ERAora la startup che arriva al momento giusto, quando si cerca casa
ERAora è la startup che si pone l'obiettivo di digitalizzare il processo di acquisto di una casa e quindi il settore immobiliare.
Che sia per motivi di lavoro, di studio o perché si vuole dare una svolta alla propria vita, arriva un po’ per tutti il momento di cercare casa, magari in una città che non si conosce bene, magari mentre si è lontani e non è possibile seguire in loco tutte le pratiche connesse al fitto o all’acquisto. Sorge spontanea una domanda: perché ancora non è possibile fare tutto comodamente da casa sfruttando le nuove tecnologie?
Nel periodo dell’emergenza sanitaria abbiamo scoperto che più o meno ogni area della nostra vita può essere digitalizzata e riproposta online e in maniera virtuale, ma nel settore immobiliare il percorso di trasformazione digitale sembra essere più lungo e complesso che altrove.
Per parlare di questi temi abbiamo intervistato Marco Ricci, CEO della startup ERAora, che si propone proprio di digitalizzare e semplificare tutti i processi del settore immobiliare.
Digitalizzare i processi del settore immobiliare: l’obiettivo della startup ERAora
Q. Ciao Marco, grazie di essere qui con noi su Spremute Digitali. So che dietro ERAora c’è l’esperienza di 5 studenti universitari fuorisede che ora sono i co-founder della startup. Vuoi raccontarci qualcosa in più su questa storia?
A. Ciao, grazie a voi per l’opportunità di poter raccontare il nostro percorso e dare evidenza al progetto per il quale lavoriamo da un anno.
Sì esattamente, il team di ERAora è formato da me ed altri 4 ragazzi (Marco, Nicola, Andrea e Marco: sì, 3 Marco su 5 sono molti, ne siamo consapevoli) ed attraverso Università, master e lavoro abbiamo girato molte città d’Italia riscontrando costantemente il medesimo problema: la complessità insita nelle locazioni di breve e medio periodo (per entrambe le parti, ovvero locatore e conduttore).
Le nostre strade, seppur con percorsi universitari differenti, si sono incrociate, così come le nostre idee, ed abbiamo deciso di trovare una soluzione innovativa a questo problema comune: tutto ciò ha portato alla creazione di ERAora.
Q. Ti va di raccontare ai lettori cos’è ERAora e in che fase di sviluppo si trova adesso la piattaforma?
A. ERAora è la prima piattaforma di affitti totalmente ed esclusivamente digitale: dalla ricerca all’ingresso, dalla visita alla firma del contratto. La nostra mission è quella di reinventare le soluzioni di affitto, mettendo a disposizione del mercato uno strumento semplice ed intuitivo in grado di fornire una nuova esperienza rapida e sicura. Niente più attese, niente più spostamenti e visite continue. Sostanzialmente, niente più stress.
Lo sviluppo del progetto è iniziato a Luglio 2019 attraverso survey, interviste, analisi di mercato e creazione del Business Plan: avendo quindi constatato quanto il problema che ci proponevamo di risolvere fosse diffuso a livello nazionale, siamo partiti con la validazione e successivamente con l’implementazione della piattaforma, grazie al nostro team tecnico formato da due ingegneri informatici che da circa 6 mesi lavorano incessantemente. Ed ora stiamo testando la versione demo.
Q. Tagliare la burocrazia in Italia è una missione ambiziosa, non solo nel settore immobiliare. Ci spieghi in che modo la digitalizzazione potrebbe essere la chiave del cambiamento?
A. La digitalizzazione dei processi – e la sicurezza informatica che ne deriva – può permettere la semplificazione e l’immediatezza di alcun iter burocratici che fino ad oggi hanno seguito una procedura tradizionale e macchinosa. È chiaro che, in tale contesto, la digitalizzazione è un mezzo per raggiungere un fine, ma possiamo definirla una condizione necessaria, ma non sufficiente.
Il processo di trasformazione digitale deve essere accompagnato da un cambiamento a livello di mindset e di sistema che si ponga l’obiettivo di sgravare sempre più le imprese e i cittadini dal peso della burocrazia.
Q. La pandemia ha senza dubbio dato una spinta alla digitalizzazione dei processi, come quelli di intermediazione immobiliare. Cosa ci aspetta nel post-Covid secondo te?
A. Chiaramente questo virus modificherà l’approccio aziendale ed i suoi canoni di lavoro “tradizionali”, poiché ora le persone stanno rivalutando le proprie necessità e la scala gerarchica delle priorità. Ad esempio, chi cerca lavoro seleziona le offerte anche in base alla possibilità di usufruire dello smart working e tutti – chi più e chi meno – abbiamo scoperto durante la Pandemia che esistono applicazioni che permettono di prenotare a distanza qualsiasi tipo di servizio (dalle poste al supermercato, dalla banca al lettino in spiaggia).
Tutto ciò cambierà inevitabilmente le nostre abitudini e consuetudini dei prossimi anni. Il Covid, nella sua tragicità, ha portato ad un’accelerazione esponenziale nella digitalizzazione dei servizi, una crescita che in contesti normali avrebbe richiesto diversi anni.
Q. Un’ultima domanda: cosa vuole fare ERAora da grande?
A. ERAora ambisce a essere la prima piattaforma per la digitalizzazione della filiera delle locazioni immobiliari e dei servizi connessi, un punto di riferimento semplice e trasparente per qualsiasi esigenza di mobilità.
Vogliamo permettere a persone e aziende di vivere una nuova esperienza di affitto, che attraverso la tecnologia e l’innovazione permetta loro di riprendere in mano il proprio tempo.
ERAora la startup che arriva al momento giusto, quando si cerca casa