Corporate Innovation

Phygital workplace – in due parti #2

Transizione digitale

Infrastruttura

Nelle puntate precedenti: Per definire un ambiente phygital abbiamo preso in considerazione le difficoltà intervenienti dal contesto pandemico per andare a vedere i grandi cambiamenti apportati al dicotomico lavoro in presenza fisico e lavoro da remoto. Quello che ne è emerso è uno shift verso un approccio umanista alla forza lavoro e all’approccio digitale.

Ci siamo lasciati con la necessità di strumenti digitali costruiti per l’utente finale.

Oggi torniamo sul tema andando a considerare che ci sono quantità molto considerevoli di tecnologie che sono di supporto a un lavoro misto tra: strategie fisiche, e remote, ognuna adatta a un business model diverso e/o a diversi stage dell’implementazione del lavoro remoto.

Le compagnie devono aumentare i loro sforzi per migliorare l’esperienza degli impiegati, a partire dalla sicurezza sul lavoro, fino alla protezione dei dati a rischio, soprattutto in determinate aree (contratti, paghe, ecce cc).

Le aziende più lungimiranti si sono fortemente spinte a spostare tutte le attività online e arrivare a un utilizzo zero della carta.

Digital e phygital – infrastruttura e futuro

Provvedere a una infrastruttura digitale e a una buona esperienza per staff e clienti. Questo è l’unico modo di entrare con successo nell’era phygital. La digitalizzazione, inoltre aumenterà l’efficienza a casa e in ufficio, rendendo possibili a parità di sforzo, migliori tassi di produttività. Più informazioni, infinita collaborazione.

Il futuro dei Phygital workplace: tutto nasce dagli spazi

Riplasmare gli spazi di ufficio, da quando è comparso il virus è diventato un trend importantissimo da quando il teleworking sta prendendo piede.

La domanda di spazio da trovare, per uno staff sempre crescente, si è arrestata drasticamente e le organizzazione stanno ottimizzando i loro costi propendendo per uffici più piccoli o uffici satellite condivisi con altre società. Così da poter investire molto di più nella strategia digitale. Una scelta che sta impattando fortemente i mercati sia a livello di investimento immobiliare che sulla allocazione di risorse, visto che anche i competitors, a questo punto opteranno per la stessa soluzione, rendendo non solo necessario ma obbligatorio fare il salto. Per competere, a parità di risorse, ora sarà obbligatorio investire nell’innovazione dei vecchi sistemi, molto prima di investire per uffici considerevolmente grandi, o comprensivi, perché questo sarà un trend sempre crescente.

Per andare oltre poi, il workplace phygital dovrà essere caratterizzato da nuovi strumenti utili e da Work Hacks costruiti apposta per supportare le interazioni tra casa e ufficio.

Un esempio pratico potrebbe essere un assistente virtuale compatibile con ogni dispositivo, o scadenze sincronizzate automaticamente su diversi dispositivi di comunicazione, in modo da comunicare globalmente aggiornamenti sui meeting e sulle scadenze, o in ufficio l’utilizzo di smart desk e realtà virtuali per le riunioni. Tutto per la produttività, tutto per l’esperienza utente.

Ora la domanda aperta: Per caso conosci dei posti di lavoro già digitali? Ti farebbe piacere se la tua compagnia passasse la transizione digitale?

Phygital workplace – in due parti #2

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