Spunti di Coaching per tutti in questo “Annus Horribilis”: 10 incontri con la Master Certified Coach (MCC) Gaia Corazza
In un momento in cui le risposte non le ha nessuno, farsi le domande giuste è una vera ricchezza. Leggi gli spunti di coaching di Gaia Corazza per iniziare.
Cambiando tutto intorno a noi, continuare come si è sempre fatto può diventare concretamente un problema. Così, nel corso del primo lockdown, in balia della confusione e dell’incertezza, alla ricerca di nuove strade esistenziali, ho deciso di lavorare con ancora più costanza sulla mia consapevolezza personale e professionale. Fermarmi, vedere con nuovi occhi, ascoltare di più e senza pregiudizi, trovare rinnovate abitudini e diverse modalità per esprimere personalità e potenziale: questo è ciò che mi ha riavvicinata al Coaching.
In un momento in cui le risposte non le ha nessuno, ho pensato che farsi le domande giuste, sia una vera ricchezza in questo obbligato momento di riflessione in cui la vita sembra a tratti essere messa in pausa per tanti degli aspetti legati alla bellezza, al divertimento e a tutto ciò che portano di buono le relazioni umane.
Così è partito il percorso di Coaching con Gaia Corazza – una delle poche Master Certified Coach (MCC) italiane – condiviso con la rete in modo innovativo, come esperienza tra Auto-Sviluppo collaborativo e Storytelling. Un modo diverso per coltivare se stessi, e così far fiorire il mondo. Un viaggio-racconto introspettivo, fatto di domande e conversazioni con lei, ad oggi composto da nove tappe.
Per questo decimo incontro abbiamo pensato di ripercorrere a ritroso tutte le tappe e proporne una “spremuta concentrata” con un duplice obiettivo: da una parte riordinare quanto fatto senza perdere nulla di quanto incontrato sulla nostra strada; dall’altra permettere ai lettori una visione d’insieme di questo racconto.
Ecco allora la sintesi da cui ripartiremo per le nostre sessioni condivise con la rete nel 2021:
Spunti di coaching (per imparare a farsi le domande giuste)
1) Coltivare se stessi per far fiorire il mondo: auto-coaching (22/05/2020): questo primo articolo scritto insieme è la base per ripartire da una vera rinascita personale e professionale.
Oggi abbiamo bisogno di consapevolezza, di accoglienza, di cura, di speranza, di fiducia e soprattutto di coraggio; il coraggio di abbandonare abitudini ormai superate, di cambiare rotta, di andare verso modelli di vita e di lavoro rispettosi degli ecosistemi umani e ambientali nei quali siamo inseriti.
2) Se ci siamo smarriti ci servono domande potenti e volontà (09/06/2020): “Come si stimola la nostra consapevolezza? Quali sono le domande potenti che ci dobbiamo porre per ridefinire con chiarezza la strada da intraprendere?”. Queste domande, come il tema della volontà, dello scopo e dei necessari tagli da compiere, sono al centro di questa nostra conversazione. Riflettiamo su come per pigrizia, ci piaccia pensare che poche cose dipendano da noi quando, in realtà, spesso dipende da noi molto più di quello che ci piace pensare.
Esploriamo come per riuscire ad ottenere le cose, però, occorra decidere, cioè tagliare ed agire con costanza e determinazione, quindi con volontà. E la volontà dirige l’attenzione, e l’attenzione porta vita.
3) Non accade nulla nel mondo senza leadership e senza relazione (25/06/2020): qui Gaia mi ha aperto un mondo con il concetto di “DAIMON”, come espresso da James Hillman. Mi ha spiegato che in me era già nascosto il mio daimon inteso come mission personale, cioè il saper tirar fuori dalle persone il meglio, e che oggi è ciò che alimenta la passione e forse quel che determina la mia leadership negli occhi degli altri.
Così la nuova grande domanda di Auto-Coaching si focalizza qui sul: “Qual era il tuo daimon, la tua vocazione da piccolo? Nel rumore del mondo abbiamo tempo di ascoltarla o il rumore è troppo forte per percepirne la voce?”
4) Hai mai pensato a cosa per te è davvero rilevante? Consigli di semplificazione (11/07/2020): parliamo di domande come “Cosa si è disposti a lasciare?”, “Cosa cerchi?” “Cosa vuoi raggiungere?”, “Che contributo vuoi dare?”, “Di che cosa sei responsabile?”, che richiedono la ricerca di significati e soprattutto di fermarsi a riflettere.
Così si può ambire al “Lavoro Sacro”, che è quello rilevante, ed il lavoro è rilevante quando trasforma il mondo, quando genera un impatto.
5) Pausa e leggerezza per una vita migliore. Buona estate! (05/08/2020): un diverso modo per augurare “Buone Vacanze”, parlando di pausa come “conti con se stessi”; di leggerezza, del “gusto di essere felici”; di pensiero come energia fisica.
“The quality of your life is a function of the quality of the questions you ask yourself”; “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.”
6) Supporto e sfida: l’ascolto manageriale di valore (29/09/2020): in questo pezzo ha contributo anche il Prof. Luca Solari. Insieme parliamo di #NewWaysofWorking, ascolto attivo, leadership e Sense Making, con un’attenzione particolare a chi nelle organizzazioni ricopre “la responsabilità” dell’umana gestione.
7) Il lavoro non è più quello di prima. Non correte. Va ridisegnato tutto! (26/10/2020): un articolo per chi continua a correre e affoga la sua agenda. Per chi non si sofferma sulle Persone, sui “Come stai?”. Per chi pensa che tra qualche mese si tornerà alla “normalità”. Per chi gestisce con la mentalità di sempre. Per chi non va avanti avendo come unico focus “Come posso essere utile in questo momento?” (cit. Annalisa Galardi).
Un modo per ragionare su come gestire la situazione, agendo dal noto a noi più vicino. Ad esempio, ridisegnando completamente il lavoro e la managerialità. Uno scenario in cui due sono le parole chiave per questo tempo incerto: limite e cura; fino a quando non daremo pieno diritto di cittadinanza a queste due parole e ai significati profondi che sottendono rischieremo di venire sopraffatti dalla complessità, di subirla invece di cavalcarla e trarne beneficio.
8) L’importanza dei no e dei confini, al di là dell’entusuasmo. (08/12/2020): parliamo dell’importanza di imparare a dire di no, nonostante l’entusiasmo. Una capacità non banale, considerando che dietro queste semplici parole, sì e no, c’è una grande responsabilità umana. Perché questi, come sostenuto dalla psicoterapeuta Barbara Florenzano, “tracciano i confini fisici ed emotivi delle nostre relazioni”.
Essere responsabili significa decidere, e decidere implica necessariamente “tagliare”. Ecco perché mai come oggi dobbiamo mettere qualche confine in più, anche noi entusiasti, per uscire dal #FullWorking.
9) Alla ricerca di nuove abitudini per non affogare nella fuffa (30/12/2020): in un momento in cui stiamo reagendo alle richieste di un mondo esterno che non corrisponde più alle nostre necessità mutate, riflettiamo sul pericolo di “vivere a nostra insaputa”.
Ancora una volta sottolineiamo l’importanza di intraprendere un viaggio con noi stessi, di ascoltare e ascoltarci, di metterci di fronte ad uno specchio e di impegnarci in nuove abitudini sane; dell’importanza di richiamarci alla necessità della disciplina nelle nostre vite, ricordando che senza disciplina non c’è nulla e che non c’è vita senza equilibrio, come non c’è vita senza ritmo.
È il momento di chiederci, per ogni attività svolta, se ci sentiamo ricaricati o svuotati: questo è un segnale importante per iniziare a creare un’agenda della propria vita che generi valore.
Cara Gaia, rileggendo il nostro viaggio, quali sono i tuoi pensieri a caldo?
Il mio primo pensiero è di profonda gratitudine per questo nutriente viaggio che abbiamo intrapreso grazie alla tua intraprendenza e coraggio nell’affrontare percorsi inediti.
Il secondo è la rinnovata consapevolezza di quanto sia fondamentale avere compagni di viaggio e di condivisione quando le acque si fanno agitate, perché gli esseri umani da soli si perdono.
Il terzo è che non c’è più tempo per l’inutile; la sobrietà, l’etica, la solidarietà, il pensiero critico ci chiamano ad alta voce e non possiamo più far finta di non sentire il loro richiamo.
Nei prossimi incontri affronteremo nuovi temi. Ragioneremo ad esempio sul se e come le relazioni mediate dello schermo possano essere efficaci nel medio e lungo termine, sul valore della comunità, sulle difficoltà psicologiche che sono ormai per tutti presenza quotidiana, ma con le quali ancora ci approcciamo con pregiudizio. Vuoi darci qualche anticipazione di temi che sarà importante per tutti noi esplorare per “coltivare noi stessi e far (ri)fiorire il mondo”?
A. Cara Valentina, ci focalizzeremo su quanto sia fondamentale allenarci ad essere robusti e su come riuscirci e su quanto riprendere in mano la bussola della nostra vita e del nostro business possa fare la differenza tra sopravvivere e vivere.
Lavoreremo in sostanza sull’albero della nostra vita che oggi ha bisogno di radici solide e di fronde protese verso il cielo: lo scopo, ciò che ci trascende; siamo ancora troppo focalizzati sul tronco, ma se sapremo prenderci cura delle radici e delle fronde il tronco crescerà.
Spunti di Coaching per tutti in questo “Annus Horribilis”: 10 incontri con la Master Certified Coach (MCC) Gaia Corazza