Clima – Ceo delle Big UE per la Green economy

Dieci dei manager dei più grandi colossi europei hanno chiesto all’Unione, forti dei loro cento miliardi in investimenti, una strategia più ambiziosa per spostare l’economia verso un tragitto più sostenibile.

Tutto nasce dalla dichiarazione di voler investire 100 miliardi da qui al 2030 in progetti che verteranno sulla decarbonizzazione dell’Unione.

La richiesta è semplice, aumentare gli interventi per limitare l’emissione di CO2.

I dieci manager, tra i quali sono presenti quelli di Enel e Wolkswagen, hanno partecipato di recente ad un video incontro con il vicepresidente dell’esecutivo UE, al quale hanno presentato un documento con proposte che fanno leva sui fondi europei per ripartire dopo la pandemia.

L’ottimismo Green

“Crediamo fortemente che il Green Deal Europeo e il Next generation Eu metteranno l’innovazione e l’ingegno al servizio di una causa climatica globale e daranno il via a un’ondata di investimenti nella sostenibilità e nella resilienza e creeranno posti di lavoro a prova di futuro in tutta l’Unione”.

Così nasce l’ambiziosa richiesta per compiere il prossimo passo con l’Unione: fissare un termine ultimo per eliminare le tecnologie ad alta intensità di carbonio.

La potremmo considerare lobbysmo di alto livello e dichiarato, ma il messaggio è chiaro.

Il desiderio è quello di innovare per salvare il genere umano da se stesso.

Si propongono in sostanza di finanziare e di lavorare a: una infrastruttura di ricarica europea per il trasporto pesante, l’integrazione dei sistemi energetici europei, il tracciamento digitale dell’impronta di carbonio, edifici sostenibili, autobus elettrici per tutta Europa, una catena del valore per l’idrogeno e il rapido incremento della produzione di batterie.

Questo per dimostrare che la componente etica non può e non deve più essere dialetticamente opposta al business.

Si può innovare e si può costruire, rispettando la sostenibilità ambientale.

Essere green deve diventare interesse di chi vuole finanziamenti.