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Jack Dorsey, dai social alle criptovalute: Square diventa Block e traccia la rotta per il futuro

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Jack Dorsey, il visionario creatore di Twitter lascia la guida del celebre social per dedicarsi al progetto dedicato alle criptovalute.

Solo pochi giorni fa Jack Dorsey, ex amministratore delegato di Twitter, ha annunciato di voler lasciare il suo ruolo presso il celebre social network. Quella che da molti è stata definita come “l’ennesima crisi di mezza età” nasconde in realtà ben altri motivi, come un interesse nelle criptovalute e nella Blockchain, che potrebbero influenzare lo sviluppo futuro della piattaforma.

Chiaramente la notizia è rapidamente rimbalzata in giro per il web; ma a fare scalpore sono state soprattutto le idee di Dorsey che immagina Twitter come un’entità capace di reggersi da sola e senza l’influenza del suo fondatore.

Perché Jack Dorsey lascia Twitter
Perché Jack Dorsey lascia Twitter? Un nuovo progetto a tema Blockchain e criptovalute all’orizzonte.

Perché Dorsey ha lasciato Twitter?

Cominciamo col dire che (l’ennesimo) allontanamento di Dorsey da Twitter non è una cosa proprio inaspettata. Nell’ultimo anno, infatti, l’ex AD ha subito moltissime pressioni da parte degli investitori che hanno cercato in tutti i modi di migliorare le operazioni finanziarie interne al social.

Poi ci sono stati i (soliti) problemi legati alla libertà di espressione in rete culminati con la messa al bando a vita di Donald Trump dalla piattaforma. Come ben sappiamo l’ex Presidente non l’ha presa bene e ha minacciato querele oltre che di dare vita a un social network tutto suo.

Questo ha creato non pochi dubbi nella testa di Dorsey, da sempre convinto che i social, siano troppo “appesantiti” da queste controversie su questioni come politica, disinformazione, privacy e incitamento all’odio. Per questo, ovviamente, non ci sono soluzioni rapide e indolore. 

Oltretutto, negli ultimi tempi Dorsey ha lavorato molto a un altro dei suoi progetti, la piattaforma finanziaria Square. E non è un caso che a poche ore dalle dimissioni, questa piattaforma abbia annunciato un cambio nome in Block, entrando a far parte di una neonata holding chiamata Spiral.

Questo non può che voler dire che nel futuro di Jack Dorsey ci sia la volontà di dedicare tutto il suo tempo all’integrazione di Bitcoin all’economia e al mondo reale. 

Sicuramente un mercato molto interessante che, con buone possibilità, diventerà a stretto giro molto più redditizio di Twitter, che invece continua ad essere “solo” una piattaforma di micro-blogging.

Cos’è Square, o Block?

Square diventa Block.

Per chi non fosse pratico di criptovalute e affini, bisogna sapere che Square è una società attiva nel mondo della Blockchain e dei pagamenti digitali; oltretutto è anche uno dei progetti paralleli più importanti di Dorsey.

Il fatto stesso che la società stia per cambiare nome in Block (passaggio effettivo dal 10 dicembre 2021) sta a significare un cambio di rotta generale con una maggiore focalizzazione di tutta l’azienda sul tema delle criptovalute.

Certo, questo cambiamento per molti potrebbe risultare solo un “passaggio simbolico” eppure sancisce chiaramente il distacco (forse) definitivo di Dorsey da Twitter. È evidente, insomma, che l’ex AD voglia dedicarsi a tempo pieno a tutto ciò che ruota attorno al mondo del denaro digitale.

Del resto, che Dorsey sia da sempre un grande sostenitore delle criptovalute non è certo un mistero. Mesi fa, teorizzò addirittura che i Bitcoin avrebbero potuto portare la pace nel mondo. Un sogno ambizioso e forse troppo ottimistico, ma indubbiamente motivato a dovere e abbastanza condivisibile.

E comunque si parla anche di una delle tecnologie più rivoluzionarie degli ultimi anni; a fronte, quindi, di una digitalizzazione sempre più prepotente, non stupisce che in molti stiano cercando il proprio posto in questo settore.

Come funziona Block?

L’idea alla base di Square – futura Block – nacque nel 2009 quando Jim McKelvey e Jack Dorsey immaginarono un piccolo gadget da collegare a uno smartphone che potesse leggere la banda magnetica delle carte di credito. Un progetto nato quasi per gioco che, però, a distanza di quasi 23 anni si è dimostrato rivoluzionario e, soprattutto, estremamente redditizio.

Dopo diversi mesi di lavoro, nacque un “quadrato” di plastica (Square, appunto) dotato di un lettore di bande magnetiche e un software capace di codificare e decodificare i dati della carta di credito in segnale audio.

La scelta di utilizzare questo ingegnoso sistema è dovuta al fatto che il dispositivo viene collegato allo smartphone attraverso il jack audio da 3,5mm. Non appena la carta passa nel lettore i dati vengono trasformati in segnale audio e inviati al processore del telefono che li manda all’applicazione di Square. A questo punto i dati vengono nuovamente codificati in modo che possano essere letti dai sistemi bancari e, ovviamente, essere criptati e resi sicuri.

Ogni utente avrà naturalmente un account collegato al proprio conto bancario da dove potrà eseguire tutte le transazioni che desidera, in maniera rapida e sicura.

All’epoca questo quadratino di plastica aveva un piano per il futuro decisamente ambizioso: rivoluzionare il mondo del mobile payments, certo, ma anche rendere più rapidi e fruibili tutti i tipi di servizi finanziari. E stiamo parlando di un settore in forte espansione con competitor tipo Google Wallet, ad esempio. Ma la cosa non ha mai spaventato Dorsey che ancora oggi, come vedremo, ha grandi progetti per il futuro.

Block e le criptovalute

block e le criptovalute
Il cambio di nome da Square a Block ha a che fare con Blockchain e criptovalute.

Il cambio di nome della società è, ovviamente, un chiaro riferimento alla Blockchain. In questa nuova “divisione”, però, non rientrerà solamente la sezione che si occupa di pagamenti online; ma ci sarà spazio anche per CashApp, Tidal, e (quando sarà pienamente operativo) anche un nuovo exchange chiamato tbDEX. Naturalmente anche tutto il team operativo di Square focalizzato sulle criptovalute cambierà nome, diventando Spiral BTC. 

Insomma un’evoluzione “simbolica”, come già detto, ma anche un taglio netto col passato (Twitter incluso) per entrare a gamba tesa nel futuro e nel mondo delle criptovalute.

Per il nuovo anno, l’azienda ha in programma di raddoppiare il team operativo sui vari progetti sperando di avere lo stesso effetto sul fatturato. Insomma, Square (Block) ha in mente un piano di sviluppo a 360°, cosa che rende più che comprensibile la scelta di Dorsey di lasciare Twitter.

 Sono essenzialmente due i progetti principali a cui sta lavorando l’azienda:

  • LDK, un Bitcoin Development Kit che consente di sviluppare su Lightning Network senza avere conoscenze e risorse on-chain.
  • La Bitcoin Design Guide, un documento pensato per la User Experience con le best practice per muoversi nell’ecosistema Bitcoin.

Questi, naturalmente, sono i due progetti resi noti dall’azienda; ma se pensiamo che l’obiettivo finale è “portare il Bitcoin alle masse”, è chiaro che ci deve essere molta altra carne al fuoco.

C’è ancora molto del progetto di Jack Dorsey che non è stato rivelato al mondo; bisogna dare tempo al tempo, ma di questo passo è praticamente certo che nei prossimi anni sentiremo ancora parlare del papà di Twitter e di quello che era solo un “progetto parallelo”.

Quale futuro per Jack Dorsey?

Che la mente di Dorsey viaggi a una velocità incredibile è un dato di fatto. Rimane quindi un’operazione complessa provare anche solo a immaginare quale futuro possa esserci per l’ex AD di Twitter. La certezza è che, al momento, ha ceduto il controllo del celebre social a Parag Agrawal, 37enne già a capo della tecnologia. 

Non uno sprovveduto, ovviamente, ma una persona che Dorsey ha descritto come

curioso, analitico, creativo, esigente e umile. Guida con il cuore e l’anima, ed è qualcuno da cui imparo qualcosa ogni giorno.

Jack Dorsey su Parag Agrawal

Insomma, Parag Agrawal, che avrà l’onere e l’onore di portare Twitter nel futuro, è una delle persone più vicine all’ex AD della società e, forse, una di quelle di cui si fida di più. E così, con un semplice “Mostriamo al mondo il potenziale di Twitter”, il social network passa di mano, nella speranza che la “nuova gestione” sappia risollevare le sorti della piattaforma in un periodo di difficoltà e tanta, tantissima competizione.

Naturalmente non si esclude un ritorno alle origini con Dorsey alla guida. Questo, però, difficilmente accadrà in tempi brevi. Anche perché tutte le energie, al momento, sono convogliate verso il mondo delle criptovalute; trattandosi di un settore relativamente nuovo, c’è ancora molto da lavorare e non sarà sicuramente un progetto a breve termine.

Oltretutto si stima che Square (Block) abbia raggiunto il valore di circa 100 miliardi di dollari. Più del doppio di Twitter; a questo punto sarebbe una mossa poco saggia lasciarsi sfuggire un’opportunità economica del genere. Quello che sappiamo per certo è che la futura Block ha grosse novità in serbo, tipo il lancio dell’exchange di criptovalute di cui sopra.

Se vuoi conoscere progetti in ambito crypto e Blockchain del nostro bel Paese, leggi l’articolo sull’exchange di criptovalute 100% italiano.

Tra le idee sul piatto anche quella che potrebbe portare la società ad occuparsi del mining di Bitcoin. L’obiettivo vorrebbe essere quello di rendere il mining accessibile a tutti, ma nonostante l’annuncio in pompa magna proprio su Twitter, l’azienda sta ancora lavorando all’atto pratico.

Anche qui, operazione rischiosa soprattutto visto l’impatto ambientale; quindi per adesso il progetto è aperto a contributi esterni, ma non si esclude che Dorsey abbia già in mente qualcosa per il futuro.

Inoltre, sembra che l’ex AD di Twitter sia alla costante ricerca di nuovi progetti su cui investire; parliamo di soluzioni rivoluzionarie e “fuori dagli schemi”, ma sicuramente molto redditizie. Tra queste non possiamo non citare Tidal, la nuova app di streaming che vanta tra i suoi investitori anche Jay Z.

Vale la pena investire in criptovalute?

investire in criptovalute
Investire in criptovalute come Jack Dorsey. vale la pena?

Domanda, forse, retorica. Se moltissime delle personalità più influenti del mondo stanno investendo nelle monete digitali, è chiaro che parliamo di un settore in grandissima espansione. Al momento, il panorama delle criptovalute è tra i più floridi in assoluto, al punto che viene paragonato a quello dei social network delle origini.

Un mercato in fortissima crescita, dunque, e con tanta voglia di innovare e di fare la differenza

A dimostrazione di questo, la nascita continua di progetti del genere che, anzitutto, stanno diventando sempre più mainstream e stanno generando profitti incredibili. È un momento di fortissima accelerazione tecnologica e, dato l’arrivo “imminente” di un nuovo mondo completamente digitale è innegabile che i progetti legati alle criptovalute possano diventare molto interessanti. 

Naturalmente parliamo di Meta e di tutti gli altri progetti vicini al concetto di Metaverso. Se, come dicono gli analisti, l’idea di Mark Zuckerberg rivoluzionerà davvero le vite (digitali) delle persone, è chiaro che serviranno soluzioni in grado di “emulare” le azioni di tutti i giorni.

Una di queste sarà il “semplice” pagare qualcosa che potrebbe assumere un significato tutto nuovo proprio grazie alle criptovalute e al lavoro dietro Block.

Stiamo assistendo a modi innovativi di pensare la tecnologia, e per sopravvivere in questi settori occorre darsi da fare; del resto se uno dei principali “costruttori” di social network come Jack Dorsey ha ri-orientato la propria rotta verso le criptovalute, qualcosa vorrà pur dire.

Jack Dorsey, dai social alle criptovalute: Square diventa Block e traccia la rotta per il futuro

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