Come sviluppare e accrescere la passione per il continuous learning?
Investire nel continuous learning è una delle chiavi di accesso per dare al lavoro un nuovo significato, valorizzare il talento, sviluppare del potenziale.
Alzi la mano chi, per almeno una volta non ha pensato a quanto:
- siamo quotidianamente sollecitati da informazioni;
- la tecnologia è contemporaneamente alleata e nemica della nostra formazione;
- il tempo per gli approfondimenti è sempre troppo poco;
- il tema della collaborazione tra uomo-macchina è decisamente al centro delle riflessioni;
- la responsabilità della propria crescita dipenda da scelte compiute da altri.
Come possiamo evitare di essere spettatori indifferenti di un mondo in continua evoluzione? Come evitare che la nostra vita sia guidata da pregiudizi quali “i robot ci ruberanno il lavoro”? Come rafforzare il concetto che il digitale non è futuro, ma presente e che siamo esseri umani definitivamente connessi? Come comprendere che i social sono solo degli strumenti a supporto del nostro essere Persone?
La chiave è il continuous learning
L’investimento nel continuous learning (apprendimento continuo), rappresenta una delle chiavi di accesso per dare al lavoro un nuovo significato: quello che riconduce alla scoperta del sé, alla valorizzazione del talento, allo sviluppo del potenziale, alla capacità di mettere insieme quanto appreso fino ad oggi in maniera totalmente differente.
Il primo step è sicuramente rappresentato dalla presa di coscienza che un percorso di crescita e sviluppo, dipende anche (e soprattutto) dalla nostra volontà di metterci in discussione, senza attendere che siano altri a tracciare percorsi che facciano di noi dei vasi da riempire.
La prima domanda da porsi è quindi “cosa voglio per me e per la mia crescita professionale?”
Se solo saremo in grado di avere chiaro il nostro obiettivo di sviluppo e la meta che vogliamo raggiungere, avremo fatto un bel pezzo di strada.
Il secondo passo sarà quello di consolidare approcci al lavoro completamente diversi: agili, collaborativi e smart che abbiano alla base responsabilizzazione, flessibilità e fiducia.
Fondamentale quindi creare una sinergia tra competenze digitali e umane che vanno intese come complementari e non in competizione: quelle umane saranno per sempre distintive dell’uomo e di cui la tecnologia avrà sempre bisogno, con l’obiettivo di costruire un “mondo per l’uomo” (e non un mondo per le macchine) e che quindi continueranno ad essere fondamentali nel tempo.
Cosa possiamo quindi concretamente mettere in campo per lavorare su un cambio mindset e essere “employable” al passo con i tempi?
Abbiamo bisogno di studiare, ogni giorno e per tutta la vita.
In questo modo saremo sempre più allenati nel recepire gli infiniti stimoli che arrivano dal mondo (sia esso interno alla nostra azienda che esterno), dalle relazioni, dagli incontri, da qualsiasi tipo di scambio.
In questo scenario le aziende possono diventare “luoghi” di connessione e spazi di apprendimento (learning organization) in cui, nell’interazione con gli altri, le conoscenze crescono sempre più e il knowledge sharing viene incentivato.
E qualora il luogo fisico non dovesse essere sufficiente, la socializzazione potrà svilupparsi in community, in cui molto di quanto appreso diventa esperienza di trasferimento conoscenza e contestualmente formazione che nasce dalla condivisione.
Un aspetto interessante delle community è anche la comprensione di cosa c’è al di là delle persone che siamo abituati a conoscere come semplici colleghi: sorprese inaspettate su passioni, conoscenze, hobby e studi, emergono da questo tipo di incontri “informali”.
Il terzo passo è quello di fare sistema.
Non possiamo più ragionare nell’ottica di isole slegate: siamo tutti connessi non solo facendo riferimento al concetto digitale di connessione, ma viviamo in ecosistemi in cui il vero valore consiste nello scambio dato dalla contaminazione tra imprese, scuole, università e famiglie.
Abbiamo bisogno di costruire ponti e coniugare innovazione e inclusione favorendo lo scambio di saperi diversi, dando valore alle differenze generazionali attraverso iniziative che mettano in circolo nuovi saperi digitali, buone pratiche, contenuti, esperienze innovative non solo orientate alla formazione di ruolo, ma anche in grado di anticipare nuove competenze e accompagnarne l’evoluzione.
Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno.
Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita…
Quanto descritto è stato avviato attraverso il progetto del Semestre ELIS di presidenza Generali Italia “Mindset Revolution”.
Come sviluppare e accrescere la passione per il continuous learning?