempre riguardo l’importanza dell’ecosistema, è intervenuto anche Roberto Macina, che, con un contagioso ottimismo, ha evidenziato quanto la situazione in Italia sia cambiata rispetto a dieci anni fa, facendo grossi passi in avanti. Macina ha, tuttavia, evidenziato come tra i limiti dell’ecosistema italiano ci sia quello del livello di funding medio, nettamente inferiore rispetto agli altri Paesi.
Il delicato rapporto tra aziende e startup
Un altro argomento centrale è stato il rapporto tra aziende tradizionali e startup. È qui intervenuto Andrea Solimene, che ha sottolineato come la pandemia abbia permesso alle corporate di comprendere l’effettivo potenziale dell’innovazione scalabile che caratterizza le startup.
Tra i limiti da superare, però, spicca l’incapacità di dialogare con uno stesso linguaggio, aspetto fondamentale affinché una startup possa essere efficacemente integrata nelle realtà aziendali con progetti di open innovation. Ne abbiamo parlato più approfonditamente in questo interessante articolo che spiega dove muore un progetto di innovazione.
È giusto pagare per inserirsi in un percorso di accelerazione?
A partire dagli spunti condivisi dai partecipanti all’evento, Gianmarco Carnovale si è soffermato sull’opportunità di pagare per percorsi di accelerazione, evidenziando come un percorso di venture acceleration, altamente selettivo per definizione, non dovrebbe essere assolutamente a pagamento.
Il discorso è diverso per i pre-acceleratori, che, in base al modello economico, possono non essere gratuiti, in quanto forniscono gli strumenti necessari a entrare poi in un vero e proprio acceleratore.
Da qui, si è poi parlato anche del fenomeno, purtroppo abbastanza diffuso, per cui startup in cerca di fondi debbano pagare per presentarsi a potenziali investitori: sempre secondo Gianmarco, “un investitore […] gli investimenti se li va a cercare”.
Ha quindi sottolineato in maniera decisa come, farsi pagare per andare a vedere potenziali investimenti, sia la negazione dell’attività stessa dell’investitore.
Molti altri spunti sono emersi nel corso della serata, alla cui registrazione si può accedere tramite questo link.
Queste e tante altre tematiche verranno riprese e approfondite nel corso dei prossimi eventi di introduzione al percorso.
Il prossimo appuntamento in programma per essere valutati dai mentor del Founder Institute
Il prossimo appuntamento è in programma per il 27 aprile: “Pitch Your Startup Idea to Italy Investors & Experts Online” sarà una vera e propria sessione di pitch online in cui potenziali founder sottoporranno la propria idea alle severe valutazioni dei mentor del Founder Institute, ricevendo feedback e spunti per perfezionarla o implementarla.
A condurlo ci saranno sempre Rosbeh Zakikhani e Francesco Fullone, mentre come ospiti saranno presenti:
- Alberto Giusti, imprenditore e angel investor, esperto di crowdfunding
- Carolina Gianardi, business angel e consigliere Italian Angels for Growth (IAG)
- Claudio La Torre, esperto di M&A, strategy, partnership e business development, appassionato di imprenditoria
- Francesco Pallanti, founder e direttore operativo di Periplo Consulting.
Se vuoi scoprire se la tua intuizione è a prova di Silicon Valley o vuoi semplicemente carpire qualche spunto dai pitch altrui, puoi registrarti gratuitamente all’evento a questo link: https://fi.co/e/281609
Meet the Rome Startup Ecosystem, l’ecosistema startup romano – 5 aprile