Donna 2017: finanziamenti agevolati per l'imprenditoria femminile
finanziamenti agevolati per imprenditoria femminile
Molti pensano che in Italia, data la crisi ci si butti nella creazione di Startup. Crisi o non crisi, poter svolgere un lavoro a cui ci si dedica con passione e professionalità, dovrebbe essere il motore che spinge a farci alzare ogni mattina.
Se tutto questo è sostenuto dalle istituzioni nazionali ed europee, non si può far altro che tirare un sospiro di sollievo e comprendere (sempre attraverso l’aiuto di chi sa consigliare la giusta linea di finanziamento), come agire.
Inoltre, per incentivare l’auto impiego, in particolare quello femminile, sono state promosse alcune azioni specifiche. Sdoganando il pensiero medio italiano che vede la persona felice solo se con un posto fisso e magari pubblico, nelle prossime parole si troverà chiarezza sui finanziamenti agevolati con il focus Donne 2017.
Finanziamenti agevolati per l’imprenditoria femminile
Primo punto indispensabile da analizzare, sono i requisiti di accesso.
La legge italiana, 215/92 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile” prevede delle agevolazioni per le imprese costituite o da costituire (alla presentazione della domanda di finanziamento non è necessario aver già costituito una società, questo può avvenire anche in seguito quando è stata accolta la domanda di finanziamento) formate in prevalenza da donne.
Nello specifico si devono possedere i seguenti requisiti:
- Ditta individuale: il titolare deve essere una donna;
- Società di persone e cooperative: deve esserci almeno il 60% dei soci donne;
- Società di Capitali: almeno 2/3 delle quote devono essere in possesso di donne e l’amministrazione deve essere composta almeno da 1/3 di donne.
Per quanto riguarda le piccole imprese i requisiti da possedere al momento della domanda di partecipazione al bando sono:
- Aver meno di 50 dipendenti;
- Avere un fatturato inferiore a 7 milioni di euro o 5 milioni in totale di bilancio;
- Non essere dipendenti da imprese partecipanti.
Compreso questo, il passo successivo è l’individuazione del tipo di agevolazione. Può essere:
- Regionale: che emana dei bandi che sono in parte a fondo perduto: sono finanziamenti costituiti da una parte di capitale che non deve essere restituito, generalmente il 50% o 80% e il resto è rimborsato in rate mensili a tasso agevolato.
In questo caso, se sei nella regione Lazio ti consiglio di leggerti questo articolo di Claudia Vitale: Imprenditoria femminile, un occhio alla Regione Lazio
- Nazionale attraverso il Fondo di Garanzia: non è un contributo economico, ma permette di richiedere un finanziamento garantito dallo Stato.
Il Fondo non interviene nei rapporti tra il beneficiario e la banca né tanto meno sui tassi di interessi applicati, ma sulle garanzie reali, assicurative e bancarie.
Le domande per la concessione della Garanzia dello Stato possono essere presentate sia dalle imprese femminili che dalle professioniste, direttamente alla banca e al Fondo.
- Microcredito: anche questo tipo di agevolazione prevede non un contributo economico ma la garanzia sull’eventuale prestito richiesto da imprese femminili già costituite o da professioniste con Partita IVA da almeno 5 anni.
Per accedere al microcredito le imprese e le professioniste non devono avere più di 5 dipendenti e 10 in caso di Società di persone, SRL semplificate e cooperative.
- Autoimpiego Invitalia: ottimo strumento di sostegno per creare, sviluppare ed avviare piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupate e donne in cerca di prima occupazione. La gestione del fondo, è assegnata a INVITALIA.
INVITALIA è l’Agenzia nazionale per l’attrazione d’investimenti e lo sviluppo d’impresa, che si occupa di valutare le domande di contributo a fondo perduto e di mutuo a tasso agevolato ed offrire l’assistenza su 3 importanti iniziative che sono:
1) Lavoro autonomo sotto forma di ditta individuale;
2) Microimpresa e franchising;
3) Autoimpiego. A causa dell’esaurimento dei fondi, non è più possibile presentare nuove domande di agevolazioni per l’Autoimpiego, ma grazie alla nuova Legge di Bilancio 2017 potrebbe essere rifinanziato (l’augurio è quello che, oltre allo scorrimento delle graduatorie bloccate ci siano reali possibilità di attingere da questa linea di finanziamento, puoi comunque avere maggiori informazioni proprio sul sito INVITALIA).
- SMART&START: ossia, incentivi e agevolazioni start up innovative Italia (se non sai quali sono le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi di una startup innovativa, trovi buone informazioni sul tema, qui).
- Garanzia Giovani con il programma Selfiemployment: che offre l’opportunità alle giovani NEET di accedere a un massimo di 50000 euro di finanziamento a tasso zero.
- Fondi europei attraverso programmi come COSME che va a finanziare anche le libere professioniste.
Leggi le storie di chi ce l’ha fatta: Storie di successo nell’imprenditoria femminile. Il futuro che arriva
Come e dove si presenta la domanda?
Una volta pubblicato il bando e letto con attenzione tutti i requisiti (non è mai banale ripeterlo, perché spesso è proprio questo aspetto che pregiudica una buona intenzione), è possibile scaricare attraverso i siti competenti tutta la documentazione, che verrà inoltrata attraverso un invio telematico.
È raro trovare bandi che richiedano l’invio della documentazione a mezzo posta. Insomma, siamo pur sempre nell’era del digitale.
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