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Vocally: la startup italiana che abbatte le barriere digitali con la voce

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Vocally è la startup italiana che trasforma i contenuti testuali in voce. Ascolta i tuoi articoli preferiti ovunque grazie a machine learning e reti neurali

Indossa le cuffie, alza il volume e “leggi” i tuoi contenuti in modo diverso. Vocally è la startup italiana che ti permette di ascoltare le ultime notizie o i tuoi articoli preferiti ovunque ti trovi. Che tu sia a casa, al lavoro, nel traffico, in mezzo alla natura con Vocally hai l’opportunità di trasformare un contenuto statico in dinamico grazie al machine learning e all’intelligenza artificiale.
Abbiamo intervistato il founder Marco Addante che ci racconta la storia di Vocally la startup che dà voce ai tuoi contenuti.

Vocally, la startup per dare voce ai tuoi contenuti testuali

Q. Vocally è uno strumento per convertire testo in audio, con una lettura però naturale. Come è nata l’idea? 

A. Durante il periodo universitario ero spesso alla ricerca di nuove informazioni sull’ecosistema startup e leggevo quotidianamente dozzine di articoli interessanti. Appena lasciata l’Università ho iniziato a lavorare, e lì ho capito che il tempo che avrei potuto dedicare alla lettura sarebbe diminuito di giorno in giorno.
Finivo con il leggere gli articoli frettolosamente, saltando concetti importanti e salvando spesso promemoria che non avrei mai più riletto. Era un peccato vedere come perdevo pezzi di informazione di qualità, quando invece disponevo di numerosi “tempi morti” che avrei potuto dedicare alla lettura di articoli: guidando, spostandomi in metropolitana e persino nei tragitti a piedi attraverso la città.
Così circa un anno e mezzo fa, ebbi l’intuizione di trasferire il concetto dell’ascolto, fino a quel momento applicato quasi unicamente ai libri, anche alla lettura di contenuti di tipo informativo o di intrattenimento, come giornali online, blog e siti web di vario genere.
Volevo permettere alle persone di ascoltare articoli interessanti ovunque si trovassero in maniera flessibile. Ma l’entusiasmo crebbe ancora di più quando realizzai che questa soluzione avrebbe reso il contenuto scritto del web, accessibile anche a tutte quelle persone con problemi di lettura o di vista. L’inclusione diventò ben presto una delle missioni per noi più importanti.

Q. Quindi non è solo un supporto alla lettura, ma una vera e propria estensione di contenuto?

A. Vocally offre la possibilità di generare ed inserire contenuti audio in maniera automatizzata estremamente naturali sul proprio sito, blog o magazine, sfruttando le migliori tecnologie disponibili sul mercato.
Vocally però non vuole limitarsi alla sola lettura del testo, ma ha ambizioni ben più grandi: vuole diventare un modo nuovo di vivere e navigare il web al di là dello schermo di pc e cellulari. Una esperienza di navigazione vocale coinvolgente attraverso le diverse sezioni di un sito, con una fruizione del contenuto, basata sulla voce, più flessibili e naturale. Senza barriere, accessibile a tutti.

Q. Come è possibile avere una lettura naturale?

A. La voce sta diventando uno strumento sempre più diffuso per accedere ai contenuti. È una tecnologia in continua evoluzione. Un po’ come l’evoluzione che abbiamo vissuto sul web dai primi anni ‘90 ad oggi: si era partiti da pagine con elementi semplicissimi, forme spigolose e poco accattivanti, si è passati ad avere oggi siti di un livello qualitativo incredibile.
Con la voce sta accadendo lo stesso, e siamo già arrivati ad un punto in cui la tecnologia ha fatto salti da gigante. Vocally sfrutta le tecnologie di machine learning e reti neurali più avanzate, selezionate e perfezionate a partire dallo stato dell’arte. Questo ci permette di proporre, all’interno della nostra soluzione, voci con qualità ai vertici di mercato senza paura della concorrenza.

Q. I numeri dimostrano che i podcast e la ricerca vocale sono in continuo aumento. Audible, Smart Speaker o altre app di listen ne sono la prova. Il futuro della fruizione di contenuti è la voice economy?

A. È proprio così. I numeri in gioco in quella che possiamo definire la nuova economia dell’audio sono enormi. Sono la controprova del fatto che la voce è – e rimane – lo strumento numero uno con cui l’essere umano ama interagire. Lo strumento con cui sin da piccoli cominciamo a fare esperienza del mondo intorno a noi. Ascoltare ci permette di creare un legame stretto con l’altro, ed entrare in empatia con il contenuto. L’uomo ama sin da sempre ascoltare. È più semplice e naturale.
Appena nati facciamo esperienza con l’udito prima ancora di scoprire il tatto (quest’ultimo utilizzato da Apple nella sua grande rivoluzione degli smartphone). Ed è proprio la voce che vuole essere il nostro cavallo di battaglia per rivoluzionare il modo in cui oggi usufruiamo del web.

Q. Oltre però a un vantaggio sicuramente economico e un’estensione di fruizione, c’è anche un più nobile scopo. Giusto?

A. Sì esatto, ciò che ha stimolato la nascita di questa startup e che ci motiva ogni giorno, è anche, e soprattutto, l’enorme impatto sociale che tale soluzione può e potrà generare.
Come accennavo precedentemente, Vocally non è solo pensata per tutte quelle persone che trovano utile ascoltare i contenuti web per questioni di tempo o praticità, ma soprattutto per permettere a chi non ha alternative, di accedere all’enorme quantitativo di contenuti educativi, professionali o di intrattenimento presenti sul web. Semplicemente grazie all’ascolto.
Un astratto del nostro manifesto dice infatti:

Vocally mira a trasformare il Web come lo conosciamo, per portare l’esperienza dell’utente a un livello superiore. Senza lasciare indietro nessuno. Immagina di poter accedere a qualsiasi sito web senza barriere e avere la possibilità di interagire con il web usando il tuo senso dell’udito e la tua voce, senza mai disconnetterti dal mondo circostante. 
Questo trasformerebbe il modo in cui tutti consumiamo e condividiamo le informazioni.
Questo trasformerebbe il modo in cui pensiamo al web. Più divertente, più accessibile e, infine, più inclusivo.

Q. Se aumenta il coinvolgimento, quindi, aumenta anche la fidelizzazione grazie a una migliore accessibilità all’informazione?

A. Proprio così. I dati raccolti durante questo primo anno di attività lo confermano. Con Vocally i giornali online intrattengono meglio, e più a lungo. Chi ascolta è un utente che torna spesso sulla piattaforma (+15% di returning visitors), che interagisce di più (+100% avg. pages/session) e che ci trascorre un tempo maggiore (+450% minuti).
Infine più di tre quarti degli utenti ascolta gli articoli dall’inizio alla fine, esattamente in media con le più recenti statistiche dedicate ai podcast.
A tutti gli effetti, è come se sedimentasse nell’ascoltatore un’abitudine. Una routine che va ad integrarsi perfettamente nelle giornate sempre più affollate di impegni, senza però che abbia la necessità di scollegarsi dalla realtà circostante. Un modo completamente nuovo di accedere alle informazioni, appunto.

Q. Quali ostacoli hanno rappresentato la maggiore difficoltà?

A. Grazie all’incredibile grinta del team, la sua visione e la sua concretezza, non è passato molto tempo dallo sviluppo del primo MVP alla raccolta del primo seed di finanziamento con la partecipazione di Vocally presso un programma di accelerazione in Lussemburgo che ci ha dato, sin da subito, un approccio fortemente internazionale.
Come si dice nel calcio: “ogni stagione è una nuova sfida”, ed in questo momento stiamo lavorando duramente per espandere la nostra customer base iniziale. Stiamo investendo su attività commerciali online ed offline e stiamo già lavorando per accedere ad un nuovo round di finanziamento che ci darà il carburante e la spinta necessaria per terminare le ultime manovre di taxi e finalmente decollare.

Q. Avete già una timeline delle prossime feature? Cosa c’è da aspettarsi?

A. Se da un lato abbiamo inserito nella nostra timeline delle nuove funzionalità che renderanno l’esperienza di ascolto sul nostro player ancora più interattiva e stimolante, dall’altra stiamo lavorando per rendere la nostra dashboard cliente ancora più semplice ed intuitiva.
Nel breve-medio periodo i nostri clienti potranno personalizzare ancora di più gli audio generati dai loro testi e, soprattutto, avranno modo di monetizzare direttamente dalla nostra piattaforma gli ascolti generati grazie ai propri contenuti audio.
Infine, un filone molto importante sarà quello rappresentato dagli assistenti vocali, dove una integrazione con con i principali assistenti di Amazon, Google ed Apple darà un nuovo punto di accesso ai numerosi contenuti che i nostri clienti generano ogni giorno sulla nostra piattaforma.

Q. In cosa è impegnata oggi Vocally?

A. Abbiamo intrapreso il percorso Eni Joule. La recente selezione e partecipazione alla scuola imprenditoriale di Joule è come un secondo percorso di accelerazione per la nostra startup. Un percorso formativo di qualità, che ci sta dando maggiore conferma e consapevolezza sull’importanza di un approccio imprenditoriale ad elevato impatto sociale e di sostenibilità.
All’interno di Joule stiamo affrontando le principali tematiche d’impresa, dal branding e digital marketing allo strategic management & execution; dal business model & economics al finance, legal e molto altro, frequentando lezioni e sessioni one-to-one con professori di realtà accademiche e di business school d’eccellenza italiane (per citarne alcune LUISS, SDA Bocconi, Federico II, Fondazione Eni Enrico Mattei, Fondazione Feltrinelli ed Eni Corporate University).
Stiamo immagazzinando un bagaglio di nozioni e contatti importantissimi che, direttamente o indirettamente, stanno contribuendo all’evoluzione di Vocally verso il futuro.
Grazie per essere stato con noi Marco, e in bocca al lupo per tutto!

Vocally: la startup italiana che abbatte le barriere digitali con la voce

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