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I nuovi modelli di privacy secondo Apple e Google

Il lancio di un nuovo sistema di annunci dovrebbe ridurre la capacità di prodotti di terze parti di “trafugare” i dati degli utenti dai vari siti e piattaforme in rete.

I continui aggiornamenti riguardo la privacy messi in campo da Google e Apple stanno facendo molte più cose in ambito del tracciamento on-line di quante ne abbiano fatte anni e anni di norme e leggi varate dai vari governi nel nuovo e nel vecchio mondo.

Prendiamo come esempio Apple che, con l’ultimo aggiornamento della privacy rilasciato per i dispositivi mobili, ha sconvolto gli equilibri riguardanti la raccolta dati e l’advertising sulle piattaforme online. Per gli utenti è un qualcosa in più per difendere la propria privacy ma per i vari siti e social è una vera catastrofe che influirà moltissimo sul loro modo di fare pubblicità.

Per quanto riguarda Google, invece, il processo di cambiamento dovrebbe essere completato entro il prossimo anno con il lancio di un nuovo sistema di annunci che dovrebbe ridurre la capacità di prodotti di terze parti di “trafugare” i dati degli utenti dai vari siti e piattaforme in rete.

Considerando i due esempi appena fatti è evidente che questi due colossi stiano cercando di aumentare il più possibile il loro potere e la loro influenza in modo da eliminare la concorrenza dalla raccolta di dati, anche se ufficialmente queste “revisioni” sono sviluppate per dare alle persone un maggiore controllo delle loro identità digitali.

In entrambe i casi, comunque, si tratta di cambiamenti epocali che rischiano davvero di stravolgere il web per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi anni.

Cambiamenti a favore di chi?

Come appena detto, difficilmente questi cambiamenti sono pensati esclusivamente per il bene dell’utenza di Google e Apple. Secondo gli esperti del settore privacy, infatti, sembra che queste modifiche (e soprattutto quelle della grande G), potrebbero spostare l’ago della bilancia molto, forse troppo, a favore dell’azienda. Se calcoliamo che praticamente Google è il principale motore di ricerca da cui partono TUTTE le ricerche fatte sul web, ripensare l’utilizzo dei dati personali partendo proprio da qui è ovvio che porterà a uno squilibrio sulla questione della privacy e della tutela delle identità delle persone.

Lo stesso discorso vale per la celebre mela che è stata accusata di voler conservare troppo gelosamente i dati dei possessori di iPhone e iPad in modo da non essere accessibili a tutti gli altri.

È vero che siamo praticamente dipendenti da queste due aziende ma è anche vero che queste operazioni per ripensare la privacy stanno andando gradualmente a colmare le molte lacune lasciate dalle autorità che si occupano di proteggere i dati delle persone.

Certo è una situazione spinosa ma è innegabile che ormai la stragrande maggioranza delle persone faccia affidamento (quasi) esclusivamente sui servizi di questi due colossi dell’informatica che, a conti fatti, potrebbero realmente decidere a proprio piacimento cosa fare o non fare con i nostri dati personali.

I nuovi modelli di privacy secondo Apple e Google

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