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Strategia Oceano Blu, cos’è e come agisce sulle innovazioni?

strategia oceano blu

Strategia Oceano Blu, cos’è e come agisce sulle innovazioni? Nuovi modelli di business nati da un pensiero "controcorrente" e rivoluzionario

Mirco Calvano

Contributor

Pubblicato: 25 Ottobre 2021

La Blue Ocean Strategy o Strategia Oceano Blu immagina i mercati in cui operano le varie aziende come fossero due oceani paralleli di colore diverso. Questi sono rappresentati dal colore rosso e blu, in base a come si decide di strutturare il proprio progetto.

strategia oceano blu vs oceano rosso - Spremute Digitali
Cosa si intende per strategia oceano blu, e cos’è invece un oceano rosso?

Cosa si intende per strategia oceano blu e cosa invece con strategia oceano rosso

L’oceano rosso rappresenta l’idea classica di come è fatto un business e comprende tutti i settori produttivi esistenti; in questo “oceano” di proposte, c’è una lotta spietata tra i vari competitors che cercano di aggiudicarsi la fetta maggiore di utenza all’interno dello stesso settore. Dettaglio fondamentale di questo oceano rosso è il fatto che sembra esserci una generalizzata assenza di innovazione, che porta le aziende ad accontentarsi di bassi margini di profitto perché il tradizionale approccio a “sconfiggere la concorrenza” non porta (quasi) mai da nessuna parte.

L’oceano blu, invece, è caratterizzato dall’innovazione. Stiamo parlando di un posto ideale dove vengono sviluppate nuove idee e nuove strategie che nascono proprio da decisioni manageriali efficaci che portano alla nascita di nuovi prodotti, nuovi servizi e ovviamente nuovi mercati.

Cos’è una strategia oceano blu e in cosa si differenzia dalla strategia oceano rosso? Fonte: https://www.blueoceanstrategy.com/ © Chan Kim & Renée Mauborgne. All rights reserved. 

Cos’è un oceano rosso e come si supera?

Chiaramente per tutti i settori produttivi sarebbe opportuno (per non dire necessario) passare dall’oceano blu a quello rosso. 

Non è una cosa semplice, certo, anche perché abbandonare le tradizionali logiche di mercato ed elaborare nuove strategie, può diventare un’operazione complessa e rischiosa. Però se le imprese e i loro manager capissero che non serve rifugiarsi nell’idea di dover “abbattere” la concorrenza, ma che è sufficiente dare un’interpretazione diversa al mercato le cose potrebbero essere diverse.

Sicuramente si darebbe un valore nuovo alle realtà commerciali esistenti, dando quindi vita a un qualcosa di totalmente inedito (e innovativo).

Cambiare il mindset per passare a una strategia da oceano blu

Volendo semplificare la cosa, sarebbe sufficiente cambiare l’approccio mentale che le persone hanno verso il business, superando così gli attuali “limiti” che, generalmente, sono auto-imposti. L’idea, insomma, è cercare di andare oltre ed esplorare l’ignoto guardando a quelle strategie e a quei mercati ancora “incontaminati”.

Ma cosa serve per passare effettivamente in questo oceano blu?

Anzitutto dirigenti con una buona dose di senso critico e una certa lungimiranza. Poi sicuramente occorrono persone che sappiano pensare in grande e andare oltre le classiche “strutture”; e ancora, persone che sappiano immaginare e giocare secondo regole nuove, senza rimpiangere quelle vecchie. 

In poche parole, come disse qualcuno, per superare l’oceano rosso occorre pensare in maniera differente e mettere in pratica questo insegnamento per riuscire a passare dall’altra parte della barricata.

Come si crea una strategia oceano blu?

come si crea una strategia oceano blu? - Spremute Digitali
Strategia oceano blu: i 5 punti necessari.

Volendo riassumere e sintetizzare una Strategia Oceano Blu in cinque punti, possiamo dire che è necessario:

  1. Avere idee chiare sul prodotto o servizio in questione, sul settore di riferimento e tutto ciò che lo influenza e su tutti i vari player di quel mercato. Insomma occorre un’analisi di mercato precisa e accurata.
  2. Scegliere un team di lavoro efficiente e affiatato, che sia in grado di pensare fuori dagli schemi e lavorare in autonomia.
  3. Avere una strategia per il proprio business e fare in modo che venga compresa da tutti. Solo in questo modo si avranno ben chiare le proprie dinamiche produttive e quelle dei competitor e, nel caso queste coincidessero, verificare rapidamente se si sta andando in direzione dell’oceano rosso.
  4. Conoscere e sfruttare le debolezze del mercato e tutto ciò che lo limita. Per chi intende operare nell’oceano blu queste non sono debolezze, ma grandi opportunità di crescita che vanno sfruttate.
  5. Provare sempre strategie e idee nuove, non c’è niente di scritto nel vasto territorio inesplorato dell’oceano blu e tutto è possibile. Per questo occorre procedere per tentativi, fare test e prove e, se servisse, fermarsi per aggiustare il tiro.

Da questo punto in poi occhi aperti e non perdete mai di vista l’obiettivo e la strategia.

Strategia oceano blu: casi italiani e internazionali da studiare

Nintendo

Tra gli esempi più concreti di Strategia Oceano Blu troviamo quella della Nintendo Wii, la celebre console basata sul movimento e lanciata nel 2006 dal colosso dei videogiochi giapponese.

Anzitutto la Wii è una console molto diversa dalla concorrenza: non ha un hard disk o un DVD/Blue Ray ma ripiega sui Mini DVD. A causa di questo grafica e potenza di calcolo risultano limitate, ma non è ciò su cui vuole puntare la piattaforma.

La Wii ha come innovazione fondamentale (e mai vista) un telecomando wireless che può percepire i movimenti.

Proprio grazie a questo la console si differenzia dalla concorrenza (che alla fine ha finito per imitarla), introducendo nuove prospettive di intrattenimento pensate per il movimento con tutta una suite di giochi da usare per fare esercizio.

L’innovativa funzionalità pensata per il movimento è stata fondamentale; spingendo la Nintendo nella strategia dell’oceano blu e lasciando la concorrenza in quello rosso.

Apple

Parliamo ovviamente della società ai tempi di Steve Jobs che può essere considerato uno dei maestri della strategia oceano blu. Pensiamo al Mac, all’iPod, all’iPhone o all’iPad; tutti prodotti visionari che non hanno mai guardato alla concorrenza, ma hanno sempre navigato su territori inesplorati, gettando le basi per nuovi mercati.

Pensa diversamente” era il motto di Steve Jobs e mai nessuno come il creatore della celebre mela ha saputo incarnare meglio questo consiglio.

Il pensiero di Steve Jobs "Think Different" è alla base di una strategia oceano blu - Spremute Digitali
“Think Different” il pensiero alla base di una strategia oceano blu. Fonte: https://www.flickr.com/photos/charliecurve/6215771597

Netjets

Altro esempio è quello che riguarda una società di jet statunitense che per prima ha pensato al concetto di “jet sharing”, dando la possibilità alle varie aziende di disporre sempre di aerei, ma senza possederli e, ovviamente, senza i costi relativi.

Cirque du Soleil

L’esempio più comune quando si tratta di Stategia Oceano Blu. In poche parole il celebre circo sin dagli anni ‘80 è riuscito a “districarsi” dall’oceano rosso in cui galleggiano i competitor, riuscendo a disegnare un format nuovo, che non annoiasse le persone e che fosse in continuo mutamento.

Oltretutto eliminando completamente le attrazioni con gli animali ha conquistato una parte di pubblico sensibile a certi temi, confermandosi ancora oggi come uno dei grandi protagonisti del settore in tutto il mondo.

Il caso Tesla: una strategia oceano blu fondata sull’innovazione

Altro grande esempio è quello che riguarda Elon Musk e la sua grande creatività.

Il settore dell’automotive è stato realmente rivoluzionato da Tesla e dai suoi incredibili progetti riguardo l’elettrico e la guida automatica. E il fondatore dell’azienda è così “legato” a questa idea di oceano blu che ha reso disponibili alla concorrenza la maggior parte dei brevetti legati alla sostenibilità ambientale.

Il risultato?

Oggi Tesla è uno dei principali produttori di automobili sul mercato con prodotti “particolari”, certo, ma che hanno conquistato milioni di persone in ogni parte del mondo.


Per approfondire l’argomento strategia oceano blu, leggi questo interessante blog: https://www.blueoceanstrategy.com


E tu, conosci altri casi studio di strategia oceano blu? Raccontali nei commenti 🙂

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