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Percorsi di formazione smart per lavoratori più smart

percorsi di formazione smart

Come si avviano percorsi di formazione smart oggi che le esigenze di aziende e lavoratori sono cambiate tra tecnologie immersive e lavoro da remoto?

La formazione è innovazione e progresso. Vale per le scuole, per le università ed anche per le aziende. Per quanto riguarda queste ultime realtà, l’evoluzione continua del mercato e le sempre nuove esigenze del cliente richiedono a tutte le componenti dell’organizzazione aggiornamenti costanti e competenze sempre più qualificate.
Nel corso degli anni, la consapevolezza sull’importanza della formazione in azienda sembrerebbe aumentata, ma spesso le diverse iniziative formative erogate dall’organizzazione non rientrano nell’ambito di un più ampio e consapevole progetto di formazione, andando piuttosto a rispondere alle tendenze del momento o ad approvare richieste avanzate dai singoli.
In assenza di una progettualità globale predefinita, la formazione non riesce a garantire alle aziende risultati visibili e in grado di impattare concretamente sull’operato dell’organizzazione. Per questo, si innesca spesso la percezione di perdere tempo e denaro, cosa che porta inevitabilmente a deprioritizzare le azioni formative rispetto ad altre urgenze.
Eppure implementare il giusto percorso di formazione per le proprie risorse è ancor più importante quando l’organizzazione ha implementato il lavoro da remoto. Questo per due motivi principali:

  • prima di tutto, bisogna occuparsi del necessario upskilling e reskilling dei worker alla luce della nuova modalità lavorativa. Sappiamo bene che lo smart working richiede lo sviluppo di specifiche competenze soft, di una maggior consapevolezza delle logiche digitali, ma anche di una buona conoscenza e padronanza di strumenti di collaborazione;
  • in un’ottica più di employer branding, bisogna, poi, pensare alla formazione come ad un canale di comunicazione privilegiato per creare un senso di “vicinanza” e di contatto con i colleghi, anche quando non si condividono gli spazi dell’ufficio.

Ma come si avvia un percorso formativo smart?

Momento imprescindibile prima di lanciare un percorso di formazione in azienda – smart e non – è quello dell’analisi dei fabbisogni di formazione, ovvero: “Quali sono le competenze da sviluppare o da potenziare?”, “Quale e quanto tempo le persone possono dedicare alla formazione nel corso della giornata lavorativa?”. 
E, nel caso specifico della formazione smart: “Qual è il tool più adatto ad erogare l’attività formativa considerando il framework di collaborazione già implementato e le competenze tecniche dei worker?”
Se è vero che la comunicazione tra insegnante e discente è significativamente agevolata dal contatto interpersonale diretto in aula, è anche vero che ci sono dei vantaggi non trascurabili nei percorsi di formazione smart (peraltro, una modalità di erogazione che possiamo ormai considerare pressoché imprescindibile):

  • Maggiore scalabilità

Un aspetto molto importante in tutti i progetti formativi è quello economico: spesso il limite che blocca le aziende nell’avviare un percorso di formazione per le proprie risorse è il budget a disposizione. Tuttavia, la formazione erogata tramite un percorso smart abilita una serie di vantaggi economici per l’azienda che non sono affatto trascurabili: basti pensare al fatto che non sarà necessario affittare uno spazio per le attività formative, né prevedere un catering per docenti e allievi, né tanto meno organizzare la logistica per gli spostamenti dal luogo di lavoro.
In più, alcuni strumenti permettono di registrare le sessioni di formazione per poi riutilizzarle con chi non ha potuto partecipare alla lezione o con le nuove risorse eventualmente inserite in azienda, evitando la duplicazione della sessione stessa. E non possiamo non tener conto del fatto che la formazione smart è paperless, aspetto questo che genera considerevoli vantaggi economici per le organizzazioni e non secondari impatti positivi per l’ambiente.

  • Vantaggio di “automazione”

Sicuramente la formazione a distanza depotenzia la capacità di controllo del docente sulla classe. Pertanto, in un percorso di formazione smart è indispensabile settare il tool prescelto in modo tale da riuscire ad assicurarsi sia della partecipazione attiva delle persone alle attività formative, sia della concreta interiorizzazione dei concetti trasmessi durante le lezioni.
L’aspetto positivo? Con alcuni tool di formazione a distanza, bisognerà semplicemente configurare lo strumento in base ai propri need di monitoraggio perché facciano il proprio lavoro senza la necessità di un costante apporto “umano” da parte dell’organizzazione, con conseguente recupero di tempo che può essere dedicato ad altre attività.

Quali sono gli strumenti a supporto di un percorso formativo smart?

strumenti a supporto di un percorso formativo smart

Quali strumenti a supporto di percorsi formativi smart?


Esistono diversi strumenti che possono rispondere alle esigenze delle aziende che hanno deciso di implementare progetti di formazione smart, e si suddividono in diversi livelli di efficacia ed evoluzione tecnologica.
I primi e più comuni sono le piattaforme per webinar, come ad esempio WebinarJam. Questa piattaforma permette di condividere facilmente lo schermo, la webcam, i video, le presentazioni, i documenti ed è possibile chattare con i partecipanti in tempo reale. Non è necessario scaricare nessun plugin per partecipare all’evento online ed è possibile monitorare quando, come e quanto partecipa ogni utente.
Inoltre grazie ad Everwebinar – fratello di WebinarJam – puoi scegliere se registrare la diretta del tuo webinar e riproporlo successivamente, magari ai nuovi assunti, senza organizzare una nuova sessione di formazione.
Se invece vogliamo che gli utenti siano come fisicamente presenti durante la formazione, possiamo affidarci a Coderblock, un tool in grado di riprodurre il tuo ufficio in modalità virtuale 3D, rendendo possibile a chi partecipa alla lezione di accedere con il proprio avatar alla sala conferenze e di seguire la sessione di formazione come in presenza… Anche se si è distanti decine di chilometri!
Uno degli strumenti più tecnologicamente avanzati è invece la Virtual Reality. L’utilizzo dei visori permette di avere un’esperienza immersiva a 360° stimolando l’apprendimento tramite le logiche del gaming e dei social network. L’aspetto immersivo, infatti, favorisce l’apprendimento. Lo ha dimostrato anche l’esperimento portato avanti da Tyson Foods, colosso USA del settore alimentare, che ha impiegato la VR nella formazione sulla sicurezza e sulla consapevolezza dei rischi, ottenendo una riduzione di infortuni e malattie sul lavoro superiore al 20% rispetto all’anno precedente.
Per di più, in Italia la formazione con realtà virtuale e aumentata è incentivata: entrambe le tecnologie sono state inserite tra le voci del Credito di Formazione 4.0, iniziativa del Ministero dello Sviluppo economico a favore degli investimenti delle imprese nella formazione del personale nelle materie riguardanti le tecnologie comprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal “Piano Nazionale Impresa 4.0”.
Se vuoi sapere di più su come accedere alle agevolazioni sull’utilizzo delle tecnologie immersive per la formazione aziendale, scrivici o visita il sito seedble.com.

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