Innovazione incrementale o radicale? Quale tipologia richiede il tuo business?
Che si tratti del prodotto di un’azienda multimiliardaria fondata 243 anni fa o di una pagina Facebook nata la settimana scorsa, anche i sassi ormai sanno che ogni business deve distinguersi dai concorrenti. D’altronde se crei un blog che è la copia esatta di uno già esistente e più conosciuto, perché qualcuno dovrebbe venire da te a leggere i tuoi articoli? Meglio seguire l’originale senza cambiare abitudini, non credi? Ecco allora che entra in gioco un concetto molto importante: l’innovazione.
Bisogna però dire che non ne esiste una solo tipologia, infatti, si può parlare di innovazione incrementale o radicale.
Differenza fra innovazione incrementale e innovazione radicale
Fai attenzione a questo concetto, perché anche se sembra una sottigliezza riservata solo a chi ha grandi budget da investire, può essere utile anche al professionista che deve creare il suo personal brand o, al neonato blog che non sa quale direzione prendere.
Facciamo innanzitutto una veloce distinzione, perché quando parliamo di innovazione incrementale ci riferiamo al miglioramento (o un adattamento) di un qualcosa che già esiste. Per esempio, un’auto più potente è un’innovazione incrementale, come anche uno smartphone più veloce ed efficiente.
Quando parliamo di innovazione radicale invece ci riferiamo a quei prodotti o servizi che sono completamente nuovi e creano una nuova categoria di mercato. Un esempio lampante è internet che ha introdotto un nuovo canale di comunicazione.
Un caso attuale
In questo momento siamo in una fase di transizione fra un’importante innovazione radicale e le successive innovazioni incrementali. Si tratta dell’arrivo dell’intelligenza artificiale (ne ho parlato in questo articolo) nelle nostre vite.
In realtà l’intelligenza artificiale esiste già da tempo ma, ha un ruolo marginale perché è ancora in una fase embrionale e non porterebbe vantaggi significative per persone o aziende. Per questo motivo le innovazioni incrementali che sono in atto per migliorare l’efficienza della tecnologia, la potrebbero rendere accessibile a molte persone.
Per riassumere questo concetto, possiamo dire che le innovazioni radicali fanno notizia, sono sensazionali ma dal punto di vista pratico e del business hanno uno scarso valore. Al contrario le innovazioni incrementali permettono di espandere il mercato e rendono accessibili le nuove scoperte, questo ha il valore maggiore per chi fa impresa.
Cosa significa per il tuo business?
Se trasferiamo questo concetto nello specifico del tuo business, il significato è molto semplice perché in realtà non hai bisogno dell’idea geniale come molti (giornali, cinema, ecc.) vogliono farci credere. Quello di cui hai bisogno è meno sensazionale, più nascosto, ma estremamente più potente: sto parlando della capacità di migliorare quello che già esiste, in modo da essere sempre un passo avanti ai tuoi concorrenti.
Come fare? Almeno a livello teorico non è nulla di complicato perché devi tenere in considerazione solo pochi concetti. Innanzitutto è importante capire verso quale direzione innovare: se parliamo ad esempio di smartphone puoi renderli più veloci, più eleganti, più intuitivi, più comodi… Ma come fai a sapere su cosa devi concentrarti esattamente?
Facendo riferimento ai feedback dei clienti che, comunque dovrai spesso interpretare.
Una volta che hai poi stabilito la tua direzione, hai bisogno di continuare a chiedere feedback e di lavorare passo-passo.
Un piano a lungo termine di come sarà il tuo business nei prossimi 12 anni è inutile, almeno sotto il punto di vista pratico, perché una volta che hai completato un passo la situazione cambia sia per te che per i tuoi clienti, quindi dovrai stabilire uno ulteriore prossimo passo.
In questo scenario la flessibilità diventa quindi fondamentale sia per poterti conquistare uno spazio, ma soprattutto per mantenere una posizione di vantaggio all’interno di quello spazio.
Questo secondo passaggio è il più complicato perché, se per conquistare uno spazio è sufficiente individuare una buona nicchia di mercato (in questo articolo ho parlato delle opportunità che può creare) e non serve “l’idea del secolo”, riuscire ad essere degli innovativi incrementali seriali (ho inventato adesso questo termine) richiede grandissime capacità.
Articolo di Alessio Giampieri -> Profilo linkedin
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