La Corporate Social Responsibility per aiutare le donne rifugiate
La no-profit Sistech abilità attività di Corporate Social Responsibility (CSR) aziendale con programmi di inclusione occupazionale a sostegno di quelle donne, scappate dalla guerra o da situazioni difficili, che sognano di potersi ricostruire una vita altrove.
La velocità dei cambiamenti dovuti all’iperconnessione, la globalizzazione e le sfide che nell’ultimo decennio abbiamo dovuto affrontare, come il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali e le pandemie, hanno trasformato il nostro modo di pensare e vivere.
E con esso sta cambiando rapidamente anche la nostra percezione del ruolo di lavoratori e consumatori, con una crescente domanda di maggiore sostenibilità, etica e responsabilità sociale da parte delle imprese e dei datori di lavoro.
Le imprese non possono più ignorare l’ambiente e la società in cui operano, pertanto, è importante che adottino comportamenti responsabili, che promuovano il benessere della società e dell’ambiente.
Questo impegno è sostenuto dalla Corporate Social Responsibility (CSR) o Responsabilità Sociale d’Impresa. In sostanza, le imprese devono agire in modo responsabile e sostenibile, considerando l’impatto delle loro azioni sulla società e sull’ambiente, oltre che sulle loro attività aziendali.
Le imprese hanno il potenziale per agire come agenti del cambiamento anche nella società moderna, partendo dalla promozione della diversità e dell’inclusione.
Di contro, alcune attività di CSR con vocazione sociale, sono talmente delicate e impegnative – come quelle rivolte all’inserimento/reinserimento di donne rifugiate nel mondo del lavoro – da richiedere una maggiore attenzione.
Vi porto l’esempio di quelle donne, molte donne, scappate da situazioni complicate e con il sogno di potersi ricostruire una vita altrove ma che spesso incontrano ulteriori difficoltà come le barriere all’ingresso nel paese d’adozione e nel mondo del lavoro, sono per loro particolarmente alte.
Titoli di studio che non vengono riconosciuti, competenze e abilità che si disperdono, lasciano spazio solo al senso di dipendenza dal paese che ospita e alla paura di non riuscire a rialzarsi.
Il supporto da dare a queste donne deve passare da programmi di inclusione occupazionale specifici così da permettere loro di integrarsi ed essere indipendenti. Serve formazione linguistica e professionale, la creazione di programmi di mentorship e di integrazione sul posto di lavoro, nonché l’accesso a reti e risorse professionali.
Una realtà a supporto delle donne: Sistech
Sistech è un’organizzazione europea no-profit fondata in Francia nel 2017 dall’imprenditrice sociale Joséphine Goube, al fine di supportare le donne sradicate dalla loro vita personale e professionale nell’accesso a opportunità di lavoro qualificato e sostenibile nei comparti tecnologico e digitale.
Il primo programma è stato sviluppato, nel 2018, con il nome #TF4Women; borse di studio erogate per fornire conoscenze educative e pratiche sulle nuove tecnologie, parallelamente a tutoring individuale e supporto personalizzato per l’inserimento lavorativo nel settore informatico attraverso operazioni mirate di presentazione dei profili professionali alle aziende.
Oggi, l’associazione è attiva in Francia, Grecia e Italia.
La Fellowship
Le donne che aderiscono ai programmi di Sistech hanno principalmente bisogno di supporto per comprendere i sistemi e la cultura del lavoro del nuovo paese e diventare finanziariamente indipendenti.
A tale scopo, SisTech offre la “fellowship”, che si compone di tre fasi:
- Pathway: un programma online di orientamento professionale, che supporta le donne ad ambientarsi nel nuovo paese d’arrivo e che stanno cercando di prendere una decisione sul loro ingresso nel settore tech locale.
- Springboard: un programma di reinserimento professionale attraverso il potenziamento nella formazione in ambito IT o digitale (sviluppo web, analisi dati, cyber security, marketing digitale, design, ecc.).
- Boost: un programma di preparazione per trovare il primo lavoro, comprendere il mercato del lavoro locale, prepararsi per le interviste e creare una rete di potenziali datori di lavoro.
L’aspirazione principale del programma, oltre a quello di trovare un impiego a queste donne, è creare un ambiente favorevole per il cambiamento sociale, fornendo alle Fellow (nome dato alle partecipanti del programma) anche strumenti indispensabili come computer portatili e modem WiFi, coprendo i costi di trasporto, alloggio, lezioni di lingua e baby-sitting, oltre a fornire supporto psicosociale e creare una vera community che non abbandoni queste donne dopo il percorso, ma che, anzi, continui anche in seguito a essere un punto di riferimento.
Inoltre, vengono offerti workshop collettivi e individuali, la possibilità di accedere a corsi di formazione tecnica e linguistica certificati così da poter fornire competenze necessarie per il loro settore di interesse e una adeguata preparazione per il mercato del lavoro locale.
Finora, il 71% delle donne rifugiate supportate da Sistech ha intrapreso una nuova carriera nel digitale e nel tech, aprendo la strada verso l’inclusione in Europa.
Attualmente, Sistech è supportata da aziende come Cisco, Orange, L’Oreal, Criteo, Artefact, Innonation, Farnetwork, Techedge, Terna e altre, mentre Seedble dal 2022 collabora al progetto offrendo tutoring alle fellow e intervenendo con dei workshop su tematiche specifiche.
Seedble collabora e supporta Sistech
La collaborazione tra Seedble e Sistech inizia ad aprile 2022 con la partenza del programma Pathway, attraverso un workshop sul Digital Project Management tenuto da Alessio Colabuono, Innovation Advisor e COO di Seedble, che ha fornito nozioni base, definizioni e strumenti sull’argomento.
A questo è seguito un secondo workshop, sul Digital Marketing, stavolta tenuto da Naima Vecchione, Digital Strategist in Seedble. Naima ha fatto una introduzione, raccontato la storia del marketing e della sua evoluzione nel digital marketing, illustrato diversi strumenti utili per l’analisi come la SWOT e tanti tool, infine ha raccontato il lavoro del digital marketing specialist.
A ottobre 2022, sono stati coinvolti altri due Seedbler, oltre ad Alessio: Chiara Di Cillo, CSR Expert & Innovation Advisor e Leopoldo Rodriguez, UX & UI Designer.
A ciascuno è stata assegnata una fellow da seguire e formare, con lezioni one-to-one, per una durata di cinque mesi.
Proprio Chiara racconta così la sua esperienza: “È un percorso che si fa insieme, uno scambio e una scoperta continua. Si passa in breve tempo da sconosciuti a team! Si crea subito una bella connessione tra trainer e fellow e si cresce in due, sia professionalmente che umanamente”.
Intervista a Christina
Christina, una delle Fellow, ci racconta in poche righe come questo programma sia stato vitale: “Prima ero insegnante di matematica, ma arrivando in Italia il mio Master in ingegneria elettronica non è stato riconosciuto. Stavo anche cercando più creatività nella mia carriera e ho deciso di unirmi alla Fellowship di Sistech per studiare sviluppo web e codifica.
Ora lavoro come consulente nei sistemi IT, continuando a migliorare il mio livello di italiano. Amo questo lavoro: la competizione come consulente alimenta la mia creatività per trovare soluzioni ai problemi dei miei clienti!”
Conclusioni
In conclusione, progetti che prevedono l’inclusione occupazionale e sociale dei rifugiati che hanno già una formazione pregressa avvenuta nel loro paese d’origine è una di quelle attività di CSR che ha un forte impatto positivo sulla società e che aiuta a costruire un mondo più equo e sostenibile per tutti.
Allo stesso tempo, ci sono numerosi vantaggi anche per le imprese, come quella di dare alle proprie risorse, l’opportunità di acquisire nuove abilità e competenze che possono essere spese nella loro vita professionale e personale: sviluppare abilità oratorie, manageriali e divulgative che possono aiutare a migliorare le prestazioni nel lavoro.
Inoltre, la partecipazione a progetti di CSR, può contribuire a migliorare la soddisfazione e aumentare il senso di appartenenza all’azienda e alla comunità.
Infine, non dimentichiamo il grande valore umano che regala un progetto del genere: la soddisfazione e la felicità che può generare il poter aiutare delle persone che hanno un vissuto complicato, a ricominciare a vivere una vita serena e dignitosa. Sicuramente è una sensazione impagabile.
La Corporate Social Responsibility per aiutare le donne rifugiate