Imprenditoria femminile, un occhio alla Regione Lazio
In Italia le donne in età da lavoro (20-60 anni) sono quasi 14 milioni (13.879.813), pari al 23% dell’intera popolazione nazionale residente (pari a più di 60,5 milioni di persone, dati Istat), ma di queste solamente una piccolissima parte decide di avviare un’attività in proprio, contribuendo quindi a costituire un tessuto non ancora resistente per una vita solida dell’imprenditoria femminile nel nostro paese.
Con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, che permettono di conciliare in maniera più marcata imprenditoria e vita familiare, ci troviamo indubbiamente di fronte ad un incremento delle donne che avrebbero voglia di mettere in cantiere lo sviluppo di una propria attività imprenditoriale.
Negli ultimi mesi è capitato diverse volte che mi trovassi di fronte ad aspiranti imprenditrici con una tenacia e una voglia di emergere fuori dal comune. Molto spesso però vedo i loro sogni infrangersi per la mancanza dei capitali necessari nella fase di avvio dell’iniziativa.
Quando un’impresa, che sia femminile o meno, ha la necessità di cercare all’esterno delle fonti di finanziamento il meno possibile onerose, pensa inequivocabilmente a bandi a fondo perduto. Questi non sono una chimera, però trovarli nella regione di riferimento e per la fattispecie in cui si rientra non è mai cosa facile.
È per questo che consiglio a tutte le donne che abbiano voglia di diventare imprenditrici di se stesse di monitorare costantemente le svariate proposte regionali, cercando di individuare quella che più si confaccia al progetto specifico.
Ad esempio la Regione nella quale mi trovo impegnata nella mia attività professionale, la Regione Lazio, ha riaperto da poco la nuova edizione di “Innovazione sostantivo femminile”, qui il link di approfondimento.
Innovazione sostantivo femminile: a chi è rivolto e come partecipare
Il bando è indirizzato a coloro che vogliano creare nuove attività che prevedano la creazione di prodotti o l’offerta di servizi nella quale la componente tecnologica sia preponderante e che operino nei settori previsti dalla Smart Specialization Strategy ( Scienze della vita e benessere, Energia e ambiente, Agroalimentare, Mobilità sostenibile, Fabbricazione digitale, Domotica ed edilizia sostenibile, Beni culturali e tecnologie della cultura, Industrie creative digitali, Aerospazio, Sicurezza e protezione, Social Innovation).
Il bando al quale potranno partecipare oltre alle libere professioniste, le imprese “al femminile” già costituite (micro, piccole e medie imprese e società tra professionisti in cui il titolare sia una donna, società di capitali le cui quote siano, per almeno 2/3, in possesso di donne e rappresentino almeno i 2/3 del totale dei componenti dell’organo di amministrazione, cooperative o società di persone in cui il numero di donne socie sia almeno il 60% della compagine sociale).
Ma anche quelle che ancora non lo sono, purché in caso di esito positivo della partecipazione al bando, la costituzione dell’impresa avvenga entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento di concessione del finanziamento, beneficeranno di un contributo a fondo perduto pari al 70% dell’ investimento necessario (fino ad un massimo di € 30.000).
I termini del bando “Innovazione sostantivo femminile” chiudono il 31 Luglio c.a. Ma non preoccuparti, le opportunità in termini di agevolazioni per le imprenditrici italiane, sono numerose.
Un’Opportunità per le imprenditrici
In alternativa a questo bando e a prescindere da quale sia la Regione all’interno della quale andare ad ubicare l’attività, le aspiranti imprenditrici possono provare ad accedere al Microcredito.
Come già raccontato in questo articolo, il Microcredito permette a tutti coloro (e quindi in questo caso specificatamente alle donne) che vogliano avviare un’attività e che non siano considerati dal sistema bancario sufficientemente affidabili (vale a dire non abbastanza solidi da presentare adeguata garanzia per un finanziamento) di accedere ad un finanziamento bancario fino ad un importo di € 25.000 (elevabile a determinate condizioni fino ad € 35.000).
Oltre ad agevolare l’accesso al credito l’operazione di Microcredito permette all’aspirante imprenditore di beneficiare di un’attività di tutoraggio nella predisposizione della documentazione necessaria per il buon fine della pratica e del progetto in sè (business plan, piano economico finanziario etc…).
Se volete avere maggiori informazioni sul bando Innovazione sostantivo femminile e sul Microcredito potete contattarmi in privato.
Imprenditoria femminile, un occhio alla Regione Lazio