Trasformazione digitale e iperconnessione
Trasformazione digitale e iperconnessione: come e perché attivare percorsi innovativi in azienda scongiurando il rischio di fallire.
La trasformazione digitale è entrata prepotentemente nelle nostre vite senza quasi che ce ne accorgessimo con una crescita esponenziale, a causa della pandemia. Ma che cos’è realmente la trasformazione digitale e perché l’iperconnessione delle parti risulta fondamentale?
Di seguito, cercheremo di trovare una risposta a questi interrogativi alla base dell’open innovation.
Innovazione: l’importanza di ridurre il gap tra teoria e pratica
Lo sviluppo tecnologico ha da sempre interessato la storia dell’umanità, in un processo che può essere definito inarrestabile.
Prima di entrare nel vivo della nostra trattazione, per la premessa di cui sopra, è necessario fare un passo indietro e dare una definizione di trasformazione digitale, o Digital Trasformation (DT).
La trasformazione digitale è una vera e propria rivoluzione, non solo in termini organizzativi ma anche sociali e culturali. Attraverso la trasformazione digitale, le aziende potranno evolversi, soprattutto nei modi in cui lavorano grazie all’introduzione di nuove tecnologie quali AI e machine learning e di nuove strategie imprenditoriali.
Ecco allora che è abbastanza facile intuire perché l’iperconnessione tra le parti diventi fondamentale.
Si tratta di un processo che, soprattutto nelle prime fasi, è abbastanza complesso, soprattutto perché implica un cambiamento radicale nel lavoro aziendale e quindi nella routine che gli impiegati sono soliti svolgere.
Proprio a tutti i componenti dell’azienda, infatti, viene chiesto di mettersi alla prova, uscire dalla propria comfort zone al fine di acquisire nuove skill e competenze. Competenze che, inevitabilmente, sono ben lontane e differenti dell’epoca pre-digitalizzata.
A tutti, dal CEO ai collaboratori, verrà richiesto un nuovo modo di lavorare, riconsiderando le proprie concezioni. Un cambiamento che non sarà possibile senza connessioni che vadano a trasformare anche tutta la cultura all’azienda.
Va specificato che, quando si parla di trasformazione digitale e iperconnessione, non sempre si fa riferimento a qualcosa di positivo. Nell’ambito lavorativo, la tecnologia è collegata al concetto di hyperconnectivity, un termine creato da Anabel Quan-Haase e Barry Wellman, due sociologi canadesi.
Esso fa riferimento alla disponibilità continua di connessione e, di conseguenza, alla possibilità di essere costantemente raggiunti da comunicazioni inerenti il lavoro.
Nello specifico, stiamo parlando di poter ricevere costantemente e-mail, telefonate e messaggi – a cui si sono aggiunti anche i social. In questo modo, si viene ad annullare il confine tra lavoro e vita privata.
Trasformazione digitale e iperconnessione: come attivare il cambiamento
Dopo aver tracciato questo scenario, è semplice comprendere come le aziende possano ipotizzare nuove strade. Non sempre, però, le idee si trasformano in strategie di successo. Per le aziende la difficoltà sta non tanto nel creare progetti quanto nel metterli in pratica concretamente.
Diventa, dunque, di fondamentale importanza ridurre il gap tra innovazione e messa in pratica dei progetti.
Stando a quanto ha affermato il manager e responsabile dell’innovazione della Cambridge Business School, Feng Li, svariate fratture potrebbero essere provocate dal digitale nelle organizzazioni di ogni tipo.
Stando a questa considerazione, la trasformazione digitale per le aziende non si risolve in poche battute. Piuttosto, deve essere considerata come un viaggio continuo. Per Feng Li, più le aziende crescono più aumentano i problemi:
“Le idee sono comuni, ma i concetti che cambiano il gioco sono delle perle rare: c’è una lacuna tra la capacità di iniziare a generare idee e la capacità di portare queste idee sul mercato, in modo rilevante.”
Feng Li
Sempre stando a quanto ha affermato Feng, la maggior parte dei dipendenti delle aziende crede che una trasformazione possa avvenire soltanto se si creano sistemi completamente nuovi. In realtà, non è così perché la gran parte delle cose esiste già.
La novità sta nel creare valori nuovi di dimensioni che esistono già. In questo modo, qualcosa che esiste già viene trasformata in modo nuovo nell’azienda al fine di sfruttarla per il proprio tornaconto.
In questo modo, le idee a cui l’azienda può attingere sono infinite. In uno scenario come questo, soltanto i leader più smart saranno in grado di adattare e sfruttare i progetti di cui sopra a loro vantaggio.
Ne consegue che, soltanto le aziende che riusciranno a essere più competitive, ideando modelli di business sfruttabili in settori diversi, potranno migliorare i propri guadagni avendo opportunità maggiori.
Cosa significa? In uno scenario così delineato, i manager dovrebbero sperimentare nuovi progetti sia all’interno che all’esterno dell’azienda piuttosto che trasformare i modelli che esistono già.
Soltanto abbracciando il cambiamento, ha affermato Feng, si potrà creare una digital transformation efficiente.
“Se lanci un sacco di pietre, romperai una finestra da qualche parte: se investi in 100 idee, poi un giorno – quando il tuo core business è in fase calante – alcune delle tue idee potrebbero essere decollate e la tua azienda essere ancora una produttrice di risultati.”
Feng Li
Quali sono le aree di applicazione della digital transformation
Anche se la trasformazione digitale sta diventando fondamentale per le aziende, molti leader ancora non l’hanno capito o, comunque, non sono entrati nell’ottica. Sia le organizzazioni pubbliche che quelle private, infatti, non ce la fanno a procedere di pari passo con i cambiamenti tecnologici.
Cosa che, invece, le startup iniziano a maturare prima. Perché? La risposta è semplice: le startup utilizzano dei processi esecutivi più snelli e innovativi, che permettono a chi ne fa parte di approcciarsi alle ultime tecnologie in modo più rapido e funzionale.
Le aziende tradizionali, invece, incontrano come maggior ostacolo i sistemi tradizionali. Questi ultimi non solo le rallentan, ma le penalizzano anche in termini economici.
Secondo la società di consulenza strategica Gartner, due manager su tre affermano che le loro imprese hanno bisogno di stare al passo con le innovazioni tecnologiche al fine di mantenere la loro competitività.
Questa affermazione, però, deve scontrarsi con la staticità tipica di alcune aziende che, per potersi velocizzare, ha bisogno di tempo.
Inoltre, bisogna fare i conti anche con la convinzione che, spesso e volentieri, la trasformazione digitale viene vista più come un segreto riservato a pochi eletti e di difficile, se non o difficilissima, applicazione.
Come ovviare a questo limite? Le aziende e i suoi leader dovrebbero rivolgersi a consulenti qualificati al fine di ottenere una strategia di digitalizzazione pensata ad hoc per loro.
Cosa viene coinvolto dalla trasformazione digitale
Grazie ai nuovi strumenti digitali, i manager possono creare modelli d’impresa rinnovati. Inoltre, cambiano anche i metodi di funzionamento e di gestione interni all’azienda.
Di fatto, però, esiste un vero progetto di digital transformation soltanto quando i processi e i modelli aziendali vengono revisionati. Non avviene a dovere, invece, se ci si accanisce a cercare di migliorare per forza i processi aziendali tradizionali.
Sì, perché per digitalizzazione non si intende soltanto l’introduzione e implementazione nell’azienda di servizi e sistemi tecnologici. La trasformazione digitale, infatti, deve poter creare modelli di business nuovi e sempre iperconnessi.
L’obiettivo principale mira al cliente e al miglioramento della sua esperienza.
È un’esigenza creativa che, spesso, rappresenta un problema ancora rilevante sia per il management che per i manager aziendali. Ne consegue che la maggior parte delle aziende non riesce a implementare nuovi modelli di impresa o a concretizzare trasformazione digitale e iperconnessione.
Il problema, come dicevamo prima, non è la progettazione ma l’applicazione. Perciò, le realtà consolidate come le aziende pubbliche e private dovrebbero guardare alle startup e ai loro metodi applicativi e prendere esempio per poter contestualizzare la trasformazione digitale anche al loro interno.
Trasformazione digitale e iperconnessione