Corporate Innovation

Colazioni ispirazionali e consapevoli per condurre aziende e persone verso un workplace più #HumanDigital

colazioni ispirazionali per aziende e persone

I Digital Inspiring Breakfast sono colazioni isprazionali, webinar per condurre aziende e persone verso workplace più Human Digital.

Valerio Lalli

Pubblicato: 15 Dicembre 2020

Si chiamano Digital Inspiring Breakfast le colazioni ispirazionali stile webinar promossi da Repubblica Digitale, con cui ELIS e Digital Attitude stanno affrontando il tema del cambiamento e acquisizione di nuove tecnologie in grado di condurre aziende e persone verso un nuovo mondo del lavoro.
Una diffusione culturale sicuramente importante considerando che da quando siamo stati chiamati a riprogettare il nostro modo di lavorare, che tutti definiscono smart working (ma che in realtà di smart ha molto poco), le nostre agende sono sempre super piene di riunioni su riunioni (i famosi “momenti su Teams”) a tal punto che ci sembra di essere costantemente schiacciati dai numerosi impegni che riempiono le giornate di ognuno di noi.
Abbiamo moltissimi strumenti a disposizione per migliorare la nostra produttività, a patto che questi vengano utilizzati con consapevolezza, ripensando il nostro modus operandi. Come diceva Peter Drucker, uno degli autori di riferimento in materia di formazione manageriale

Il pericolo più grande nei momenti di turbolenza non è la turbolenza in sé, ma è affrontarla con le logiche del passato.

Digital Inspiring Breakfast: colazioni ispirazionali e consapevoli per un workplace sempre più Human Digital

Il primo dei due appuntamenti “From scarsity to abundance”: come Office migliora la tua gestione del tempo, con “Digital Attitude”, ha avuto come ospiti Francesco Pozzobon (Chief Innovation Officer, Changemaker, Head of Sales & Marketing – Digital Attitude), Luca Argenton (CEO – Digital Attitude) e Francesca D’Ambrosio (Change Management Manager – SAIPEM).
Nel corso dell’incontro moderato da Valentina Marini (Competence Leader Digital HR InnovationELIS) è stato chiarito come ora diventa fondamentale fermarsi da questo ritmo malsano di lavoro e comprendere che la tecnologia dovrebbe essere un fattore abilitante e non un qualcosa da cui farsi guidare e divorare a causa di un uso non consapevole. Ed è per questo che concetti come awareness, planning e monitoring ora sono elementi imprescindibili per la nostra rieducazione in merito alla gestione consapevole del nostro tempo.

All’uso spesso imponderato della tecnologia, si aggiunge un’altra frequente mancanza, quella dell’empatia e dell’umanità: le riunioni degli ultimi tempi sembrano sempre più orientate quasi esclusivamente agli obiettivi aziendali, mostrando carenza di engagement e di intelligenza emotiva.
Pensiamo al banale, ma importantissimo “Come stai?”, tema approfondito nel secondo webinar promosso da ELIS e Digital Attitude. Sempre insieme a Francesco Pozzobon (Chief Innovation Officer, Changemaker, Head of Sales & Marketing – Digital Attitude) e Valentina Marini, questa volta con Francesca Oldani, (Talent Competencies and Projects Manager – MANPOWER GRUOP) e Monica Placanica (Customer Succes Manager – DIGITAL ATTITUDE), si è riflettuto su come fare i capi oggi sia molto più difficile perché siamo passati dal “comando e controllo” a qualcosa di nuovo, in costruzione, più complesso.
E con più facilità distinguiamo in modo netto i bravi capi, quelli che lo sanno fare davvero, facilitando responsabilità e passione, grazie alla loro umanità.

Se da un lato questo ripensamento del lavoro ha imposto un uso significativo della tecnologia, dall’altro ha fortemente penalizzato e cambiato le nostre relazioni interpersonali, richiedendo di ridisegnare la socialità lavorativa, anche quella più casuale da cui nasce spesso l’innovazione e che ha un impatto nella motivazione a restare in azienda.
Come sostenuto dalla Marini, stiamo assistendo ad un cambio di paradigma: all’inizio della Digital Transformation cercavamo di inserire la tecnologia nel lavoro umano per efficientarlo, ora in questa fase di transizione sembra a tratti che vada ricercato l’umano nella tecnologia. Ecco perché ora come non mai è fondamentale saper usare e dosare le parole e nel contempo praticare un ascolto attivo – come restituire l’ascolto – attraverso un interscambio continuo che riporta il focus principale sulla persona.
Un cambio di punto d’osservazione in cui l’individuo non deve più essere concepito come mezzo per raggiungere un fine (obiettivi di progetto).

Il bisogno di umanizzazione del lavoro a partire dalla leadership

In sintesi, abbiamo bisogno di una rinnovata umanizzazione del lavoro vissuto come emergenziale a partire dalla leadership di chi guida le organizzazioni; una leadership contemporanea che prima di tutto sia un buon esempio, ascolti e presti attenzione, non sottovalutando il valore e l’impatto delle emozioni; che mantenga sempre quella relazione di dialogo con le proprie persone.
Dovremmo essere tutti più degli energy giver piuttosto che energy taker (come sostenuto da Valentina Marini, citando Pino MercuriHR Manager Agos) includendo nelle nostre riunioni anche dei sani momenti di divertimento aventi la stessa identica e importante valenza di quelle che qualcuno definisce cose serie. Soltanto tenendo a mente questi concetti possiamo fare impresa in modo “sano” perché non è sempre detto che il raggiungimento degli obiettivi aziendali sia indice di valore e salute per un’azienda.
Dobbiamo fermarci e ripartire dalle nostre persone perché un KPI da non trascurare è il loro benessere, che impatterà sulla sostenibilità futura.
Aspettiamo la terza colazione prevista per il 12 gennaio e che affronterà il seguente tema: “Il potere del calendar: come iniziare l’anno tra priorità e well-being


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