Quanta anidride carbonica emettono i colossi digitali?

Ogni volta che visitiamo un sito web, ogni Like che mettiamo, ogni reindirizzamento, consuma energia elettrica la cui produzione emette CO2 nell’atmosfera.

Recentemente è stato calcolato chi sono e quanto emettono i maggiori inquinanti del web.

Nonostante i grandi colossi si impegnino con piani per il 2030 all’emissione netta zero, sono tutti nel mirino.

Navigando sul web non ci accorgiamo per nulla di quanto grandi siano le emissioni digitali, ma ci sono, e sono un problema.

È ora di annunciare i pollution award 2021

In testa alla classifica troviamo Youtube, 360 miliardi di utenti l’anno, un traffico immenso. Il portale di broadcast video costa all’ambiente 702 miliardi di grammi di CO2 all’anno. Che se volessimo fare un rapido calcolo sul mondo reale, sono 780 mila voli Londra New York. Per riequilibrare gli effetti di tale numero di emissioni andrebbero piantati 33 milioni di alberi.

A seguire c’è Google che ne produce 267 che tuttavia dal 2007 sono compensate dall’utilizzo di fonti rinnovabili per il consumo elettrico.

Al terzo posto, sul podio, inaspettatamente e contro tutti i pronostici c’è Zoom Meetings, con 114.

Supera persino Reddit, Amazon e Yandex.

Ma ora arriva la questione:

Come si calcola l’di CO2 dei siti?

Bisogna innanzitutto dire che più è lento il caricamento di un sito, più energia viene utilizzata, e quindi più carbonio viene prodotto, (no anche se vorresti non è colpa del tuo provider se inquinano, anche se per quanto ti fanno laggare forse un pensierino ce lo si farebbe).

È dovuto però soprattutto a una serie di fattori che va dal trasferimento dei dati, l’intensità energetica dei dati web, alla fonte di energia utilizzata per provvedere all’elettricità che mantiene il sito.

Non è un calcolo semplice e non sempre è fattibile una produzione sostenibile, per questo lo sforzo per concretizzare i progetti deve essere richiesto da parte di tutti, per un mondo almeno un po’ più verde.