7 caratteristiche della servant leadership
Le aziende in cui si applica il modello di servant leadership hanno molte cose in comune. Ecco le 7 caratteristiche della servant leadership più significative. Quelle che fanno la differenza e le portano al successo.
Il modello della Servant Leadership è, con buone probabilità, quello che meglio si adatta alle esigenze del nostro tempo. In questo momento storico, infatti, i lavoratori chiedono attenzione, investimenti nel welfare aziendale e tempo di qualità, in ufficio e fuori.
Proprio per questo, il concetto di leading by serving sembra essere – a oggi – il paradigma perfetto. Analizziamo insieme le 7 caratteristiche della servant leadership che, secondo noi, la rendono l’approccio vincente per la tua azienda.
Prima di entrare nel vivo delle sue caratteristiche, potrebbe essere utile fare un veloce riepilogo di quelli che sono i principi fondamentali su cui si basa la servant leadership.
Questo modello è, infatti, normato – se così vogliamo dire – da 10 capisaldi cui ogni aspirante servant leader deve adeguarsi se vuole essere riconosciuto come tale.
1. Ascolto
2. Empatia
3. Guarigione
4. Consapevolezza
5. Persuasione
6. Concettualizzazione
7. Lungimiranza
8. Amministrazione
9. Impegno per la crescita
10. Costruire una comunità
Ogni leader che ambisce a essere un servant leader dovrà quindi, prima di tutto, fare propri ed esercitare quotidianamente questi 10 principi fondamentali. È proprio la loro applicazione costante e la loro condivisione da parte di tutti i dipendenti che fa sì che si crei un ambiente di lavoro caratterizzato dalle peculiarità di cui parleremo da qui in avanti.
1. Lavoro di squadra
La corretta applicazione dei principi elencati poco prima porta a un contesto in cui il gruppo diventa una risorsa fondamentale.
A differenza degli ambienti di lavoro tossici, in cui i capi non fanno che alimentare malumori e contrasti tra i colleghi, nei contesti aziendali dove vige la servant leadership è la squadra a vincere.
Un “leader servo” che si rispetti è, infatti, alla guida di un gruppo coeso in cui ci si sostiene e compensa a vicenda. Lì dove, invece, opera una leadership tradizionale, si fomenta spesso una competizione insana e non necessaria.
Il lavoro di squadra è una delle 7 caratteristiche della servant leadership, e non si applica solo ai team di pari grado, ma si spalma su tutta la scala gerarchica. Nelle aziende guidate da servant leader, infatti, tutti concorrono al raggiungimento degli obiettivi.
Chi riveste ruoli di maggiore responsabilità è il primo a mettersi a disposizione degli altri e a mettersi in gioco. La gerarchia non è percepita in modo verticale, né ha carattere impositivo.
2. Soddisfazione del dipendente
Un ambiente di lavoro stimolante, accogliente, inclusivo e performante è quasi scontato che sia popolato da dipendenti felici.
La soddisfazione del dipendente rientra senza dubbio tra le 7 caratteristiche della servant leadership. È una delle variabili che oggi concorre a rendere un posto di lavoro appetibile e gratificante.
Un leader in grado di accogliere in modo corretto un dipendente, che lo ascolta e dà il giusto peso alle sue idee è una guida che stimola fedeltà e impegno.
La soddisfazione del dipendente, infatti, torna all’azienda sotto forma di performance, affidabilità, fedeltà e voglia di migliorarsi. E non è proprio questo che sogna ogni CEO che si rispetti?
3. Adattabilità
Mai come negli anni clou della pandemia e nei mesi subito dopo, è stato chiaro quanto l’adattabilità sia una caratteristica indispensabile per la sopravvivenza – umana, certo, ma anche aziendale.
In effetti Charles Darwin ce lo aveva già detto chiaramente verso la metà del 1800, ma si sa, l’uomo è una specie testarda e ogni tanto bisogna rinfrescargli la memoria.
In termini aziendali è stato evidente come coloro che hanno saputo vedere l’opportunità nella sciagura globale hanno compiuto un salto in avanti; tanto in termini di brand awareness quanto di fatturato.
Ma in che modo la servant leadership ha a che fare con l’adattabilità? È presto detto. I leader servi conoscono il potere dell’ascolto ed esercitano la lungimiranza sempre, ancor più in tempi di crisi.
Essere aperti al confronto con tutti i dipendenti dà al leader un bacino molto più ampio di possibili buone idee da cui attingere, e permette il confronto diretto e aperto con tutti i settori.
Inoltre, una guida aperta al dialogo, pronta a parlare di crisi e di sacrifici senza farne un tabù, dimostra fiducia verso i propri dipendenti e stimola attaccamento e fedeltà.
Le aziende in cui si applica il modello della servant leadership riescono a rinnovarsi e a reinventarsi con maggiore efficacia.
Proprio durante la pandemia, abbiamo visto quanto la capacità di non opporsi alla crisi arroccandosi sulle proprie consuetudini, ma proprio reinventando il modo di fare azienda, si sia rivelato vincente, o almeno, salvifico.
4. Motivazione
Tra le 7 caratteristiche della servant leadership che appaiono più evidenti c’è sicuramente la forte carica motivazionale che permea il team di lavoro. Le aziende guidate secondo il leading by serving sono infatti luoghi in cui si promuovono la formazione e la crescita personale e professionale.
Sono inoltre aziende in cui si mettono in atto tutte quelle buone pratiche di team building che stimolano collaborazione e coesione. In ultimo, sono aziende in cui si rispettano i lavoratori.
Un gruppo unito, in cui ognuno è pronto a sostenere l’altro, è un gruppo in cui c’è una forte motivazione di fondo.
Si parla di dipendenti soddisfatti del proprio lavoro, che sentono di essere apprezzati e di poter crescere. Per questo sono spinti a fare sempre meglio e a mettere tutti i colleghi nella condizione di fare altrettanto.
Le aziende guidate da un servant leader hanno anche, spesso, una community forte alle spalle, costruita grazie anche a un sapiente lavoro nei social network, che vengono usati con onestà intellettuale e con reale spirito di condivisione. Sono spesso aziende che hanno community solide, fedeli, ma anche molto esigenti. Una platea alla quale ci si sente in dovere di offrire sempre e solo il meglio possibile.
5. Comunicazione trasparente
Tra i pilastri della servant leadership ci sono l’ascolto, l’empatia e la costruzione di una comunità. Tutti elementi che fanno parte di un circolo virtuoso in cui il perno è una comunicazione trasparente.
Il servant leader è una guida attenta, che sceglie di dedicare tempo all’ascolto di ogni dipendente, che spesso stabilisce appuntamenti periodici dedicati al confronto, sia di gruppo che individuale, in ufficio, e fuori.
In queste realtà si dà molta importanza al feedback, usato sempre in modo costruttivo e mai atto a minare l’autostima del lavoratore. Si condividono i successi, e allo stesso modo gli errori o i momenti di crisi.
Soprattutto gli ultimi vengono gestiti e affrontati in modo trasparente, senza cogliere di sorpresa i dipendenti con provvedimenti drastici dell’ultimo minuto.
Una comunicazione improntata sulla trasparenza mette le persone a proprio agio, riduce al minimo i tabù e permette di affrontare i problemi il più possibile con serenità. Inoltre, un approccio trasparente da parte di tutti contribuisce a rafforzare l’attaccamento e la fedeltà all’azienda.
6. Autenticità
Guidare un’azienda secondo il modello della servant leadership significa anche guidare un’azienda autentica. Ma in che senso?
Con autenticità si intende principalmente una concordanza di valori tra l’interno e l’esterno. Un esempio lampante potrebbe essere la coerenza tra le politiche aziendali e i messaggi veicolati con le strategie di social marketing.
Il pinkwashing e il greenwashing sono due sfere in cui l’incoerenza la fa da padrone. Un’azienda guidata da un leader servo, invece, dovrebbe essere inattaccabile sotto questi aspetti, e su molti altri.
La correttezza contrattuale, l’annullamento del gender gap, ma anche uno stile di vita che abbracci valori condivisi da tutti i livelli gerarchici sono fra le caratteristiche della servant leadership più importanti.
7. Responsabilità
L’ultima delle 7 caratteristiche della servant leadership di cui vogliamo parlarti è la responsabilità.
Questo modello di leadership, se applicato – anzi praticato – correttamente, fa sì che tutte le persone coinvolte sentano un forte senso di responsabilità verso l’azienda e verso tutti coloro che ne fanno parte.
Sentirsi responsabili significa in primo luogo essere responsabili del proprio lavoro, ma anche di quello di tutta la squadra. Fare quindi del proprio meglio per il raggiungimento dei propri obiettivi personali, ma allo stesso modo essere pronti ad aiutare gli altri al fine di raggiungere i propri. Solo in questo modo si potrà crescere insieme.
Allo stesso tempo, il senso di responsabilità implica anche l’impegno di comunicare e affrontare i problemi con umiltà e onestà, affinché si possano attuare tutti gli accorgimenti necessari per risolverli.
Dal canto suo, il servant leader ha la responsabilità di fornire ai suoi dipendenti tutti gli strumenti per svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi. Ha il compito di favorire formazione e aggiornamento costante, e di essere aperto al dialogo e flessibile per far fronte ai problemi.
Leading by serving: la felicità è la caratteristica più importante
Se hai letto le caratteristiche della servant leadership fin qui, sarai d’accordo con noi: la caratteristica non scritta più evidente in un’azienda guidata col modello della servant leadership è la felicità di chi ne fa parte.
Dal CEO ai manager fino agli operai e ai magazzinieri, se il modello è applicato correttamente, tutti andranno al lavoro felici di farlo e pronti a fare del proprio meglio ogni giorno.
Questo perché nelle aziende in cui i leader sono i primi a mettersi in discussione, ma anche i primi a condividere i successi con tutti coloro che li hanno resi possibili, non si lavora con la sensazione di lavorare “per” qualcuno ma “con” qualcuno. E non è, forse, questo lo stimolo più bello che si possa avere?
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