Aziende e digitalizzazione, secondo un report la soddisfazione è ancora minima
Aziende e digitalizzazione, secondo un report la soddisfazione è ancora minima. Cosa non ha funzionato per i dirigenti delle grandi imprese?
Dopo oltre un anno e mezzo di emergenza sanitaria e modelli di digitalizzazione delle imprese sempre più prepotenti, arrivano i primi report per valutare la soddisfazione generale.
A monte di tutto, bisogna dire che non ci sono dubbi riguardo a questo passaggio così importante per le aziende italiane; stiamo parlando di un vero e proprio miracolo avvenuto in tempi rapidissimi e spesso senza avere a disposizione né gli strumenti né le conoscenze.
L’impegno collettivo è stato gigantesco. Sono stati acquistati dispositivi nuovi; corsi di formazione; nuove infrastrutture e via dicendo. Ma le aziende possono dirsi soddisfatte?
Bain & Company nelle ultime settimane ha intervistato oltre 1200 dirigenti stilando una lunga analisi dell’attuale situazione all’interno delle imprese.
Da questo report è emerso che, sì, il Covid-19 è stato uno degli acceleratori digitali più efficaci con risultati straordinari in termini di Smart Working e sviluppo degli e-commerce; eppure i risultati, in termini di usabilità e di efficienza non sono stati dei migliori. A fronte di questo, il basso livello di soddisfazione dei dirigenti riguardo la digitalizzazione del proprio business.
Aziende e digitalizzazione, cosa c’è che non va?
Sembra, infatti, che solo il 7% dei 1200 intervistati ritenga che il livello di digitalizzazione raggiunto sia efficace quanto quello “promesso” dagli esperti.
Per molti, questa evoluzione è ancora “incompiuta” o addirittura “fallimentare” per il proprio business. Cosa che ovviamente fa riflettere, anche in relazione alle dichiarazione ottimistiche e ai traguardi “futuristici” che gli esperti hanno promesso e teorizzato circa due anni fa.
Comunque a margine del report Bain & Company ha cercato di trovare una soluzione al problema, cercando di focalizzare l’attenzione dei dirigenti su cosa, effettivamente può essere fatto in ambito digitale.
Il suggerimento più valido è quello di cercare di dare vita a un ecosistema di architetture IT che siano in grado di dialogare efficientemente tra di loro. La mancanza di dialogo e di connessione è, infatti, uno dei maggiori problemi che lamentano le aziende.
Immaginare la digitalizzazione, come qualcosa di necessario anche per snellire i processi è un modo per entrare nel merito della questione con cognizione di causa. L’errore più grande, invece, è immaginare questi processi come un qualcosa “imposto” dall’alto e a cui bisogna adeguarsi un pezzo alla volta.
Ovviamente, il discorso non è uguale per ogni azienda e bisogna fare ragionamenti diversi da settore a settore. Per Bain & Company non ha senso digitalizzare per forza una realtà produttiva che nasce analogica ma, idealmente, si potrebbe cercare di portare sul mercato un prodotto nuovo che sia già un nativo digitale. L’idea potrebbe essere valida, ma anche qui tutto dipende sia dalla volontà collettiva che dalle strategie messe in campo dai dirigenti.
Probabilmente l’unico imperativo che conta è cercare di digitalizzare la propria azienda partendo anzitutto dalla formazione e dalla cognizione dei dipendenti; così facendo non si otterrà un qualcosa di imposto dall’alto ma una situazione cercata, perché in grado di migliorare il workflow e la produttività.
Aziende e digitalizzazione, secondo un report la soddisfazione è ancora minima