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Accessibilità digitale: l’AI al servizio dell’inclusione

Accessibilità digitale

Garantire l'accesso a siti e applicazioni a tutti: il progetto dei colossi dell'informatica pensato con l'aiuto dell'Intelligenza artificiale

In tutto il mondo hi-tech cresce l’impegno dei colossi dell’informatica per uno sviluppo più inclusivo. Grazie all’intelligenza artificiale, stanno venendo alla luce nuovi strumenti che possono essere utilizzati da tutti, anche da persone con disabilità.

A causa dell’emergenza sanitaria in corso, il discorso dell’inclusione è diventato ancora più importante, proprio per via del lavoro da remoto. Per questo si sta lavorando a una serie di sviluppi per facilitare la vita delle persone con difficoltà d’accesso e di utilizzo di tali strumenti.

Accessibilità e uguaglianza digitali, prospettive di sviluppo

Instagram ha introdotto nuove funzionalità come i sottotitoli automatici che potranno aiutare chi ha difficoltà di udito o di comprensione a capire meglio i video. Stesso discorso per Facebook che ha annunciato nuove modalità di Testo Alternativo Automatico che grazie all’AI si occuperà di creare nuove descrizioni per le foto pensati per soggetti non vedenti o ipovedenti.

Questi sono solo alcuni degli esempi virtuosi che, proprio grazie alla pandemia, sono diventati un’urgenza per tutta la community che, di colpo, si è trovata a lavorare e vivere dietro uno schermo. 

Sempre nella stessa direzione va anche Microsoft che punta a promuovere una maggiore integrazione nella formazione e nel lavoro con il progetto AI for Accessibility. In questa prospettiva stanno per essere lanciate nuove funzioni per Office dedicate a non vedenti e ipovedenti; oltre che a sistemi di accesso semplificato a molti programmi.

Stesso discorso per Zoom che sta cercando di facilitare a tutti l’utilizzo della piattaforma e ha integrato i sottotitoli automatici. Al momento però la funzione è disponibile solo per la versione a pagamento.

Pochi giorni fa AMD, produttore di schede video, ha rilasciato un aggiornamento pensato per chi soffre di discromatismo, che permette di correggere in automatico i colori.

Insomma, in prospettiva di un futuro sempre più accessibile e sempre più alla portata di tutti, il cambiamento parte dai colossi dell’informatica che mai come adesso stanno facendo la loro parte nel processo di cambiamento.

Accessibilità digitale: l’AI al servizio dell’inclusione

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