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Potenziali applicazioni degli NFT nel campo dell’istruzione

nft e istruzione

Gli NFT tra musica e arte fanno già parte del nostro quotidiano. Ma come potrebbero essere utilizzati nel campo dell’istruzione?

Mirco Calvano

Contributor

Pubblicato: 9 Febbraio 2022

Uno dei temi caldi del momento è sicuramente quello che riguarda gli NFT (Non-Fungible Token). Di cosa parliamo? Di un token digitale e crittografico che rappresenta la proprietà di qualcosa creato grazie alla tecnologia Blockchain. Pertanto si tratta di un “oggetto” unico e non modificabile di proprietà esclusiva dei creatori o di chi ne acquisisce i diritti con l’acquisto regolare.

Gli NFT rappresentano una proprietà digitale dotata di certificato di autenticità e unicità; per semplificare la cosa, immaginiamo un quadro unico tipo La Nascita di Venere di Botticelli. L’originale è uno solo ed è conservato all’interno della Galleria degli Uffizi; è questa l’unica opera originale, tutto il resto sono copie senza alcun valore. I Token non fungibili sono proprio questo, dei contenuti digitali di diversa natura, ai quali viene apportato un certificato di unicità e autenticità.

Anche il mondo dell’istruzione sta gradualmente virando verso gli NFT e lo sta facendo con idee e intuizioni molto interessanti che vedremo tra poco in questo articolo.

cosa sono realmente gli nft
Ma prima, cosa sono realmente gli NFT e come funzionano?

NFT, come funzionano realmente?

Partiamo subito col dire che, teoricamente, ogni tipo di contenuto digitale può essere trasformato in un NFT tramite Blockchain. Non tutto avrà un valore importante, proprio come accade con gli oggetti reali; ma creando un certificato di autenticità digitale, comunque si possono indicare l’unicità e la proprietà esclusive.

Oltretutto all’interno di questa documentazione, appaiono l’autore, il valore dell’opera, quello di acquisizione, le varie transazioni che hanno interessato l’oggetto e tutto ciò che lo riguarda. Poi, trattandosi di contenuti digitali, l’acquirente non possiede un qualcosa nel senso classico del termine; ma si arroga il diritto di rivendicare la proprietà esclusiva di ciò che ha comprato e la sua non riproducibilità. 

A cosa servono i Non-Fungible Token?

A livello teorico questa pratica degli NFT può essere applicata a qualsiasi cosa richieda una proprietà intellettuale. Naturalmente, per adesso, parliamo di un sistema orientato solo verso alcuni settori; ma in futuro potrebbe prendere sempre più piede, dando vita a un vero e proprio mercato “parallelo”.

Il mondo dell’arte

L’arte in tutte le sue forme rappresenta un settore alla continua ricerca di innovazione. Di recente, infatti, molti artisti hanno abbracciato l’idea degli NTF, restando letteralmente affascinati dall’idea di creare opere (digitali) uniche, lontano da ogni rischio di copia o falsificazione. Naturalmente parliamo di opere d’arte come quadri, immagini, foto, video e tutto ciò che potrebbe far gola ai collezionisti di oggetti unici e molto rari.

Nonostante esistano da molti anni, il vero periodo d’oro è arrivato solo nel 2021, quando moltissime opere d’arte sono state acquistate a prezzi stratosferici. Gli utilizzi poi sono stati i più disparati, ma agli acquirenti basta sapere di essere in possesso di qualcosa di unico.

… E della musica

Allo stesso tempo gli NFT stanno gradualmente conquistando anche il mercato musicale, con la creazione di diversi contenuti unici pensati per i fan più integralisti (e più facoltosi).

Nel nostro paese sono emblematici i casi di Boosta, tastierista dei Subsonica che insieme a Danijel ZeZelj e Genuino, una startup, ha lanciato il progetto Music Is Art e la relativa piattaforma per acquistare musica e visual art. Oppure il caso di Achille Lauro che ha creato l’NFT del suo battito cardiaco monitorato e registrato durante un concerto. I proventi della vendita sono andati al Reparto di Cardiologia Pediatrica del Policlinico San Donato di Milano.

Per quanto riguarda, invece, il panorama musicale internazionale ricordiamo la clip “Hairy” del DJ Steve Aoiki e i contenuti NFT pubblicati da The Weeknd.

nft e mercato musicale
Gli NFT nel mondo della musica sono ormai molto conosciuti.

Collezionismo

Naturalmente questa “NFT mania” ha dato vita a un collezionismo digitale molto prolifico e redditizio. Uno degli esempi più lampanti è quello che riguarda le card sportive con diverse federazioni che hanno dato vita a collezioni commemorative di grandi giocatori o eventi importanti. 

Negli Stati Uniti, diverse leghe sportive hanno già iniziato la produzione; in Italia, invece, ci sono diverse squadre di Serie A come la Roma, la Juventus e l’Inter che stanno considerando l’idea per offrire ai loro tifosi contenuti unici

Intrattenimento videoludico

Nel mondo del gaming la questione degli NFT sta prendendo sempre più piede con oggetti, armi, abiti, e luoghi venduti a caro prezzo per essere utilizzati nel mondo virtuale. Questo è forse uno dei settori dove questa tecnologia corre più in fretta e con risvolti futuri che potrebbero davvero cambiare il concetto di intrattenimento per come lo conosciamo.

Se poi l’idea del Metaverso di Mark Zuckerberg dovesse davvero prendere piede in tempi rapidi; i “negozi” di NFT potrebbero essere presi d’assalto da milioni di internauti alla ricerca del proprio pezzo unico per essere identificati in rete.

Anche qui, parliamo di un business da milioni di dollari che sta facendo la fortuna di molti, ma che potrebbe essere precluso ai più giovani, amplificando le discriminazioni on-line. 

NFT e Istruzione: un connubio inaspettato

Anche il mondo dell’istruzione sta gradualmente virando verso gli NFT e lo sta facendo con idee e intuizioni molto interessanti. Anche qui, parliamo di un settore in continuo sviluppo, ma che ancora non sembra essere pienamente consapevole della portata del cambiamento.

Certo, si sta facendo molto al riguardo, ma almeno nel nostro paese la cosa sembra andare piuttosto a rilento, con tante idee sul piatto, ma (forse) ben altri problemi da risolvere.

Certificazioni e diplomi

Sicuramente proprio per merito delle sue caratteristiche gli NFT possono essere utilizzati per rilasciare certificazioni o diplomi. In questo modo ogni studente avrebbe una documentazione ufficiale, autentica e in grado di identificare il percorso di studi e le specializzazioni.

Tecnicamente ogni diploma e certificato conseguito potrebbe diventare un token non fungibile diventando, quindi, un “riassunto” del percorso di formazione degli studenti. Una sorta di Curriculum Vitae, dedicato ai titoli di studio e alle qualifiche.

Oltretutto, anche i datori di lavoro potrebbero consultare questo documento per verificare quanto detto dai vari candidati al momento della candidatura per un lavoro.

Insomma, le certificazioni NFT potrebbero creare un vero e proprio registro pensato per i professionisti che potrebbero individuare più facilmente gli studenti più meritevoli; quelli che hanno determinate competenze e tutto ciò che potrebbe facilitare i processi di selezione.

Sicurezza dei dati

Tornando per un momento sul discorso appena concluso, utilizzando gli NFT sul registro elettronico si potrebbero ridurre le appropriazioni indebite di dati. La violazione degli archivi e l’eventuale furto di qualsiasi tipo di dato sarebbe inutile, perché questa tecnologia terrebbe traccia di tutte le modifiche e non sarebbe comunque accessibile a chi non è proprietario dell’archivio in questione.

Oltretutto se per un qualsiasi motivo qualcuno riuscisse ad accedere a questi dati, tutti i nodi della Blockchain lo saprebbero, intervenendo tempestivamente.

Con gli NFT si ridurrebbero i furti informatici e le appropriazioni indebite di dati.

Gli NFT utili anche per pubblicazioni e diritti d’autore

A tutti sarà capitato durante il proprio percorso scolastico di creare testi o di lavorare a progetti più o meno specifici. Pensiamo alle tesi di laurea, ad esempio, oppure a saggi e articoli scritti durante gli anni di formazione. Grazie agli NFT tutti gli studenti potrebbero avere la possibilità di salvare i propri progetti; mantenendone, ovviamente, il diritto d’autore e la proprietà esclusiva. In caso di citazioni o menzioni in articoli o tesi, così facendo non si potranno più utilizzare testi e opere altrui, senza che il proprietario lo venga a sapere.

Questo potrebbe portare anche a un vantaggio economico per chi detiene la proprietà di tali materiali; potrebbe essere un modo per registrare brevetti in maniera semplice e veloce ottenendo crediti e riconoscimenti ogni volta che tali brevetti vengono citati o utilizzati da terze parti.

Ovviamente questo discorso non si applica solo agli studenti, ma a tutto il mondo accademico. Pensiamo ai docenti o ai tutor che “costruiscono” pezzo per pezzo materiali didattici, dispense, videolezioni. Tutti loro, tecnicamente, potrebbero trarre un grande vantaggio dagli NFT. 

In tal senso, si potrebbe optare per un modello del genere per la maggior parte dei materiali didattici che può offrire l’ente di formazione; quindi potrebbe essere un valore aggiunto anche per lo sviluppo, ad esempio, di piattaforme di e-learning che pagherebbero il diritto d’autore in maniera più veloce e semplice.

Il caso dei libri scolastici

Il discorso dei libri scolastici è piuttosto complesso e potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Come tutti ben sanno il mercato dei libri, dalle scuole medie fino all’Università, è composto da due canali di vendita principali: quelli ufficiali e il mercato dell’usato.

Naturalmente il mercato dell’usato non frutta nulla alla casa editrice o all’autore del libro, andando a foraggiare solamente il venditore o il negozio che si occupa della vendita. Utilizzare gli NFT in questo caso potrebbe far ottenere un guadagno sulle rivendite, come se si trattasse di royalties.

Questo in realtà è un discorso più complicato che solo nel nostro paese andrebbe a coinvolgere migliaia di persone che ogni anno rivendono i testi dell’anno precedente. Per non parlare di tutte quelle attività commerciali che ricomprano i libri a loro spese, per rivenderli. 

Utilizzare gli NFT per rendere unici testi scolastici potrebbe portare ad un aumento dei prezzi e a un ulteriore spreco di carta.

Quale futuro per gli NFT?

Tutte le proposte fatte fino a questo momento dimostrano chiaramente due cose: da una parte la grande attenzione verso il mondo degli NFT; dall’altra le infinite possibilità che offre nel campo dell’Istruzione. 

Molti dei suggerimenti dati sono ancora in fase embrionale, tra discorsi di fattibilità e il solito dubbio sul fatto di “rinunciare” alle cose tangibili a beneficio di quelle digitali. Il mondo sta cambiando e al suo fianco ne sta nascendo uno speculare, totalmente connesso.

Difficile immaginare un solo futuro per gli NFT, perché parliamo davvero di una tecnologia rivoluzionaria con cui si potrebbe dar vita a grandi cose. Non sappiamo cosa accadrà da qui ai prossimi anni, ma di una cosa possiamo essere certi: i Non-Fungible Token, saranno parte integrante di questo cambiamento.

Potenziali applicazioni degli NFT nel campo dell’istruzione

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