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Cinescouter: la startup per sceneggiatori insegna i segreti del successo

Un mondo complesso quello della scrittura per il cinema e della sceneggiatura. Le Case Editrici potrebbero non trovare interessante il tuo progetto, proprio come è successo alla Rowling con Harry Potter. Nascono però startup come Cinescouter che permettono di superare questo ostacolo.

cinescouter

Quello della scrittura per il cinema non è un mondo semplice. Cinescouter, startup e community per sceneggiatori nasce per aiutare gli artisti emergenti.

Il mondo della scrittura per il cinema sembra spesso un sistema impenetrabile. Tantissimi giovani talenti si cimentano nel film making e nella stesura di sceneggiature, cercando di spiccare in una realtà che sappiamo bene essere piena di ostacoli. Spesso capita che una grande fetta di autori emergenti realizzi piccoli progetti che, tuttavia, non aprono loro la strada verso l’universo cinematografico più noto, perdendo così occasione di collaborare con grandi case di produzione e grandi artisti della settima arte. Ci credereste se vi dicessi che esiste una startup nata proprio con l’obiettivo di superare questo grande ostacolo? Cinescouter potrebbe essere il progetto giusto.

Cinescouter story: la nascita di una community

Simone Chiariatti è il CEO di Cinescouter, startup nata nella città di Lecce nella fine del 2019.

Nessuna delle 12 Case Editrici alle quali venne presentato “Harry Potter e la Pietra Filosofale” prese sul serio il manoscritto. Prima della Bloomsbury, per oltre due anni, nessun editore comprese l’enorme potenziale di quello che di lì a poco sarebbe divenuto uno dei maggiori fenomeni editoriali e cinematografici di sempre.

Queste sono le primissime parole che possiamo leggere sul sito web di Cinescouter. L’esperienza dell’autrice britannica J.K. Rowling è stata la spinta principale per la nascita della startup italiana. L’autrice di Harry Potter, come una miriade di suoi colleghi, ha sperimentato ciò che è comunemente chiamato “fake it till you make it”. Questa è la massima della cosiddetta cultura del fallimento, uno step assai temuto che, tuttavia, sembra quasi obbligato per raggiungere, prima o poi, l’agognato successo.

Spesso capita, però, che non tutti reggono la pressione di un “no”, rinunciando alla perseveranza di continuare a provare a emergere in questo campo creativo, lasciando così i propri testi chiusi in un cassetto in attesa di un momento migliore.

L’obiettivo e la vision di Cinescouter

Cinescouter startup per sceneggiatori

Ma perché mettere in cantina progetti rischiando di abbandonarli per sempre, quando si può sfruttare una piattaforma per farli conoscere agli appassionati e, perché no, tentare la fortuna aspettando l’interesse di qualche recruiter famoso?

È proprio questo il primo obiettivo di Cinescouter: permettere di superare quella fase di smarrimento e di disorientamento che i giovani talenti possono provare prima di – eventualmente – riuscire a farsi notare. La startup di Chiariatti, in qualche modo, fa da “agente” a tutti i creator che non ne hanno ancora trovato uno.

Questo non è il suo unico scopo. Il team di ideatori è piuttosto chiaro sulla sua vision.

Cinescouter vuole diventare il principale fornitore di contenuti originali per produttori cinematografici e streaming platform. Lo vogliamo fare diventando la più grande community di creator, sceneggiatori e appassionati di cinema per la realizzazione dei prossimi grandi film e serie.

Ebbene, l’idea è quella di poter creare un grande gruppo di persone accomunate dalle stesse passioni e aspirazioni, in modo che esse possano affrontare insieme questa più o meno lunga fase di stallo.

Nel processo creativo è importante il costante confronto tra artisti che vivono la medesima esperienza nello stesso momento. Avere la possibilità di condividere i propri testi con altri aspiranti soggettisti o sceneggiatori permette di sentirsi parte di qualcosa e consente di iniziare a sfruttare dei vantaggi che, nella corrispondenza privata tra autore e potenziale casa di produzione, non esisterebbero.

Riuscire già a far leggere i propri testi a più utenti contemporaneamente riduce i tempi di attesa – qualora la creazione fosse valida – e fa sì che gli autori emergenti possano attirare l’attenzione di più recruiter. La tanto temuta attesa di emergere può essere alleggerita dal far parte di una community di cinefili che può alleviare e, anzi, incentivare la fase più ostica della scalata al successo.

Di fatto, nel 2020, Cinescouter contava circa 1200 iscritti, 400 sceneggiatori attivi e 40 collaborazioni avviate; numeri in continuo incremento.

Le regole e i servizi offerti da Cinescouter

Proprio per dare l’idea di una vera comunità, la piattaforma di Chiariatti è strutturata come un social network. Gli utenti possono registrarsi gratuitamente e possedere un proprio account, scegliendo tra due tipi di profilo: semplici appassionati di film e serie TV, oppure sceneggiatori, registi e professionisti del mondo dello spettacolo.

Proprio come il feed di Facebook o Instagram, la pagina si “scrolla” per scoprire idee e progetti, ed essi possono essere commentati, apprezzati con un like ed eventualmente condivisi. Il sito web è facile da navigare, con un’interfaccia semplice e funzionale. Per garantire l’accesso mobile, è stata creata e rilasciata persino l’app ufficiale, sui cui trovare dunque i profili degli utenti e i tutti i lavori disponibili.

cinescouter sito web e app mobile
La piattaforma di Cinescouter.

Lo script coverage

Con questo strumento gli story analist professionisti possono leggere e valutare i testi e fornire spunti e suggerimenti per il loro miglioramento. Lo scopo è quello di dare agli utenti un primo feedback, incrementando la possibilità che i recuiter scelgano proprio quell’idea.

Anti-plagio degli scritti grazie alla Blockchain

Un secondo servizio riguarda la protezione dei propri scritti. Nel momento in cui si carica un testo è preferibile mettere a disposizione di tutti un estratto o un concept per evitare il più possibile le azioni di plagio.

Un aiuto ulteriore fornito dalla piattaforma riguarda la vera e propria tutela del diritto d’autore grazie alla tecnologia Blockchain che attesta la paternità dell’opera. Quali sono i vantaggi? Una protezione facile e immediata, con ora e data specificati e non modificabili, un costo poco elevato rispetto ai metodi tradizionali (per esempio la SIAE) e l’opportunità di interfacciarsi a soluzioni totalmente innovative.

Insight e analytics per il cinema

Un ultimo importante servizio sono gli insights, con banche dati capaci di rispondere a qualsiasi esigenza, consultabili utilizzando gli appositi filtri di ricerca. Studiare, inoltre, le analytics per il cinema fa in modo che gli utenti siano costantemente aggiornati sui topic e i trend più interessanti, così da essere sempre sul pezzo e caricare sulla piattaforma idee capaci di attirare maggiormente l’attenzione.

Insomma, Cinescouter è una community sicura che vuole garantire il massimo della professionalità, mettendo a disposizione tanti mezzi per rendere l’esperienza il più agevole e piacevole possibile.

Il segreto per una buona startup

Nel nostro articolo “Da Startup a Unicorno” sono state delineate quelle che sono le caratteristiche fondamentali per un’iniziativa vincente. La community di Cinescouter è nata da meno di 3 anni e il numero di utenze, per quanto in via di crescita, sono ancora limitate rispetto al minimo standard. Ciò non può ancora porre la startup tra quelle che chiameremmo “di maggior successo”.

Si stima, infatti, che i primi consistenti risultati per diventare “unicorno” (termine coniato da Alieen Lee nel 2013) siano visibili dopo circa 7 anni di lavoro in questa precisa direzione. Occorre poi l’acquisizione da parte di società consolidate da tempo e, soprattutto, si tende a considerare validi tutti quei progetti che hanno raggiunto un’altissima valutazione di mercato.

È evidente che queste condizioni non siano ancora presenti nel caso di Cinescouter e questo rischia di porla in una fase di crescita che dovrà incontrare tutta una lunga serie di ostacoli. Passeranno sicuramente anni prima che la piattaforma compia il grande salto. 

come diventare una buona startup

Ma questi mancati requisiti bastano per stroncare il suo potenziale? Innanzitutto, la piattaforma di Chiariatti è la prima a fare ciò che fa, la pioniera del proprio business, offrendo soluzioni economiche ed innovative.

Essa si è fatta già notare da alcune aziende, tra cui Badtaste.it, Bibi Film e Leone Film Group, collaborazioni e referenze che ne certificano l’affidabilità e che potrebbero favorire ulteriori risultati prima del previsto. La sua unicità, come si accennava, sta nel voler apportare agevolazioni in una realtà d’intrattenimento che non disdegna un piccolo aiuto e che ha sempre più bisogno di uno spiraglio di luce per incentivare l’attività creativa. Si tratta quindi di un sistema che riesce a rispondere a un’esigenza preesistente. Si serve poi della tecnologia in modo vantaggioso, fornendo agevolazioni agli utenti che creano un proprio profilo. I bisogni degli user, dunque, sono decisamente al primo posto.

Queste caratteristiche, seppur basilari, costituiscono i presupposti essenziali per una qualsiasi startup promettente. Un progetto nuovo e affidabile, che semplifica il suo utilizzo e che sfrutta innovazioni tecnologiche equilibrando costi e benefici, è destinato alla progressiva crescita.

La formazione di una vera e propria community è fondamentale; essa è, in un certo senso, sia il suo motore sia il suo oggetto. Questo duplice ruolo ne consente la crescita, abbracciando un numero sempre più alto di utenti uniti da un obiettivo comune.

Cinescouter: la startup per sceneggiatori insegna i segreti del successo

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