HR Manager, cosa fa e cosa significa gestire risorse umane?
HR Manager, una professione fondamentale che si occupa di reclutare talenti e indicare alle aziende il percorso per uno sviluppo virtuoso
Il termine HR Manager indica chi si occupa di ricerca, selezione e coordinamento della forza lavoro da inserire all’interno di un contesto aziendale.
Cosa vuol dire HR Manager?
In un momento storico complesso come questo, a prescindere dall’emergenza sanitaria, il ruolo dell’Human Resource Manager diventa una figura chiave che permette di reclutare i talenti che andranno ad ingrossare le fila del personale di un’organizzazione.
Gestire le risorse umane, però, non vuol dire “solo” occuparsi dell’inserimento di personale in azienda, ma vuol dire soprattutto destinare i lavoratori al ruolo più adatto alle loro competenze.
Inutile dire che il ruolo dell’HR Manager è di fondamentale importanza perché non seleziona solo il personale, ma in qualche modo si occupa di indicare ai dirigenti il percorso da seguire per un cambiamento virtuoso.
Parliamo di una figura dalle mille sfaccettature che si occupa anche di:
- Formazione; andando a scegliere metodi e i contenuti dei percorsi di crescita aziendale da seguire per alzare il livello di professionalità di un contesto lavorativo.
- Relazioni col personale; intervenendo nella stesura dei contratti di lavoro e nella gestione dei provvedimenti disciplinari, degli incentivi, delle lamentele e delle segnalazioni dei dipendenti.
Come si diventa responsabile delle risorse umane?
Abbiamo detto che un HR Manager si occupa di gestire il personale di un’azienda e tutte le attività connesse. Per certi versi questa figura può essere intesa come l’anello di congiunzione tra i lavoratori e una qualsiasi impresa, fungendo anche da “garante” e assicurando condizioni di lavoro ottimali e il raggiungimento di determinati obiettivi produttivi.
Per lavorare nelle risorse umane serve anzitutto predisposizione al “contatto” con le persone. Bisogna avere ottime doti comunicative e relazionali, oltre che ottime capacità di problem solving. Chiaramente bisogna anche conoscere alla perfezione le dinamiche dell’organizzazione e quelle lavorative; è richiesta inoltre una buona dimestichezza con le varie leggi, le norme e con l’amministrazione aziendale.
È richiesta una grande empatia, la predisposizione al contatto con le persone di cui sopra è una caratteristica imprescindibile per cogliere bisogni e necessità di entrambe le parti chiamate in causa. Inutile dire che serve anche una grande attitudine all’ascolto che aiuta sia nella fase di reclutamento che in quella della gestione della forza lavoro e delle sue esigenze.
Un’altra delle caratteristiche richieste dalle aziende è quella di risolvere problemi in tempi rapidi. Quello che si chiede è un carattere deciso e risolutivo per affrontare le difficoltà nel migliore dei modi e gestirle senza che queste facciano tremare la struttura aziendale.
Si deve essere in grado di elaborare strategie rapidamente e cambiare strada in maniera altrettanto veloce. Senza improvvisare, ma potendo far appello a competenze, senso pratico e se vogliamo sangue freddo.
Questo, sommato a competenze e responsabilità elencate in precedenza, rappresentano il bagaglio di conoscenze richiesto a chi voglia intraprendere la strada dell’HR Management. Chiaramente, in senso pratico, non tutti possono improvvisarsi professionisti in questo settore; occorrono infatti determinati titoli di studio.
Cosa studiare per diventare HR Manager?
Anzitutto ci sono corsi di Laurea Triennale e Magistrale che si occupano di gestione delle risorse umane o di business administration. In questi percorsi di studio si approfondiscono tutti i temi relativi al mondo dell’HR e tutti gli argomenti “collaterali” che devono fare parte delle conoscenze e delle competenze di un professionista serio e affermato.
Ci sono poi in circolazione diversi Master molto validi che possono dare una formazione specifica e completa a chi voglia intraprendere questo percorso.
Poi ciò che è indispensabile per un professionista che voglia essere appetibile sul mondo del lavoro è l’esperienza. Che sia con aziende o con associazioni e organizzazioni, la pratica è fondamentale in questo settore ed è una delle caratteristiche più richieste nei percorsi di recruiting delle varie aziende.
Quindi, l’HR Manager cosa fa in azienda?
Andando nello specifico il responsabile delle risorse umane deve, anzitutto, confrontarsi con i dirigenti dell’azienda per capire e definire le nuove esigenze di sviluppo. Poi bisognerà individuare i settori di riferimento che hanno bisogno di nuova forza lavoro e solo allora iniziare il percorso di recruiting.
Tutto inizia con la pubblicazione di un’offerta di lavoro. Poi si passerà allo screening dei Curricula ed infine ai colloqui per la selezione del personale.
Oltre a questo percorso di recruiting, un HR Manager sarà anche responsabile dell’area contrattuale legata all’assunzione. Il professionista si occuperà quindi di definire il trattamento economico assicurandosi che questo sia in linea con le competenze della persona assunta e che, soprattutto, non oltrepassi il budget fissato dall’azienda.
In aggiunta a questo, chi gestisce le risorse umane si occuperà anche di: avanzamenti di carriera e tutte le relative agevolazioni (aumento di stipendio, benefit ecc.); licenziamenti, dimissioni e gestione dei rapporti con i sindacati.
Altro tassello importante nelle mansioni di un HR Manager c’è quello legato alla formazione e allo sviluppo del personale. Nello specifico si occuperà di didattica e corsi di aggiornamento; monitoraggio della soddisfazione dei lavoratori; interventi per migliorare il rendimento dei lavoratori e via dicendo.
Chiaramente tutte queste mansioni dipendono anche dall’azienda che, in alcuni casi, può decidere se affidare i singoli settori a un solo professionista o eventualmente affidarsi a più responsabili con ruoli diversi. La scelta tra queste due possibilità dipende spesso dalla struttura dell’organizzazione, dalla sua grandezza e soprattutto dalla disponibilità economica da investire nel settore delle HR.
Che vuol dire HR generalist e quale è la differenza con il responsabile risorse umane
Un HR generalist, di solito, ha esperienze in più ambiti, potendo quindi fornire all’azienda un supporto completo, ma comunque più generale rispetto a quello di uno specialista.
A questa categoria appartengono i lavoratori estremamente flessibili, che sanno spostarsi agilmente tra un progetto e l’altro e si muovono su task diversi ogni giorno, riuscendo a districarsi tra di essi con naturalezza e velocità
Tra le mansioni di un HR generalist troviamo:
- L’assunzione e la gestione dell’organico;
- La gestione della retribuzione e di eventuali benefit;
- Tutte le politiche che riguardano il personale;
- La gestione degli eventuali collaboratori;
- Le norme di sicurezza sul posto di lavoro;
- La formazione e l’aggiornamento della forza lavoro.
E l’HR Specialist cosa fa?
Un HR specialist, invece, si focalizza su competenze specifiche che riguardano un settore delle risorse umane specifico. In questo senso, questi lavoratori hanno una formazione e delle competenze più verticali rispetto il loro ambito. Ad esempio:
- Le operazioni di recruiting (caricamento annunci, gestione CV, colloqui);
- Il posizionamento del Brand all’interno dell’azienda;
- Lo sviluppo delle risorse aziendali;
- La gestione della retribuzione e di eventuali benefit;
- Gestione e risoluzione dei rischi;
- Lo sviluppo organizzativo.
Generalmente gli HR specialist hanno responsabilità e tempi più inquadrati rispetto agli HR generalist, ma devono dimostrarsi molto più accorti nel loro lavoro e prestare una maggiore attenzione ai dettagli in quello che è il loro ambito.
Entrambe queste figure sono molto importanti all’interno di un’azienda, ma la scelta di uno o dell’altro professionista deve essere effettuata in base a quelle che sono le proprie esigenze e in base al tipo di lavoro di cui andrà ad occuparsi il settore delle risorse umane.
HR Manager, cosa fa e cosa significa gestire risorse umane?