Come funziona l’algoritmo? Parla Adam Mosseri, Head of Instagram
In molti si sono chiesti come funziona l'algoritmo di Instagram dopo la comparsa del lungo post di Adam Mosseri, Head of Instagram.
Un mezzo terremoto ha scosso il web la settimana scorsa, quando sul blog del social network più caldo del momento è comparso un lungo post dal titolo “Facciamo più luce su come funziona Instagram”. Ad accendere ancora di più gli animi è stato senza dubbio l’autore dell’articolo: quell’Adam Mosseri che, dopo una lunga carriera in Facebook, oggi ricopre la posizione di Head of Instagram. Una fonte più che autorevole insomma.
Il post riguarda principalmente l’esperienza dell’utente sulla piattaforma e rivela alcuni dei criteri che “decidono” quali contenuti ci vengono mostrati ogni volta che apriamo l’applicazione.
In questo articolo ripercorrerò i punti più importanti evidenziati da Mosseri e spiegherò come queste informazioni possano esserci d’aiuto per la strategia social dei nostri profili aziendali.
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Quali contenuti vedi nel Feed e nelle Stories?
Nel 2010, quando l’app era appena stata lanciata, tutti i post erano mostrati in ordine cronologico. Risultato? All’aumentare degli utenti, i contenuti si moltiplicarono, al punto che nel 2016 le persone si perdevano il 70% dei post, compresi quelli pubblicati dai loro contatti più stretti. Instagram decise quindi di percorrere una strada diversa, personalizzando l’esperienza d’uso in base al comportamento del singolo utente sulla piattaforma.
Oggi infatti nel feed non ti vengono mostrati tutti i contenuti dei tuoi contatti, ma solo alcuni, in base a certe variabili.
Innanzitutto sono prese in esame le informazioni relative ai post pubblicati come i like ricevuti – quindi a quante persone sono piaciuti – quando sono stati postati, la loro durata (se sono video), la geolocalizzazione e la presenza di tag.
Poi Instagram analizza la popolarità e quantità delle interazioni che hanno ricevuto complessivamente i creator.
Infine viene valutata l’attività dell’utente. Per capire a cosa potresti essere interessato, IG studia i post che hai apprezzato e la tua storia di interazioni, verificando ad esempio con chi hai scambiato commenti nell’ultimo periodo.
In base a questi dati Instagram prevede quali contenuti potrebbero piacerti, e saranno questi ultimi a comparire nel tuo feed.
Cinque sono le interazioni tenute maggiormente in considerazione per la previsione: la probabilità che tu possa soffermarti per più tempo su di un post, che possa lasciare un commento, un “Mi piace”, salvarlo o cliccare sulla foto profilo del creator.
Più è probabile che tu intraprenda una di queste azioni e più in alto vedrai comparire quel post nel tuo feed.
In che modo Instagram decide cosa mostrarti in Esplora?
Mentre la maggioranza dei contenuti che trovi nel Feed e nelle Storie, proviene dagli account che segui, la sezione Esplora ha l’obiettivo di farti scoprire nuovi creator. Anche in questo caso IG tiene conto delle tue interazioni come i post a cui hai messo like, che hai salvato o commentato di recente.
Instagram ti mostra contenuti correlati, ovvero apprezzati da utenti con i tuoi stessi interessi. Ad esempio: se interagisci con A e la maggior parte delle persone che interagisce con A interagisce anche con B, allora è molto probabile B ti piacerà, quindi te lo faccio vedere.
In questo caso i dati presi in esame sono:
- quanto velocemente e in che misura altre persone apprezzano, commentano, condividono o salvano un post;
- la tua storia di interazioni con la persona che ha pubblicato;
- i post di Esplora che hai apprezzato, salvato e commentato;
- la popolarità del creator.
Cosa trovi nella sezione Reel?
Lo scopo dei Reel è quello di intrattenerti (e farti stare più a lungo possibile sulla piattaforma). Mosseri insiste molto sul concetto di divertimento e sulla capacità del Reel di ispirarti a realizzare tu stesso un contenuto.
IG ti mostra principalmente Reel di persone che non segui, tenendo conto del tipo di contenuti e account con cui hai interagito, la qualità del video e la popolarità del Reel e del creator.
Visto che Post e Stories vengono mostrati a coloro che già ti seguono, puoi utilizzare questi formati per fidelizzare la tua community, con contenuti approfonditi e specifici, oppure dando un taglio riflessivo e personale. Instagram tiene conto delle interazioni dunque diventa fondamentale stimolarle con didascalie e immagini di grande impatto.
Occorre fare in modo che le persone si soffermino il più possibile sui tuoi contenuti, privilegiando formati come il carosello o i video.
Tutte queste accortezze aumentano la probabilità che i tuoi contenuti compaiano nel feed dei tuoi follower.
Nelle sezioni Esplora e Reels ti rivolgi invece a persone che non ti conoscono. In questo caso sono inutili contenuti molto strutturati e specifici; meglio concentrarsi su video brevi e divertenti, ma anche ben realizzati (il famoso effetto wow) che attirino l’attenzione di potenziali nuovi follower.
Dai sempre un’occhiata alle linee guida della community e ai consigli di Instagram, per noi rischiare che i tuoi contenuti vengano rimossi.
Ricordati infine che specifiche azioni possono influenzare quello che vedi: mettere alcuni utenti tra gli amici più stretti darà priorità ai loro post e stories, mentre mutare un account o segnare con “non mi interessa” un contenuto lo elimineranno dal tuo feed.
Dunque la carne al fuoco è parecchia, ma Mosseri non si ferma qui dicendo di voler spiegare di più sul funzionamento della piattaforma. Non ci resta quindi che attendere ulteriori sviluppi.
Come funziona l’algoritmo? Parla Adam Mosseri, Head of Instagram