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La conoscenza futura dell’universo riparte dalla Luna

Luna

La conoscenza dell’universo riparte dalla Luna. Le nuove missioni e i nuovi telescopi per esplorare galassie sempre più lontane

Osservare il cielo notturno dalla terra è sempre più complicato; questo a causa dell’inquinamento luminoso che rende sempre più difficile l’osservazione dello spazio. Per questo l’idea degli astronomi di portare l’osservazione oltre la Luna.

In realtà è un’idea che esiste dagli anni ’60, ma le nuove tecnologie la stanno finalmente rendendo una possibilità reale.

Potrebbe essere una cosa estremamente vantaggiosa, perché la Luna impiega 27 giorni per orbitare attorno alla Terra; un telescopio sulla sua superficie sarebbe al buio per metà del mese e potrebbe osservare lo stesso oggetto per quasi due settimane.

A seguire le quattro idee degli studiosi per costruire i nuovi telescopi spaziali:

Radiotelescopio in un cratere della Luna

Tra i progetti più validi c’è il Lunar Crater Radio Telescope. L’idea alla base di tutto è quella di costruire un radiotelescopio all’interno di un cratere sul lato opposto della Luna.

Il piano degli scienziati è quello di creare una grande antenna larga più di 1 km in un cratere di circa 3 km. Oltretutto, data la bassa gravità lunare, sarebbe anche più semplice per gli operai a lavoro realizzare l’opera.

Il telescopio di grandi dimensioni

Nessun telescopio può studiare le prime stelle dell’Universo; tranne un particolare modello. Accantonato dalla NASA un decennio fa, c’è stato un risveglio di interesse per l’Ultimately Large Telescope (ULT), una visione ambiziosa di una tecnologia considerata “datata”.

L’idea è  che l’UL venga realizzato una versione più grande e abbastanza potente da rilevare la luce proveniente dalle stelle circa 13 miliardi di anni fa.

Il telescopio punterebbe sempre allo zenit da un cratere al polo nord o sud della Luna che è permanentemente in ombra. Alimentato da pannelli solari in un’altra posizione,  questo funzionerebbe in modo autonomo e invierebbe i suoi dati alla Terra.

FarView

Un altro radiotelescopio lunare è il FarView. Il progetto consisterebbe in una rete di centinaia di miglia di antenne radio fabbricate da robot sulla Luna utilizzando materiali estratti in loco. 

Secondo gli scienziati questo potrebbe essere l’osservatorio astronomico più sensibile della storia. e può essere costruito utilizzando quasi esclusivamente materiali lunari. Un progetto ambizioso, certo, ma che non dovrebbe spaventare le attuali tecnologie.

Il piano è quello di inviare un piccolo rover per posare una sola antenna in superficie per vedere come si comporta, aggiungendone altre gradualmente. Questa cosa abbatterebbe di molto i costi sia dei materiali che di realizzazione e trasporto.

La speranza è che FarView possa essere utile nelle previsioni meteorologiche spaziali, rilevare i temporali sui pianeti vicini e rilevare i campi magnetici attorno a esopianeti distanti.

Osservatorio sulla Luna per le onde gravitazionali

Di recente è stato pubblicato uno studio che sostiene che un’infrastruttura di onde gravitazionali sulla superficie della luna possa sbloccare una “nuova fisica”. Queste onde sono disturbi nella curvatura dello spaziotempo e potrebbero aiutare gli astronomi a misurare la velocità con cui si sta espandendo l’Universo.

Un osservatorio del genere trarrebbe vantaggio dalla mancanza di atmosfera della Luna e dalla significativa attività sismica per analizzare le fusioni di buchi neri; stelle di neutroni e materia oscura entro il 70% dell’Universo osservabile.

Insomma, sembra proprio che lo studio e l’esplorazione dei misteri dell’universo debba ripartire necessariamente dalla Luna. Un sogno ambizioso che però potrebbe cambiare per sempre la fisica e l’astronomia per come le conosciamo.

La conoscenza futura dell’universo riparte dalla Luna

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