Corporate Innovation
La Blue Ocean Strategy o Strategia Oceano Blu immagina i mercati in cui operano le varie aziende come fossero due oceani paralleli di colore diverso. Questi sono rappresentati dal colore rosso e blu, in base a come si decide di strutturare il proprio progetto.
L’oceano rosso rappresenta l’idea classica di come è fatto un business e comprende tutti i settori produttivi esistenti; in questo “oceano” di proposte, c’è una lotta spietata tra i vari competitors che cercano di aggiudicarsi la fetta maggiore di utenza all’interno dello stesso settore. Dettaglio fondamentale di questo oceano rosso è il fatto che sembra esserci una generalizzata assenza di innovazione, che porta le aziende ad accontentarsi di bassi margini di profitto perché il tradizionale approccio a “sconfiggere la concorrenza” non porta (quasi) mai da nessuna parte.
L’oceano blu, invece, è caratterizzato dall’innovazione. Stiamo parlando di un posto ideale dove vengono sviluppate nuove idee e nuove strategie che nascono proprio da decisioni manageriali efficaci che portano alla nascita di nuovi prodotti, nuovi servizi e ovviamente nuovi mercati.
Chiaramente per tutti i settori produttivi sarebbe opportuno (per non dire necessario) passare dall’oceano blu a quello rosso.
Non è una cosa semplice, certo, anche perché abbandonare le tradizionali logiche di mercato ed elaborare nuove strategie, può diventare un’operazione complessa e rischiosa. Però se le imprese e i loro manager capissero che non serve rifugiarsi nell’idea di dover “abbattere” la concorrenza, ma che è sufficiente dare un’interpretazione diversa al mercato le cose potrebbero essere diverse.
Sicuramente si darebbe un valore nuovo alle realtà commerciali esistenti, dando quindi vita a un qualcosa di totalmente inedito (e innovativo).
Volendo semplificare la cosa, sarebbe sufficiente cambiare l’approccio mentale che le persone hanno verso il business, superando così gli attuali “limiti” che, generalmente, sono auto-imposti. L’idea, insomma, è cercare di andare oltre ed esplorare l’ignoto guardando a quelle strategie e a quei mercati ancora “incontaminati”.
Ma cosa serve per passare effettivamente in questo oceano blu?
Anzitutto dirigenti con una buona dose di senso critico e una certa lungimiranza. Poi sicuramente occorrono persone che sappiano pensare in grande e andare oltre le classiche “strutture”; e ancora, persone che sappiano immaginare e giocare secondo regole nuove, senza rimpiangere quelle vecchie.
In poche parole, come disse qualcuno, per superare l’oceano rosso occorre pensare in maniera differente e mettere in pratica questo insegnamento per riuscire a passare dall’altra parte della barricata.
Volendo riassumere e sintetizzare una Strategia Oceano Blu in cinque punti, possiamo dire che è necessario:
Da questo punto in poi occhi aperti e non perdete mai di vista l’obiettivo e la strategia.
Tra gli esempi più concreti di Strategia Oceano Blu troviamo quella della Nintendo Wii, la celebre console basata sul movimento e lanciata nel 2006 dal colosso dei videogiochi giapponese.
Anzitutto la Wii è una console molto diversa dalla concorrenza: non ha un hard disk o un DVD/Blue Ray ma ripiega sui Mini DVD. A causa di questo grafica e potenza di calcolo risultano limitate, ma non è ciò su cui vuole puntare la piattaforma.
La Wii ha come innovazione fondamentale (e mai vista) un telecomando wireless che può percepire i movimenti.
Proprio grazie a questo la console si differenzia dalla concorrenza (che alla fine ha finito per imitarla), introducendo nuove prospettive di intrattenimento pensate per il movimento con tutta una suite di giochi da usare per fare esercizio.
L’innovativa funzionalità pensata per il movimento è stata fondamentale; spingendo la Nintendo nella strategia dell’oceano blu e lasciando la concorrenza in quello rosso.
Parliamo ovviamente della società ai tempi di Steve Jobs che può essere considerato uno dei maestri della strategia oceano blu. Pensiamo al Mac, all’iPod, all’iPhone o all’iPad; tutti prodotti visionari che non hanno mai guardato alla concorrenza, ma hanno sempre navigato su territori inesplorati, gettando le basi per nuovi mercati.
“Pensa diversamente” era il motto di Steve Jobs e mai nessuno come il creatore della celebre mela ha saputo incarnare meglio questo consiglio.
Altro esempio è quello che riguarda una società di jet statunitense che per prima ha pensato al concetto di “jet sharing”, dando la possibilità alle varie aziende di disporre sempre di aerei, ma senza possederli e, ovviamente, senza i costi relativi.
L’esempio più comune quando si tratta di Stategia Oceano Blu. In poche parole il celebre circo sin dagli anni ‘80 è riuscito a “districarsi” dall’oceano rosso in cui galleggiano i competitor, riuscendo a disegnare un format nuovo, che non annoiasse le persone e che fosse in continuo mutamento.
Oltretutto eliminando completamente le attrazioni con gli animali ha conquistato una parte di pubblico sensibile a certi temi, confermandosi ancora oggi come uno dei grandi protagonisti del settore in tutto il mondo.
Altro grande esempio è quello che riguarda Elon Musk e la sua grande creatività.
Il settore dell’automotive è stato realmente rivoluzionato da Tesla e dai suoi incredibili progetti riguardo l’elettrico e la guida automatica. E il fondatore dell’azienda è così “legato” a questa idea di oceano blu che ha reso disponibili alla concorrenza la maggior parte dei brevetti legati alla sostenibilità ambientale.
Il risultato?
Oggi Tesla è uno dei principali produttori di automobili sul mercato con prodotti “particolari”, certo, ma che hanno conquistato milioni di persone in ogni parte del mondo.
Per approfondire l’argomento strategia oceano blu, leggi questo interessante blog: https://www.blueoceanstrategy.com