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PMI Innovative: cosa sono e quali vantaggi hanno?

PMI innovative agevolazioni

PMI Innovative: cosa sono e quali vantaggi hanno?

Circa due anni fa con il cosiddetto “Investment Compact” (Decreto Legge 3/2015 del 24-1-2015), è stata introdotta nel nostro ordinamento la figura della “PMI innovativa”, che viene iscritta in una sezione speciale del Registro delle imprese creata ad hoc presso le Camere di Commercio. Secondo la definizione ministeriale rientrano in tale categoria “tutte le Piccole e Medie Imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere da data di costituzione, formulazione dell’oggetto sociale e livello di maturazione”.
A tale imprese vengono riservate numerose agevolazioni, sia relative alla gestione, sia economiche e/o fiscali (si veda al riguardo un recente documento del MISE ).

Quali sono i requisiti delle PMI innovative?

Ma come si può rientrare nella definizione di “PMI innovativa”, e quindi accedere alle agevolazioni? Occorre prima di tutto essere una “PMI“, ovvero rientrare nella definizione di “Piccola e Media Impresa” della Comunità Europea (raccomandazione 361/2003/CE), e quindi:

  • Impiegare meno di 250 persone e non superare un fatturato annuo di 50 milioni di euro o un totale di bilancio di 43 milioni;
  • Essere costituite come società di capitali, anche in forma cooperativa;
  • Avere sede principale in Italia;
  • Disporre della certificazione dell’ultimo bilancio (ed eventuale bilancio consolidato) redatto da un professionista o una società, iscritti nel registro dei revisori contabili;
  • Non essere quotate in un mercato regolamentato;

Inoltre occorre avere caratteri innovativi, ovvero, secondo il decreto citato, rispettare almeno 2 dei 3 seguenti criteri:

  1. Dedicare alla spesa in ricerca, sviluppo e innovazione almeno il 3% del valore totale della produzione (o del costo del lavoro, se più alto del valore della produzione);
  2. Avere almeno 1/5 della forza lavoro complessiva con un titolo di dottorato di ricerca (o un dottorato in corso presso un’università italiana o straniera), o una laurea con almeno 3 anni di attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero. In alternativa almeno 1/3 della forza lavoro complessiva, deve avere una laurea magistrale;
  3. Avere almeno una privativa industriale (invenzione industriale, biotecnologica, topografia di prodotto a semiconduttori, nuova varietà vegetale, ecc.) o una titolarità dei diritti su un programma registrato al Registro Pubblico Speciale per i programmi per elaboratore, purché la privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

Le misure di agevolazione: i vantaggi delle PMI innovative

Ma quali sono i vantaggi previsti per le PMI innovative? Possiamo riassumerli come segue:

  1. Esonero dall’imposta di bollo per le iscrizioni nel Registro delle imprese delle Camere di Commercio. 
  2. Deroghe alla disciplina societaria ordinaria. Le più significative sono per le PMI innovative costituite in forma di SRL, alle quali si consente di creare categorie di quote dotate di particolari diritti (per esempio quote che non attribuiscono diritti di voto, o ne attribuiscono in misura non proporzionale alla partecipazione); effettuare operazioni sulle proprie quote; emettere strumenti finanziari partecipativi; offire al pubblico quote di capitale. 
  3. Facilitazioni nel ripianamento delle perdite. Le PMI innovative godono di un regime speciale sulla riduzione del capitale sociale, tra cui una moratoria di un anno per il ripianamento delle perdite superiori a un terzo (il termine è posticipato al secondo esercizio successivo). 
  4. Remunerazione con strumenti di partecipazione al capitale. La PMI innovativa può remunerare i collaboratori con strumenti di partecipazione al capitale sociale (come le stock option), e i fornitori di servizi esterni attraverso schemi di “work for equity”, per cui accettano come pagamento per le proprie prestazioni alcune quote della società. A questi strumenti fa capo un regime fiscale e contributivo di estremo favore: non rientrano nel reddito imponibile, e sono soggetti solo alla tassazione sul capital gain (guadagno in conto capitale, dato dalla differenza fra prezzo d’acquisto e prezzo di vendita specifico di titoli di Borsa). 
  5. Incentivi fiscali per investimenti in PMI innovative che operano da meno di 7 anni, dalla prima vendita commerciale, provenienti da persone fisiche (detrazione Irpef del 19% fino a un massimo investito di 500 mila euro) e persone giuridiche (deduzione dall’imponibile Ires del 20% fino a un massimo investito di 1,8 milioni). 
  6. Ricorso all’equity crowdfunding. Anche le PMI innovative, come le startup innovative, possono avviare campagne di raccolta di capitale diffuso attraverso portali online autorizzati. Questo strumento è stato ora esteso a tutte le PMI (qui l’approfondimento sull’argomento). 
  7. Intervento semplificato, gratuito e diretto al Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, un fondo pubblico che facilita il finanziamento bancario tramite la concessione di una garanzia sui prestiti. Tale garanzia copre fino all’80% del credito erogato dalla banca alla PMI innovativa (massimo 2,5 milioni di euro), ed è concessa in base a criteri di accesso estremamente semplificati, con un’istruttoria che beneficia di un canale prioritario.

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