Corporate Innovation

Il valore del pensiero senza limiti nell'innovazione che travolge o coinvolge

coinnovazione

“È la capacità di innovare che distingue un leader da un epigono”

Steve Jobs

Un articolo di Alessia BorzacchelliCiro Aleandro Sannino

Non sempre essere grandi o aver accumulato esperienza è sinonimo di garanzia (a tal proposito, si consiglia la lettura del seguente articolo scritto per Nerdhub “Anche i più grandi falliscono”).
Innovazione e Innovativo sono due termini che oggi riscuotono grande successo nel parlato comune e che vengono accostati a tutto ciò che rappresenta un elemento di novità rispetto agli standard cui siamo abituati.
La corsa all’innovazione non riguarda soltanto le grandi imprese, lente a rispondere ai cambiamenti tecnologici, ma anche le startup tipicamente in deficit di risorse e competenze manageriali, essenziali per sopravvivere nel mercato.
Fino a non molto tempo fa, era consuetudine circoscrivere l’innovazione a trasformazioni visibili tipicamente di prodotto o di processo, incrementali o radicali, in ambito tecnologico e direttamente collegate al processo di Digital Trasformation del mercato, supportate dallo sviluppo di nuove tecnologie quali Artificial Intelligence, Blockchain e Robotica.

L’innovazione che coinvolge

Oggi, a queste forme di innovazione, se ne aggiunge una che sta gradualmente modificando il modo in cui le imprese vivono il mercato e sopravvivono al suo interno: la coinnovazione.
Se per anni New Entry e Incumbents hanno impersonato i Montecchi e Capuleti dell’odierna arena competitiva, contendendosi fino all’ultima briciola la fetta di mercato di comune interesse, oggi si assiste ad una riformulazione dei tradizionali metodi di competizione, non più basati sui principi cardine della Closed Innovation (primo fra tutti la riluttanza verso le idee provenienti dall’esterno dei confini aziendali, la cosiddetta Not Invented Here Syndrome) bensì sulla necessità di adottare approcci più aperti, per lasciar spazio alla condivisione, alla fiducia e alla contaminazione.
Occorre un ponte, con doppia corsia, che colleghi da una parte la grande impresa alla tecnologia e dall’altra parte le startup al mercato. E in Italia questo ponte è stato costruito tre anni fa e si chiama OPEN ITALY ELIS, un programma di Sales Accelerator che mette in contatto Corporate e Startup con l’obiettivo di realizzare, insieme, una soluzione innovativa customizzata sull’esigenza della Corporate.

Team OPEN ITALY ELIS

La forza della collaborazione

Verrebbe da pensare ad un film, invece è una necessità.
Per anni si è parlato di co-creazione di valore. Libri di Marketing, articoli e docenti universitari parlavano costantemente della possibilità di collaborare per generare valore aggiunto e sopperire alla mancanza di idee, riuscendo ad ‘’estrarre’’ direttamente dal cliente.
Il nuovo paradigma, vede al centro l’integrazione tra approcci e idee di diversi attori. D’altronde siamo nella fase dell’open innovation, della rivoluzione dell’innovazione e per questo cambiando le esigenze bisogna riuscire a cambiare anche l’approccio.
Proprio la collaborazione, riveste un ruolo fondamentale nell’ambito dei progetti curati da OPEN ITALY. Non esiste Business Needs aziendale che non possa essere soddisfatto da un prodotto o un servizio di una startup.
Questo, però in realtà non basta. Il vero valore aggiunto riguarda il mettersi in gioco, modellare asset, tecnologie e risorse in base al progetto, riuscendo a comunicare e avendo un obiettivo comune.
La peculiarità dell’innovazione è quella che non esiste un motore standard e quindi bisogna inventare un motore tutto nuovo e controllare costantemente se ci siano o meno perdite d’olio. Una macchina quindi, con elementi distinti, ma che combinati insieme permettono di muoversi, di raggiungere la meta.
E ora veniamo alla frase di apertura di quest’articolo:

Non sempre essere grandi e aver accumulato esperienza è sinonimo di garanzia”

L’aver iniziato così non è una banalità.
Per noi giovani, che ci affacciamo a questo mondo c’è sia il rammarico “per il non averci pensato prima“, ma anche la consapevolezza che possiamo essere noi stessi il motore primo dell’innovazione.
Idee poco convenzionali, l’apertura totale alle nuove tecnologie e ad approcci sociali e professionali in continua evoluzione ci permettono di avere un ruolo profondo all’interno del grande sistema dell’innovazione.
Non siamo ancora plasmati ed influenzati da dettami, ma ci sentiamo liberi come se non avessimo limiti e senza schemi mentali.
Nel libro di Sabina Belli, CEO di Pomellato Group, “D come Donna. C come CEO” questo concetto è ben espresso: bisogna uscire dai confini e pensare in grande. Riflettendo in modo limitato e cautelativo non si fa mai il salto.
È necessario innalzarsi verso l’alto. Immaginare progetti senza limiti, disegnarli come se… Ci fosse tutto il tempo da tagliare a fette. Ma se non si pensa subito “big” si resta piccoli. Ciascuno di noi ha ampi spazi per osare e non restare incollato a uno “sticky floor”.
Anche noi giovani diventeremo “grandi” e ci saranno nuove leve che avranno una marcia in più, ed è proprio in questo che riusciamo a cogliere l’emblema dell’innovatore. Un vero innovatore si muove su tre dimensioni: vive il presente, immagina il futuro e porta con sé l’esperienza pregressa, fonte di valore aggiunto.
L’innovazione, per definizione, non è distruttrice, ma creatrice di nuove esigenze, nuovi mercati, nuove soluzioni. Non sempre occorre dimenticare il passato, talvolta basta riadattarlo alle necessità emergenti.
Come nel video dei “The Jackal”, gruppo di giovani creativi napoletani, “Gli ANNI ’90 erano davvero MEGLIO?” dove il bambino protagonista “saccente di conoscenza” passa in rassegna gli anni 90 e dopo aver dimostrato la continua innovazione nella società, conclude dicendo:

Non esistono decenni migliori degli altri e l’importante è vivere con la consapevolezza di ciò che siamo stati e con la determinazione di ciò che vorremmo diventare.

Trasformazione, contaminazione e consapevolezza al centro

Trasformazione, contaminazione e consapevolezza, saranno tema centrale dell’evento di riferimento dell’innovazione SMAU Milano 2019, che avrà luogo presso la sede di Fieramilanocity.
Open Italy sarà presente per raccontare le esperienze di co-innovazione fra Corporate e Startup, volte a testimoniare i benefici della collaborazione.
Per partecipare, occorre registrarsi al seguente link e portare all’evento una copia del biglietto.
#Innovationtogether #OpenItalyELIS

Di

coinnovazioneAlessia Borzacchelli

Palermitana di nascita e Romana acquisita. Da sempre appassionata di tutto ciò che è digital, lavora nel campo dell’innovazione e segue un Master in Open Innovation & Intellectual Property. Si definisce una persona carismatica, dinamica e solare; ama viaggiare, esplorare e conoscere mondi nuovi.

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Ciro Aleandro Sannino

Napoletano creativo con il sorriso perennemente stampato sul viso. Sin dall’Università ha avuto modo di appassionarsi a temi social e di marketing. Attualmente lavora nel campo dell’innovazione. Ama viaggiare e conoscere persone, culture e modi di pensare diversi. Il suo motto: Hakuna Matata!

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