Corporate Innovation
La Trasformazione Digitale è l’integrazione di tecnologie digitali in tutti i reparti aziendali, anche in quelli più tradizionalmente analogici. Non si tratta solo di un cambiamento di tecnologie, piattaforme e software, ma ancor più di un cambiamento culturale e di mindset da portare in tutta l’azienda.
Perché intraprendere un percorso di Digital Transformation?
I vantaggi della trasformazione digitale sono numerosi. Ecco i principali:
Uno studio dell’Harvard Business Review ha definito un semplice framework per identificare le aziende che hanno intrapreso una trasformazione digitale e il grado di maturità di questo processo.
Secondo questo modello, i pilastri della Digital Transformation sono quattro: generalmente le imprese iniziano il proprio percorso di trasformazione dal primo e, mano a mano che evolvono, proseguono approfondendo anche gli altri.
I quattro pilastri della trasformazione digitale sono:
Uno dei ruoli più direttamente coinvolti nel processo di Trasformazione Digitale è quello del Chief Information Officer (CIO), il cui focus è sui processi IT e sul modo in cui questi possono supportare le persone nello svolgimento del proprio lavoro.
Per questo il CIO può essere considerato responsabile della gestione dell’operatività aziendale, dei sistemi mission critical e della sicurezza dei sistemi. Inoltre, efficientare i processi porta a una maggiore produttività e quindi a un miglioramento dei risultati aziendali.
Quando è in atto un processo di Digital Transformation è fondamentale che il CIO unisca le forze con il Chief Technology Officer (CTO), cioè con il responsabile della tecnologia. Infatti, una grande parte degli obiettivi di efficientamento del CIO passano proprio dalla ricerca costante di sistemi e servizi tecnologici che permettano una migliore performance.
D’altra parte, se il focus del CIO è verso l’interno, il focus del CTO è verso l’esterno: interagirà con clienti, fornitori e altri stakeholder per identificarne le esigenze e garantire che i prodotti e servizi che l’azienda fornisce siano sempre innovativi e attraenti per il mercato di riferimento.
In termini economici, possiamo dire che l’operato del CIO porta a un aumento degli utili aziendali (con efficientamento processi e costi). Quello del CTO, invece, porta a un aumento dei ricavi, facendo sì che i prodotti e i servizi dell’azienda siano sempre in linea con le esigenze dei clienti.
Per prima cosa, facciamo chiarezza su chi è il Chief Technology Officer (CTO) e quali sono i suoi compiti all’interno dell’azienda.
Il CTO ha il ruolo fondamentale di ponte fra business e tecnologia. È un “traduttore” fra le due aree aziendali: da un parte trasforma gli obiettivi di business in specifiche tecniche da realizzare e trasformare in software e applicativi digitali, dall’altra ha una visione tecnologica che permette di valutare la fattibilità di nuovi progetti e portare al business nuovi input su prodotti e servizi.
In un’azienda digitale, la tecnologia non è una commodity, ma un fattore strategico e differenziante. Proprio per questo il CTO non è solo “il più esperto fra gli sviluppatori”, ma dev’essere, a tutti gli effetti, parte del management aziendale. Solo in questo modo il CTO riuscirà a essere una guida per il processo di trasformazione digitale.
Nel contesto di trasformazione digitale, il CTO:
Scegliere un CTO non è semplice: è un ruolo che prevede skill molto trasversali, che non è facile trovare e identificare. Si tratta inoltre di un ruolo strategico, a maggior ragione in un processo di trasformazione digitale, per questo fare la giusta scelta è fondamentale.
Prima di scegliere il CTO, però, bisogna chiedersi: come trovarlo?
Ecco i principali requisiti da ricercare in un CTO:
Per prima cosa è importante chiarire che il processo è diverso da quello di ricerca di uno sviluppatore.
Un Chief Technology Officer sceglie la tua azienda non per le tecnologie che usi, ma perché crede nel tuo progetto, nelle tue prospettive di crescita, nei tuoi valori e nella tua missione.
Il CTO sarà uno stakeholder importantissimo: per questo, il testo di Job Offer per un CTO, dovrebbe assomigliare più a un pitch per investitori che a una offerta di lavoro classica.
Non dimenticarti di inserire nell’offerta la RAL: lo stipendio di un CTO parte infatti generalmente dai 50.000 € lordi annui, per arrivare anche al doppio in aziende più grandi.
Per quanto riguarda i canali da utilizzare per la tua ricerca, i canali di massa spesso non portano a risultati: meglio muoverti per passaparola, tramite community specializzate di settore (come ad esempio il CTO Mastermind) o con il contatto diretto a singoli CTO tramite Linkedin o e-mail.
A seconda delle esigenze della tua impresa, le alternative sono:
Naturalmente, per le tre diverse opzioni cambierà sia l’offerta economica che l’esperienza pregressa, in particolare in relazione alle soft skill manageriali.
Promuovere una persona del team al ruolo di CTO è sempre la prima scelta da considerare: tieni però in conto che il ruolo di CTO richiede competenze molto diverse da quelle di sviluppatore!
Per questo, prima di scegliere di promuovere un membro del team, è importante capire se il developer che stai valutando ha il giusto potenziale.
Per poter svolgere con successo la professione di CTO, è necessaria una precisa predisposizione caratteriale:
Inoltre, tu per primo dovresti chiederti: dove può portare maggior valore questa persona nel mio team?
Diventare manager non è l’unico modo per crescere: in alcuni casi, trasformare un eccellente sviluppatore in un manager significa allontanarlo dall’attività che ama e in cui è più bravo e efficiente.
Una volta individuata la persona giusta da promuovere per il ruolo di CTO, non dimenticarti di supportarne la formazione, in particolare sulle soft skill.
Rispetto a una formazione teorica, ti consigliamo di prediligere un percorso di mentorship o di advisory: in questo modo il CTO avrà possibilità di confrontarsi con un mentor esperto, che ha già vissuto le stesse sfide tecnologiche e gestionali, e eviterà errori grossolani.
Considera inoltre che non sempre assumere un CTO a tempo pieno è la scelta giusta.
In particolare se la tua Startup è fase in Early Stage o se la tecnologia non è il tuo core business ma è fondamentale per poter erogare i tuoi prodotti o servizi, probabilmente non avrai bisogno di un tecnologo a tempo pieno: in questi casi lo sforzo di trovare un CTO e il costo di questa figura non sono giustificati.
Sarà più utile affidarti a un Fractional CTO: un CTO in outsourcing che condividerà tutta la sua esperienza e le sue competenze con te, pur dedicandoti una frazione del tempo e riducendo di conseguenza i costi collegati.
In fase Early Stage il Fractional CTO sarà un advisor per la tua strategia tecnologica: ti aiuterà a validare la fattibilità delle tue idee e la loro competitività sul mercato a confronto di prodotti o soluzioni simili.
In fasi successive potrà supportarti nella guida del team, nella gestione dei fornitori tech e anche nel mentoring del tuo stesso CTO, quando sarà il momento di assumerne uno internamente.