Come diventare Innovation Specialist
Innovation Specialist si nasce o si diventa? Scopriamolo insieme in questo articolo, con un paio di suggerimenti sulla formazione di questa figura.
Negli ultimi anni, sempre più aziende, in Italia e nel mondo, sono alla ricerca di nuovi trend e strategie che possano portare un miglioramento sostanziale di tutti i processi, interni ed esterni, con l’avallo fondamentale del digitale.
O, in un’unica parola, innovare. Ma cosa si intende con esattezza quando si fa riferimento a tale concetto, tanto sintetico quanto complesso?
Ebbene, la risposta non è certo univoca e varia soprattutto a seconda del campo che si intende innovare.
Di certo, se quest’ultimo è quello aziendale, allora l’innovazione assume un significato ben preciso: quello, cioè, di introdurre per la prima volta nel sistema economico nuovi prodotti, servizi, processi, modelli di business o migliorare quelli esistenti.
Si tratta di un processo molto importante, determinante per il successo di piccole, medie e grandi imprese e fondamentale per conquistare la leadership di mercato o recuperare una posizione di svantaggio competitivo.
Eppure, sebbene negli ultimi anni quello dell’innovazione sia un topic ampiamente discusso (anche a livello politico), complici i drastici cambiamenti indotti dall’epoca pandemica, non è ancora così facile da veicolare nelle aziende di tutto il mondo, dove le resistenze al cambiamento sono fisiologiche ma rischiano di frenare la corsa all’innovazione.
A questo si aggiunge la difficoltà di reperire idee e spunti e la mancanza di conoscenze approfondite per applicare questi ultimi alle necessità reali dell’azienda, implementando strategie che siano davvero in grado di mettere in moto il cambiamento.
Per questo motivo, per facilitare l’introduzione di soluzioni nuove, efficaci e adatte, senza che queste causino tensioni o strappi interni, è importante potersi dotare di specialisti del campo.
Questi sono gli Innovation Specialist, professionisti trasversali che conoscono i nuovi trend in tema di innovazione, sono sempre aggiornati sulle novità in tema di digitalizzazione e tecnologie, e sono un grado di prevedere le migliori strategie per le aziende confrontandosi con figure simili e sottoponendole all’attenzione non solo delle direzioni ma anche dei team di lavoro.
Ma, giunti, a questo punto, la domanda sorge spontanea: come si fa a diventare Innovation Specialist? Lo vediamo in questo articolo, trattando insieme quali sono i requisiti richiesti e i percorsi formativi da intraprendere per ricoprire il ruolo del domani.
I requisiti professionali dell’Innovation Specialist
Come abbiamo già avuto modo di vedere, quella dell’Innovation Specialist è una figura trasversale, in grado di prevedere i trend e i cambiamenti del futuro e, per questo, dotato di visione, intuito, creatività, pensiero critico e analitico, adattabilità e previsione.
Un mix di attitudini, che spaziano dalla formazione professionale all’innato carattere dello specialista in questione.
Pertanto, per comprendere quali siano i requisiti professionali che deve avere un Innovazione Specialist, è bene dividerli in due macro categorie: quella delle hard skill e quelle delle soft skill. Vediamole nel dettaglio.
Le hard skill dell’Innovation Specialist
Come sappiamo, per hard skill si intendono quelle competenze tecniche acquisite sia attraverso l’istruzione sia nel percorso lavorativo.
Quelle dell’Innovation Specialist sono diverse e spaziano in più campi: la maggior parte degli specialisti dell’innovazione ha una laurea in materie come ingegneria, informatica, economia o un’altra disciplina che fornisce una solida base in matematica e scienze.
Alcuni specialisti dell’innovazione scelgono di conseguire un master in amministrazione aziendale (MBA) per acquisire una comprensione più profonda dei principi aziendali e aumentare, così, il loro potenziale di guadagno.
Spesso, poi, gli Innovation Specialist ricevono formazione direttamente sul posto di lavoro, con un percorso che include l’apprendimento dei prodotti e dei servizi dell’azienda, del flusso di lavoro e del proprio ruolo nella realtà in cui è inserito.
Infine, nonostante siano poche le realtà che offrono percorsi di formazione specifici per questo ruolo, è importante sottolineare e riconoscere il valore di certificazioni e licenze erogate proprio da academy private, come avremo modo di vedere più nel dettaglio nel prosieguo di questo articolo.
Le soft skill dell’Innovation Specialist
Al contrario, le soft skill sono quelle competenze personali, dette anche “trasversali”, che rivelano molto della personalità del professionista e del modo in cui questi si relaziona con altri.
Fondamentali nella vita di un Innovation Specialist, quelle che non possono mancare in una figura di questo tipo sono molte: si va dalla creatività per sviluppare nuove idee e strategie al problem solving per la risoluzione delle controversie, da elementi riflessivi quali ricerca, analisi e apprendimento continuo all’atto della comunicazione attiva, fino all’acume per gli affari, in quanto può aiutare il professionista a comunicare il valore dell’innovazione ricercata e il potenziale impatto che questo può avere sui profitti di un’azienda.
A questo, poi, deve necessariamente legarsi un’ottima conoscenza del mondo tech e delle tendenze del digitale: non si tratta di qualcosa di semplice, trattandosi di mondi in continua evoluzione e forieri di cambiamenti sostanziali, soprattutto per le aziende.
In questo caso la curiosità, lo studio e l’attitudine a tutto quello che ha a che fare con il tech e relativa digitalizzazione rendono questa figura davvero appetibile agli occhi delle aziende.
Fonti e materiali utili per l’Innovation Specialist
Data la sua trasversalità, l’Innovation Specialist ha una formazione varia e una cultura ampia.
Tuttavia, esistono alcune fonti che possono aiutare non solo a inquadrare meglio la figura, ma che possono anche aiutare quest’ultima a misurarsi con se stessa, capendo (per esempio, in fase di colloquio di lavoro) quali sono le richieste maggiori provenienti dal mercato e, dunque, quali risposte è bene dare a chi sta dall’altra parte della barricata.
Per esempio, per capire bene quali caratteristiche deve avere un Innovation Specialist non c’è modo migliore che ascoltare uno di loro.
In questo articolo abbiamo raccolto la testimonianza di Diana, partecipante della prima Innovators Factory di Seedble, di cui avremo modo di parlare più avanti.
Chi invece si occupa di aiutare gli Innovation Specialist in cerca di impiego sono social e piattaforme di recruiting: qui sono raccolte le 52 domande principali a cui ogni esperto di innovazione dovrebbe saper rispondere secondo LinkedIn; mentre qui ci sono le 15 domande (con relative risposte d’esempio) di un colloquio sull’innovazione secondo Indeed.
Corsi per diventare Innovation Specialist
Partiamo da un presupposto: quella dell’Innovation Specialist è una figura molto ricercata soprattutto nelle aziende estere e che solo adesso, molto lentamente, l’Italia sta scoprendo.
Non deve dunque stupire come mai siano moltissime le università a offrire veri e propri corsi di laurea per il raggiungimento del titolo: MIT, Luiss, IED, solo per citarne alcune.
In Italia, sono accessibili anche altri corsi che vengono erogati per lo più da academy di professionisti del settore, che offrono masterclass atte a formare specialisti dell’innovazione e che possano essere di grande interesse per le aziende italiane.
È il caso del progetto Innovators Factory che, nato nel 2021, si configura come una masterclass tenuta dagli Innovation Advisor di Seedble per attrarre dall’esterno e selezionare risorse junior appassionate di innovazione e proiettarle nel mondo del lavoro come aspiranti Innovation Specialist, tramite un network di aziende partner.
Come diventare Innovation Specialist