Startup innovativa: la guida definitiva per il 2022
Idea, validazione e go-to-market sono i tre passi necessari per passare dall’essere un individuo con un progetto a fare l’imprenditore avviando una startup innovativa.
Quali sono i requisiti per diventare imprenditore con un progetto e avviare una startup innovativa? Ti mostriamo tutto in questa guida.
Spesso si tende a pensare che le maggiori difficoltà legate al lancio di una startup innovativa si trovino nella fase d’ideazione e di validazione del prodotto o servizio, tuttavia è bene tenere a mente che il gioco vero, e le difficoltà, iniziano nella fase successiva, quando arriva il momento di costituire la società.
Informazioni troppo spesso confuse, costi elevati e burocrazia italiana troppo complessa e per nulla in grado di facilitare l’imprenditorialità sono spesso la causa della morte sul nascere di numerosi progetti di startup italiane.
In questa guida, vi voglio mostrare quali sono i requisiti necessari, gli step burocratici e i benefici per le startup innovative in Italia.
Cos’è una startup innovativa?
Innovazione, scalabilità e replicabilità sono le tre caratteristiche chiave che differenziano una startup da un’impresa normale.
Realtà caratterizzate da questi requisiti, seppure ad alto potenziale di fallimento, risultano strategiche anche nei piani di crescita economica di un paese. Seguendo la tradizione americana, anche i paesi Europei, nel corso degli anni, hanno delineato un quadro normativo favorevole agli imprenditori che vogliono avviare una startup.
Sebbene l’Italia non si possa annoverare tra i Paesi che hanno politiche e burocrazia particolarmente startup-friendly, il “Decreto Crescita bis” (DL. 179/2012) ha introdotto alcune agevolazioni per favorire questa particolare tipologia d’imprese nelle diverse fasi del loro ciclo di vita.
Il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) definisce la startup innovativa
un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana.
I requisiti per essere una startup innovativa
Per accedere ai benefici riservati alle startup innovative è necessario che le imprese rispettino alcune caratteristiche. Prima di tutto è importante chiarire che una startup, per essere considerata dal fisco italiano una “startup innovativa”, deve rispettare requisiti oggettivi e soggettivi.
I requisiti oggettivi devono essere rispettati tutti contemporaneamente, mentre per quanto riguarda i requisiti soggettivi, è importante che l’impresa ne rispetti almeno uno su tre. Vediamoli insieme in dettaglio.
Requisiti oggettivi
- Impresa da costituire, o costituita da meno di 5 anni;
- Residenza fiscale in un Paese dello Spazio Economico Europeo, ma almeno con una sede produttiva o filiale in Italia;
- Fatturato annuale inferiore a 5 milioni di Euro;
- Privata, ovvero non quotata su un mercato regolamentato, o in una piattaforma multilaterale di scambio;
- Non distribuisce, né ha mai distribuito, utili ai soci;
- Ha come oggetto sociale esclusivo, o prevalente, lo sviluppo di prodotti e servizi ad alto valore tecnologico;
- Non ha origine da operazioni di finanza straordinaria quali fusioni, scissioni e cessioni di rami d’azienda.
Requisiti soggettivi
- Sostiene spese in ricerca e sviluppo per almeno il 15% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione;
- Il suo team deve essere costituito per un terzo da personale altamente qualificato (dottori di ricerca, ricercatori o dottorandi) oppure due terzi di laureati magistrali;
- Ha depositato, o è depositaria, o licenziataria di almeno un brevetto oppure è titolare di un software registrato.
Agevolazioni per le statup innovative
Prima di procedere con la panoramica delle agevolazioni dedicate alle startup innovative, è importante sottolineare che lo status di startup innovativa viene rinnovato annualmente, al mantenimento dei requisiti, per un massimo di 5 anni.
Trascorsi i quali, o persi i requisiti, l’azienda non sarà più iscritta alla sezione Speciale delle Imprese, ma passerà a PMI Innovativa oppure a impresa ordinaria.
Le agevolazioni, previste inizialmente nel 2012, sono state aggiornate nel 2020 grazie al “Decreto Rilancio” (DL 34/2020) e prevedono:
- procedura e tassazione agevolate per gli investimenti di capitale nelle startup innovative per:
- persone fisiche, una detrazione lorda dell’imposta IRPEF pari al 50% per i primi €100.000 investiti e del 30% per investimenti fino a 1 milione di euro;
- persone giuridiche, una deduzione dell’imponibile IRES del 30% fino a un massimo di 1,8 milioni di euro investiti
(tali incentivi sono validi se l’investimento ha una durata pari ad almeno 3 anni);
- accesso facilitato e gratuito al Fondo di Garanzia per le PMI, ovvero la garanzia pubblica per l’accesso al credito, che copre fino all’80% dell’erogato e un massimo di 2,5 milioni di euro;
- bandi di finanziamento creati ad-hoc dalle regioni e dallo stato;
- trasformazione da startup a PMI innovativa, al termine dei 5 anni, gratuita e senza soluzione di continuità;
- diritti camerali e imposta di bollo azzerata per tutto il periodo di mantenimento dello status dii Startup innovativa;
- possibilità di raccogliere capitali per mezzo delle campagne di equity crowdfunding;
- servizi di supporto all’internazionalizzazione delle imprese (ICE) scontati del 30%, fino a un massimale di €1000 e del 10% superata la soglia di €1000;
- deroghe e facilitazioni rispetto alla disciplina societaria ordinaria, grazie alle quali è possibile effettuare operazioni con le quote proprietarie, offrire al pubblico quote di capitale sociale, emettere strumenti finanziari partecipativi quali, ad esempio, il work for equity, e creare quote societarie speciali come, per esempio, azioni senza possibilità di voto;
- disciplina dei contratti di lavoro flessibile in deroga alle norme ordinarie, grazie alla quale è possibile assumere personale con contratti a tempo determinato di 24 mesi, o durata inferiore, rinnovabili nel tempo. Inoltre non è previsto il mantenimento del rapporto tra dipendenti a tempo indeterminato e dipendenti a tempo determinato;
- possibilità di accesso a strumenti di remunerazione attraverso il capitale sociale;
- proroga per la copertura delle perdite estesa a due anni – contro uno della disciplina ordinaria – in caso di perdite di capitale superiori a un terzo;
- deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica, che permette, in caso di ricavi non congrui o perdita sistematica, di non subire penalizzazione come invece avviene per le società di comodo;
- esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per compensazione dei crediti IVA, che permette grossi risparmi sui flussi di cassa e incentiva l’utilizzo di compensazione su tipologie di imposta differenti dall’IVA;
- Fail Fast, ovvero procedure di cessazione attività semplificate in caso di fallimento della startup, che permettono la liquidazione giudiziale in tempi ristretti e la riduzione dei costi economici e sociali in capo agli imprenditori.
Oltre a quanto sopra menzionato, in seguito alle restrizioni causate dal COVID-19, il legislatore ha previsto agevolazioni addizionali per le startup innovative quali:
- ulteriori incentivi a fondo perduto per acquistare servizi per lo sviluppo;
- ulteriori misure di sostegno a favore del venture capital;
- credito d’imposta in ricerca e sviluppo pari al 150% dell’ammontare dei contratti di ricerca Extra muros;
- proroga del termine di permanenza nella sezione speciale del registro imprese per un periodo di 12 mesi;
- estensione della garanzia per il fondo centrale di garanzia per le PMI, grazie a una quota del fondo pari a 200 milioni di euro, destinata unicamente alle startup innovative;
- ulteriori incentivi all’investimento in Startup innovative per le persone fisiche, esteso anche agli investimenti in PMI innovative;
- programma Investor Visa for Italy che prevede, per i cittadini extra-UE, la possibilità di candidarsi al visto a fronte di un investimento di €500.000 in società di capitali o €250.000 in startup innovative;
- agevolazioni per le Startup Innovative localizzate in zone colpite da eventi sismici.
Startup innovative in numeri
Secondo il Report con dati strutturali – Startup innovative – 4° trimestre 2021, redatto dal MISE, il numero di aziende iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese a fine 2021 è di 14.077. Il settore trainante (oltre il 75% dellle startup innovative) è quello dei servizi alle imprese, a cui seguono la consulenza informatica (circa il 38%), il manifatturiero (16% circa) e il commercio (3%).
Inoltre, circa il 13,2% delle compagini sociali sono a carattere prevalentemente femminile (a tal proposito per approfondire leggi come funzionano i finanziamenti agevolati e i contributi a fondo perduto per l’imprenditoria femminile) e il 18,8% rappresentate da una maggioranza di giovani under 35. Le compagini a prevalenza straniera sono invece circa il 3,5%.
Rispetto alla localizzazione geografica, il podio regionale è formato da Lombardia (26,5%), Lazio (12,1%) e Campania (9,1%). Le regioni fanalino di coda della classifica sono il Molise e la Valle d’Aosta.
Una considerazione finale
Nonostante il contesto normativo favorevole rispetto a quello delle imprese tradizionali, nel corso del 2021 sono arrivate anche le brutte notizie.
Infatti, se prima era possibile costituire una startup innovativa grazie a una procedura online semplificata (per saperne di più leggi l’esperienza di Claudia Vitale sulla costituzione senza notaio), dal 2022 la legislazione italiana ha fatto un passo indietro inserendo nuovamente l’obbligo della costituzione davanti a un notaio, con un conseguente aumento dei costi.
Poiché il contesto normativo riguardante le startup innovative in Italia è in continuo aggiornamento, ti consiglio di seguirci per rimanere sempre informato, iscrivendoti alla nostra newsletter.
Startup innovativa: la guida definitiva per il 2022