Vita da freelance: la parola a Lorenzo D'Amelio speaker al Freelance Day
Per un freelance fare networking ed avere un personal branding curato è fondamentale oggi. Conosciamo Lorenzo D'Amelio digital strategist business advisor.
Per noi freelance fare networking è praticamente vitale. Ti ricordi quando Bradley Cooper in Limitless prende la pillolina in grado di potenziare l’attività del suo cervello? Aspetta – non pensare che voglia portarti ad assumere droghe, ci mancherebbe. L’analogia è per farti capire che il networking per il freelance è quell’attività che, come la pillola di Cooper, mette un boost alle sinapsi ed alla professione, grazie alla collaborazione, allo scambio di feedback e di opinioni.
C’è un evento, il Freelance Day che ti permette di conoscere tanti professionisti e fare networking. Per questa occasione ho avuto modo di conoscere Lorenzo D’Amelio, imprenditore, e per la precisione Digital Strategist & Business Advisor; gli ho chiesto di raccontarci della sua vita da freelance e dell’evento di cui sarà speaker.
Prima di lasciarti all’intervista, voglio dedicare un piccolo spazio al Freelance Day, evento che merita davvero di essere seguito.
Cos’è il Freelance Day?
Il Freelance Day che si terrà online il prossimo 24 ottobre è una full immersion per freelance ed imprenditori che vogliono imparare, promuoversi o trovare professionisti in gamba.
La giornata è di due sessioni parallele di talk. Non manca l’opportunità di poter fare consulenze one-to-one in remoto.
Qui trovi tutti gli speaker, ma ora conosciamo Lorenzo D’Amelio, la sua professione e la sua vita da imprenditore.
Buona intervista!
Vita da freelance: la parola a Lorenzo D’Amelio Digital Strategist & Business Advisor
Q. Ciao Lorenzo, presentati ai lettori di Spremute Digitali. Chi sei e come è nata la tua avventura da imprenditore?
A. Ciao Sara e grazie per avermi ospitato. Sicuramente sento di essere una persona curiosa ed entusiasta. Per quanto riguarda la mia esperienza in campo lavorativo, direi che deriva da un mix tra innovazione e intraprendenza.
Dopo un inizio professionale da giornalista ai tempi dell’università, mi sono infatti avvicinato già nel 2010 a Facebook e dopo molta attività di formazione (ricordo che nei primi due anni da consulente seguivo in media circa 1 corso ogni mese!) mi son trovato nel 2013 a lanciare e co-fondare quella che è ad oggi la mia prima azienda ossia BTREES, agenzia di comunicazione specializzata sui social media.
Più recentemente, appena un mese prima del lockdown per il Covid-19 di marzo 2020 (tempismo perfetto!), ho inoltre co-fondato un’altra Digital Company, Kaleidoc, che è complementare alla precedente e con focus sul Web Development (siti web, e-commerce, piattaforme online).
Le due società insieme contano più di 20 persone, con clienti a livello nazionale ed internazionale quali Banca Sella, Fondazione Pistoletto, Gruppo Fini, Roadhouse, Centro Europeo di Formazione, ONU, Comitato Olimpico, ecc.
Attualmente la mia professione è quella di Digital Strategist & Business Advisor, quindi oltre ad essere impegnato sulla comunicazione strategica per le aziende, sono al contempo concentrato nel supporto di freelance e startup per sviluppare il proprio business. Da poco sono infine entrato a far parte di Angels 4 Impact, il 1° network di Business Angel in Italia con focus sulle startup ad impatto sociale.
Q. Quali esperienza positive ti sono capitate in particolare dall’inizio della tua carriera da consulente? Ho avuto modo di vedere la tua partecipazione ad un progetto molto interessante dal titolo “Startup Africa Roadtrip”, raccontaci questa esperienza.
A. C’è stato davvero tanto impegno in questi miei ormai oltre 13 anni di attività professionale e ci sarebbero tanti aneddoti e racconti, una delle soddisfazioni maggiori comunque penso sia stata quella di seguire la comunicazione del Centro Europeo di Formazione con il suo testimonial Cannavacciuolo. Una forte responsabilità, ma una grande soddisfazione considerato che i risultati conseguiti hanno contribuito ad incrementare il business dell’azienda di circa il 30%.
Un’altra iniziativa “densa” è stata la Douja d’Or: manifestazione di Asti sul vino che raccoglie decine di migliaia di persone da tutta Italia e per cui ho coordinato la comunicazione ed un team di oltre 10 persone con un marketing mix davvero completo.
Da sempre sono stato poi appassionato di startup ed attualmente sono Mentor per Startup Geeks (1° incubatore online d’Italia) e Step Tech Park (1° incubatore d’Italia con focus sulla Green Economy) oltre che Advisor per il Social Innovation Monitor del Politecnico di Torino che si occupa di analizzare gli incubatori in Italia e in Europa.
Startup Africa Roadtrip è un’iniziativa che è un po’ la conseguenza di questa mia passione, trasformata in un’avventura iniziata nel 2017: è un’esperienza che mi ha permesso di conoscere l’ecosistema dell’innovazione dell’East Africa.
Lì sono 3 estati che tra Uganda, Kenya e Tanzania insieme ad un gruppo di consulenti, diventati amici, abbiamo organizzato diversi workshop e una Tech Week annuale per supportare e premiare le Startup di maggiore successo.
L’ultima edizione si è fermata al 2019, causa Covid-19 non è stato possibile spostarsi quest’estate, ma è appena uscito in questi giorni su Lifegate un video-reportage che racconta questa straordinaria esperienza in un territorio pieno di energia e startup innovative, che molti probabilmente non si aspetterebbero.
Q. Parteciperai al Freelance Day che si terrà il prossimo sabato 24 ottobre con il jump box dal titolo “Check your digital strategy”. Parlaci un po’ di questo evento, del jump box e come sei di aiuto ai freelance che partecipano.
A. Mi fa molto piacere partecipare al Freelance Day, è uno dei ritrovi più importanti dell’anno per imprenditori e consulenti. Si terrà completamente online e avrò effettivamente uno spazio dedicato – denominato “Jump Bar” (ci si può prenotare dal sito web) – con la possibilità di ospitare degli “speed date” da 15 minuti per condividere consigli sulla Go To Market Strategy dei Freelance.
Al di là del mio appuntamento è un’ottima occasione per fare networking.
Q. Guardando indietro quella che è la tua esperienza e la strada che hai percorso, quali consigli daresti a chi vuole iniziare o chi ha appena iniziato a vivere la vita del libero professionista?
A. Innanzitutto ci tengo a dire che sia l’attività da imprenditore che la vita da freelance non sono per tutti. E va bene che sia così: bisogna che ognuno abbia una propria consapevolezza per capire dove e come si trova meglio. Fare consulenza spesso significa che devi avere competenze commerciali, ma anche operative, oltre ad organizzare te stesso: non è certamente semplice, ma soprattutto dipende se ti piace questa modalità di impegno.
Detto ciò, mi sento di dare tre consigli… Più uno:
- il primo è di individuare un’attività di business che possa essere equilibrata tra quello che ci appassiona e quello che richiede il mercato. In rete si parla molto di “Ikigai” per riassumere questo concetto.
- in secondo luogo, individuato ciò, il mio semplice suggerimento è quello di investire il più possibile per formarsi al meglio sulla propria materia così da diventare molto preparati e realmente competitivi.
- infine come terzo step conta sicuramente oggi avere una propria specializzazione e “verticalità” su di una professione, servizio o settore industriale. Ed avere 2-3 servizi o prodotti da testare.
Consiglio quindi di agire come se si fosse in fase di startup: con dei test per capire cosa è più richiesto ed al contempo cosa ci dà più soddisfazione. Il fatto che ci piaccia ciò che facciamo è fondamentale: non solo per il nostro benessere in primis, ma anche perché in un mondo così velocemente in cambiamento non riusciremmo altrimenti ad avere la pro-attività di formarci volentieri e di continuo.
Il suggerimento “bonus” che dò è quello di dare pieno valore a chi crede in noi, non solo ai partner, ma soprattutto ai clienti. Sono stato un paio di settimane fa all’iniziativa Expandere Liguria in cui sono stato indicato tra i 7 migliori consulenti “in grado di entusiasmare” e tra le storie di successo del 2020 per le aziende di CDO – Compagnia delle Opere Liguria. Il sottotitolo dell’evento era “si cresce solo per entusiasmo”.
Da parte mia c’è un’aforisma di Larry Page – CoFounder di Alphabet, in cui a tal proposito credo molto e lascio quindi come spunto finale:
Always deliver more than expected.
Q. Uno sguardo al futuro del mondo freelance in Italia: quali sono le tue impressioni, cosa dovrebbe migliorare e come dovremmo migliorare.
A. Non è semplice rispondere, diciamo che in questa situazione data dal Covid-19 sta crescendo molto a mio parere la consapevolezza che avere un personal branding curato ed una propria community può fare la differenza.
Al contempo ci son alcune skill del freelance che stanno diventando sempre più necessarie anche per chi non è consulente ma dipendente, infatti lo smart working richiede competenze organizzative e qualità come quella dell’intrapreneurship, che è cosa diversa ancora dall’entrepreneurship.
Al di là di ciò, da imprenditori e consulenti non si smette potenzialmente mai di imparare. Un paio di cose che, secondo me, permettono di fare un salto di qualità però sono le seguenti. Da una parte c’è la capacità di lavorare in squadra, insieme ad altri consulenti. A volte così si trova una partnership che si va a consolidare nel tempo (ultimamente vedo sempre più “coppie” di consulenti che fanno crescere conseguentemente anche brand e relativi innovativi servizi ad hoc).
D’altra parte ciò ha a che fare con una competenza in particolare, cioè quella di saper delegare ed al contempo collaborare con la complementarietà. Che è uno degli elementi più rilevanti, a mio parere, per la propria crescita imprenditoriale.
Ti ringrazio Lorenzo per questa interessantissima intervista.
Un altro evento importante per freelance e per fare networking? Il Freelancecamp!
Vita da freelance: la parola a Lorenzo D'Amelio speaker al Freelance Day