Corporate Innovation

Attivare la trasformazione digitale in azienda: il ruolo del CTO

La trasformazione digitale nelle aziende è un doveroso cambiamento di cultura e mindset che vede nel CTO uno dei principali facilitatori.

trasformazione digitale+

La Trasformazione Digitale è l’integrazione di tecnologie digitali in tutti i reparti aziendali, anche in quelli più tradizionalmente analogici. Non si tratta solo di un cambiamento di tecnologie, piattaforme e software, ma ancor più di un cambiamento culturale e di mindset da portare in tutta l’azienda. 

Perché intraprendere un percorso di Digital Transformation

I vantaggi della trasformazione digitale per le aziende

I vantaggi della trasformazione digitale sono numerosi. Ecco i principali:  

  • Approccio data-driven: il supporto della tecnologia permette di raccogliere dati di prima mano da tutti i reparti, dando una visione completa sui processi aziendali; in questo modo, sarà più semplice prendere decisioni razionali e guidate dai dati (data-driven). 
  • Miglior knowledge management: avere gli strumenti tecnologici per organizzare, gestire e rendere disponibili le competenze migliora l’efficienza del team e ti permette di capitalizzare le risorse di conoscenza;
  • Migliore produttività: avere processi digitali stabili significa rendere più agile la comunicazione tra reparti, rendere i dati sempre disponibili e rendere più efficiente la tua organizzazione nel complesso;
  • Migliori profitti: un’organizzazione più efficiente e data-driven è anche in grado di analizzare con più precisione le richieste del mercato e dare ai clienti un servizio di alta qualità, migliorando la customer experience.   

I quattro pilastri della trasformazione digitale

Uno studio dell’Harvard Business Review ha definito un semplice framework per identificare le aziende che hanno intrapreso una trasformazione digitale e il grado di maturità di questo processo. 

Secondo questo modello, i pilastri della Digital Transformation sono quattro: generalmente le imprese iniziano il proprio percorso di trasformazione dal primo e, mano a mano che evolvono, proseguono approfondendo anche gli altri. 

I quattro pilastri della trasformazione digitale sono:

  1. Miglioramento dell’IT: una modernizzazione degli attuali servizi IT, dall’infrastruttura ai software utilizzati. L’obiettivo è una semplificazione e un efficientamento dell’intero ecosistema: per raggiungerlo è fondamentale coinvolgere il CIO (responsabile dei sistemi informativi) e in molti casi anche il CTO (responsabile della tecnologia); 
  2. Operazioni di digitalizzazione: si tratta delle operazioni rivolte a digitalizzare le aree aziendali più tradizionali; il supporto della tecnologia nelle aree amministrative o nelle operations porta a una riduzione dei costi e a un miglioramento della customer experience. In questo caso, sarà coinvolta anche la persona responsabile dell’amministrazione (CFO) e quella responsabile delle operations (COO). 
  3. Marketing digitale: anche le attività di marketing vengono fortemente supportate dalla tecnologia. Non solo tramite tool di web marketing ma in particolare tramite software che supportano le operazioni di vendita, e-commerce, software di automazione anche supportati da intelligenza artificiale. La figura di riferimento in questo caso è quella del CMO (responsabile del marketing). 
  4. Nuove attività digitali cioè nuovi business model e nuovi prodotti o servizi abilitati dalle tecnologie digitali; il quarto pilastro è il più complesso ma quello alle imprese di scavalcare i propri confini e scalare grazie alla digital transformation. Il responsabile di questo pilastro è in prima persona il CEO. 

Perché il CIO dovrebbe unire le forze con il CTO

trasformazione digitale

Uno dei ruoli più direttamente coinvolti nel processo di Trasformazione Digitale è quello del Chief Information Officer (CIO), il cui focus è sui processi IT e sul modo in cui questi possono supportare le persone nello svolgimento del proprio lavoro.

Per questo il CIO può essere considerato responsabile della gestione dell’operatività aziendale, dei sistemi mission critical e della sicurezza dei sistemi. Inoltre, efficientare i processi porta a una maggiore produttività e quindi a un miglioramento dei risultati aziendali. 

Quando è in atto un processo di Digital Transformation è fondamentale che il CIO unisca le forze con il Chief Technology Officer (CTO), cioè con il responsabile della tecnologia. Infatti, una grande parte degli obiettivi di efficientamento del CIO passano proprio dalla ricerca costante di sistemi e servizi tecnologici che permettano una migliore performance. 

D’altra parte, se il focus del CIO è verso l’interno, il focus del CTO è verso l’esterno: interagirà con clienti, fornitori e altri stakeholder per identificarne le esigenze e garantire che i prodotti e servizi che l’azienda fornisce siano sempre innovativi e attraenti per il mercato di riferimento.

In termini economici, possiamo dire che l’operato del CIO porta a un aumento degli utili aziendali (con efficientamento processi e costi). Quello del CTO, invece, porta a un aumento dei ricavi, facendo sì che i prodotti e i servizi dell’azienda siano sempre in linea con le esigenze dei clienti.   

Il ruolo del CTO nella trasformazione digitale

Per prima cosa, facciamo chiarezza su chi è il Chief Technology Officer (CTO) e quali sono i suoi compiti all’interno dell’azienda. 

Il CTO ha il ruolo fondamentale di ponte fra business e tecnologia. È un “traduttore” fra le due aree aziendali: da un parte trasforma gli obiettivi di business in specifiche tecniche da realizzare e trasformare in software e applicativi digitali, dall’altra ha una visione tecnologica che permette di valutare la fattibilità di nuovi progetti e portare al business nuovi input su prodotti e servizi. 

In un’azienda digitale, la tecnologia non è una commodity, ma un fattore strategico e differenziante. Proprio per questo il CTO non è solo “il più esperto fra gli sviluppatori”, ma dev’essere, a tutti gli effetti, parte del management aziendale. Solo in questo modo il CTO riuscirà a essere una guida per il processo di trasformazione digitale.

Nel contesto di trasformazione digitale, il CTO: 

  • Sviluppa una visione tecnologica per l’organizzazione – Il CTO ha le competenze per rendere operativi gli obiettivi aziendali di trasformazione digitale. È una guida per il team e combina le skill tecniche con una visione a 360° dell’organizzazione e della sua evoluzione. 
  • Gestisce il team di sviluppo La gestione delle persone è sempre più complessa di quella della tecnologia, in particolare in un ambito in cui hard skill tecniche come quelle di sviluppo software si affiancano a soft skill di creatività, flessibilità e lavoro di team. Sono sempre le persone a fare la differenza e in particolar modo questo è vero in un’azienda digitale: per questo il CTO dev’essere in grado di selezionare talenti e aiutarli a crescere con un mentoring continuo.   
  • Si assicura che l’infrastruttura sia agile e scalabile Sviluppare un servizio o un prodotto digitale di qualità, significa anche prepararlo da subito alla crescita: per questo il CTO deve avere competenze infrastrutturali e realizzare con il proprio team software di qualità e in grado di scalare, quando gli utenti aumenteranno. 
  • Gestisce il budget tecnologico e ottimizza i costi In quanto manager, il CTO dev’essere in grado di redigere e gestire il budget dedicato alla tecnologia: sia in termini di servizi acquistati o noleggi, sia in termini di rapporti con fornitori specializzati. Il CTO si occupa anche di selezionare i giusti fornitori tecnologici, ricercando il giusto trade-off fra outsourcing e attività di sviluppo da realizzare in-house. La visione completa del CTO sulle esigenze tecnologiche dell’azienda permette di ottimizzare i costi, in una prospettiva di continuous improvement.
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Come scegliere un CTO

Scegliere un CTO non è semplice: è un ruolo che prevede skill molto trasversali, che non è facile trovare e identificare. Si tratta inoltre di un ruolo strategico, a maggior ragione in un processo di trasformazione digitale, per questo fare la giusta scelta è fondamentale.

Prima di scegliere il CTO, però, bisogna chiedersi: come trovarlo? 

Assumere un CTO

Ecco i principali requisiti da ricercare in un CTO:  

  1. Leadership Tecnologica – Il CTO generalmente nasce sviluppatore ed è quindi un esperto di tecnologia. Prima ancora, però, dev’essere un tecnologo e saper elaborare la visione tecnologica in un contesto di business variegato e dinamico. La capacità di leadership tecnologica è più importante delle hard skill: anzi, quando l’azienda cresce, è normale che i singoli membri del team abbiano competenze verticali più approfondite. Il CTO deve essere in grado di guidare il team verso il successo, supportando ogni persona nella propria crescita professionale. 
  2. Orientamento al business e ai clienti – L’obiettivo ultimo dello sviluppo di strategie IT è incrementare i risultati aziendali, anche in termini di fatturato. Per questo il CTO deve essere in grado di relazionarsi con il business, comprendendo gli obiettivi e traducendoli per il proprio team. Il CTO dev’essere in grado di utilizzare la tecnologia IT per migliorare e far avanzare l’offerta dell’azienda in termini di prodotti o servizi digitali. Deve quindi anche fornire al business i mezzi per differenziarsi e aumentare il vantaggio competitivo. Attenzione: questo è uno dei requisiti più difficili da trovare in un CTO, che spesso non ha una specifica formazione manageriale!
  3. People Management – Il CTO è, per prima cosa, un manager: deve incoraggiare e favorire la collaborazione e l’interazione positiva nel reparto IT e con il business. Inoltre deve essere in grado di:
  • selezionare e individuare persone di talento; 
  • aiutare il tem a coltivare capacità tecniche e soft skill;
  • motivare le persone e dare loro una visione.  

Quali sono le strategie per trovare il giusto CTO per la tua azienda? 

Per prima cosa è importante chiarire che il processo è diverso da quello di ricerca di uno sviluppatore.

Un Chief Technology Officer sceglie la tua azienda non per le tecnologie che usi, ma perché crede nel tuo progetto, nelle tue prospettive di crescita, nei tuoi valori e nella tua missione.

Il CTO sarà uno stakeholder importantissimo: per questo, il testo di Job Offer per un CTO, dovrebbe assomigliare più a un pitch per investitori che a una offerta di lavoro classica. 

Non dimenticarti di inserire nell’offerta la RAL: lo stipendio di un CTO parte infatti generalmente dai 50.000 € lordi annui, per arrivare anche al doppio in aziende più grandi.   

Per quanto riguarda i canali da utilizzare per la tua ricerca, i canali di massa spesso non portano a risultati: meglio muoverti per passaparola, tramite community specializzate di settore (come ad esempio il CTO Mastermind) o con il contatto diretto a singoli CTO tramite Linkedin o e-mail.

A seconda delle esigenze della tua impresa, le alternative sono: 

  • Promuovere uno sviluppatore senior del tuo team;
  • Fare un’offerta a uno sviluppatore senior di un’altra azienda;
  • Cercare un CTO già esperto. 

Naturalmente, per le tre diverse opzioni cambierà sia l’offerta economica che l’esperienza pregressa, in particolare in relazione alle soft skill manageriali.

Promuovere il talento interno

Promuovere una persona del team al ruolo di CTO è sempre la prima scelta da considerare: tieni però in conto che il ruolo di CTO richiede competenze molto diverse da quelle di sviluppatore! 

Per questo, prima di scegliere di promuovere un membro del team, è importante capire se il developer che stai valutando ha il giusto potenziale. 

Per poter svolgere con successo la professione di CTO, è necessaria una precisa predisposizione caratteriale

  • propensione al supporto e non all’individualismo;
  • capacità di context switching;
  • capacità di adattamento alla situazione;
  • capacità di guida e formazione; 
  • predisposizione a sviluppare conoscenze più ampie e meno verticali;
  • capacità di creare e mantenere buone relazioni con il team e con tutti gli stakeholders.

Inoltre, tu per primo dovresti chiederti: dove può portare maggior valore questa persona nel mio team? 

Diventare manager non è l’unico modo per crescere: in alcuni casi, trasformare un eccellente sviluppatore in un manager significa allontanarlo dall’attività che ama e in cui è  più bravo e efficiente.

Una volta individuata la persona giusta da promuovere per il ruolo di CTO, non dimenticarti di supportarne la formazione, in particolare sulle soft skill. 

Rispetto a una formazione teorica, ti consigliamo di prediligere un percorso di mentorship o di advisory: in questo modo il CTO avrà possibilità di confrontarsi con un mentor esperto, che ha già vissuto le stesse sfide tecnologiche e gestionali, e eviterà errori grossolani. 

Fractional CTO 

Considera inoltre che non sempre assumere un CTO a tempo pieno è la scelta giusta.

In particolare se la tua Startup è fase in Early Stage o se la tecnologia non è il tuo core business ma è fondamentale per poter erogare i tuoi prodotti o servizi, probabilmente non avrai bisogno di un tecnologo a tempo pieno: in questi casi lo sforzo di trovare un CTO e il costo di questa figura non sono giustificati. 

Sarà più utile affidarti a un Fractional CTO: un CTO in outsourcing che condividerà tutta la sua esperienza e le sue competenze con te, pur dedicandoti una frazione del tempo e riducendo di conseguenza i costi collegati.  

In fase Early Stage il Fractional CTO sarà un advisor per la tua strategia tecnologica: ti aiuterà a validare la fattibilità delle tue idee e la loro competitività sul mercato a confronto di prodotti o soluzioni simili. 

In fasi successive potrà supportarti nella guida del team, nella gestione dei fornitori tech e anche nel mentoring del tuo stesso CTO, quando sarà il momento di assumerne uno internamente.

Attivare la trasformazione digitale in azienda: il ruolo del CTO

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