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Social Network e censura, la battaglia dell’estrema destra per la libertà d’espressione

social network estrema destra

Social Network e censura, nascono i primi social network dell’estrema destra per difendere la libertà d’espressione

Da qualche tempo Polonia e Ungheria hanno sviluppato due social network “privati” per permettere la circolazione di idee di estrema destra. Tali idee vengono, ovviamente, censurate da quelli che sono i “social regolari” e per questo migliaia di militanti hanno ben pensato di creare un proprio ambiente sicuro, dove potersi esprimere liberamente.

Emigrati in massa da Facebook e Twitter, la destra estrema è sbarcata su Albicla (per la Polonia) e su Hundub (per l’Ungheria). Entrambe queste nuove piattaforme promettono di difendere la libertà di espressione e tutti i valori della destra più radicale. Se si fermassero ad analizzare questa semplice frase troverebbero già un sacco di paradossi. 

Comunque, questi due social seguono il “modello” di Parler che è diventato famoso dopo la cacciata dell’ex Presidente Trump da Facebook e Twitter lo scorso gennaio. Anche qui i temi trattati sono rivolti tutti a una certa “intellighenzia” di cui non tutti possono fare parte.

Quindi, di base, questi social sono un ritrovo per gente di estrema destra che può vaneggiare liberamente su ciò che ritiene più opportuno, senza che nessuno contraddica tali vaneggiamenti.

Il paradosso dell’estrema destra che parla di libertà di espressione sui social

Dal canto loro in Polonia e in Ungheria, i leader dei partiti più estremi, si dicono molto soddisfatti di questa “rivoluzione”; aggiungendo che i proprietari dei social “regolari” non dovrebbero decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato. Anche qui, se si fermassero ad analizzare questo semplice pensiero, probabilmente, ci sarebbe da ridere.

Comunque qualcuno ha fatto notare a questi signori che l’idea di creare dei social contro la censura, da parte di gruppi che da sempre inneggiano alle censura; abbia un qualcosa di sorprendentemente paradossale. Ma del resto viviamo in un mondo fatto di paradossi, e quindi….

Al momento, comunque, tutte le persone che appartengono a queste frange stanno là, su questi social alternativi a parlare di chissà cosa; senza che nessuno possa censurarli, diventando di colpo grandi difensori della libertà d’espressione e via dicendo. Oltre all’evidente limite concettuale, fortunatamente, questi social hanno anche relativamente pochi iscritti e notevoli lacune tecnologiche riguardo la sicurezza informatica; per questo sono spesso oggetto di attacchi hacker che passano il loro tempo a tingere il sito di rosa o di arcobaleno a sostegno della comunità LGBTQ+. 

Insomma un mondo molto particolare quello dell’estrema destra che, quantomeno, se ne sta rinchiuso in un bel serraglio digitale senza poter nuocere a nessuno.

Social Network e censura, la battaglia dell’estrema destra per la libertà d’espressione

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