Per un pugno di spunte…
Nella mia esperienza di legal advisor di diverse startup, mi sono spesso trovato ad affrontare l’annosa questione delle “spunte” sui termini e condizioni e sull’informativa privacy.
Nella stragrande maggioranza dei casi (99,99%) le startup utilizzano la seguente formula:
[] accetto i Termini e Condizioni e la Privacy Policy.
Questa formula nella maggior parte dei casi non è corretta.
In primo luogo, occorre ricordare che i Termini e Condizioni (“Terms&Conditions”) soggiacciono alla disciplina degli artt. 1341 e 1342 c.c.
Ipotizziamo una tipica sessione di Q&A tra avvocato e cliente
Q: Cosa prevedono questi articoli da Lei citati?
A: Semplicemente che determinate clausole (es. quelle che prevedono “limitazioni di responsabilità” o la “tacita rinnovazione del contratto”) debbano essere oggetto di un’approvazione specifica.
Q: Quali sono le conseguenze in caso di mancata approvazione specifica?
A: Le conseguenze, a norma di legge, sarebbero l’inefficacia di queste clausole. Ipotizziamo una startup che consenta ai propri utenti di scambiare file audio/video. Generalmente nei T&C verrà precisato che viene esclusa qualsivoglia responsabilità della Società per eventuali violazioni di diritti di terze parti in relazione ai file caricati dagli utenti. Ecco, se questa clausola non fosse oggetto di approvazione specifica, non sarebbe produttiva di effetti. Tradotto in parole povere: in un ipotetico giudizio, la società non potrebbe far valere la clausola di esclusione della responsabilità, con ovvie conseguenze negative.
Q: Allora scrivo così: Si accettano espressamente le clausole 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10
A: Assolutamente no! La Cassazione è chiarissima sul punto.
- occorre l’indicazione della numerazione e del relativo oggetto (es. art. 6 – limitazioni di responsabilità)
- non possono essere approvate indiscriminatamente tutte le clausole, ma vanno indicate solo quelle effettivamente necessarie, affinché l’utente possa prestare la dovuta attenzione. La finalità della normativa è, infatti, quella di proteggere il contraente debole.
In conclusione, quando una startup si accinge a pubblicare i Termini e Condizioni dovrà valutare, con il proprio legale di fiducia, se vi siano clausole che richiedano un’approvazione specifica da parte dell’utente. Non si tratta di questioni da affrontare alla leggera: pensate ai rischi legali che potreste evitare semplicemente aggiungendo …. una spunta in più.
Nel prossimo articolo, invece, affronteremo l’annosa questione relativa alla privacy policy.
Per un pugno di spunte…