Corporate Innovation

B-Corp: cosa sono e come si ottiene la certificazione

B-Corp

Barbara Weisz

Pubblicato: 10 Febbraio 2023

L’impresa come motore positivo per l’economia, le persone, il benessere, la salute del pianeta, l’inclusione. È questa l’idea di fondo da cui parte la strategia delle B-Corp, nate negli Usa nel 2006, sbarcate in Europa qualche anno dopo, e che oggi sono circa 6000 nel mondo, distribuite in 80 Paesi. 

Intendiamoci: si tratta di “normali” aziende a scopo di lucro. In termini tecnici, la B-Corp è una certificazione di impatto ambientale e sociale. 

Le aziende che la ottengono, attestano determinati standard ambientali e sociali, declinati in specifiche aree e misurati. C’è un global headquarter, in Pennsylvania, dove si trova B LAB, la fondazione no-profit che ha messo a punto lo standard internazionale delle B-Corp. 

Differenza fra B-Corp e Società Benefit

Si tende a confondere questa dicitura, B-Corp, con le società benefit, che invece sono una cosa del tutto diversa: le società benefit sono tali per statuto, aderiscono quindi a una forma giuridica societaria, peraltro molto recente. 

Le B-Corp, invece, sono aziende che hanno ottenuto una specifica certificazione. Come vedremo, i due concetti sono comunque molto legati fra loro: spesso le B-Corp sono anche società benefit e viceversa, fra gli impegni di queste aziende c’è anche la promozione della forma giuridica delle società benefit. Ma, lo ripetiamo, sono due cose diverse.

Cosa attesta lo status di B-Corp?

Un’azienda che ottiene la certificazione aderisce a precisi standard di performance sociale e ambientale definiti dall’ente non profit B Lab, che è presente in Europa con B Lab Europe, e, in Italia, con B Lab Italia (le altre sedi europee sono nel Benelux, in Francia, Germania, Paesi Nordici, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera). 

La certificanzione si ottiene attraverso l’analisi di cinque macro indicatori:

  1. governance;
  2. lavoratori;
  3. clienti;
  4. ambiente;
  5. comunità.

Attesta che l’azienda si riconosce in un paradigma economico inclusivo, equo e rigenerativo, si impegna a modificare la struttura di governo societario nel senso della responsabilità sociale, e anche a ottenere lo stato di Società Benefit, se esiste nella sua giurisdizione.

B-Corp

I vantaggi fondamentali 

  • Reputazionale: in tutte le declinazioni che ormai questo comporta (spesso le certificazioni ambientali sono valutate positivamente in termini di rating, quindi accesso al credito). 
  • Appartenenza a un network internazionale: fortemente riconoscibile e che crea standard, politiche, strumenti e programmi. Ci sono iniziative specifiche per i dipendenti, come B-Hive, una comunità online a cui hanno accesso tutti i dipendenti delle B-Corp, o B-Works, una piattaforma per cercare lavoro, una comunità accademica. 
  • Interdependence Coalition: una coalizione che riunisce oltre 100 imprese, fondata da BLab Europe, con il supporto di The Good Lobby, in risposta alla consultazione pubblica della Commissione Europea sulla governance aziendale sostenibile. I lavori di Bruxelles sulla corporate governance sostenibile sono ancora in corso, la Coalizione per l’Indipendenza ha formulato una sua proposta.

Come si ottiene la certificazione

Per ottenere la certificazione, bisogna dimostrare di avere elevate prestazioni sociali e ambientali ottenendo un punteggio di valutazione d’impatto e superando la revisione del rischio. Le società multinazionali devono anche soddisfare gli standard dei requisiti di base.

Revisione del rischio (RAA)

Il primo passaggio è quindi la revisione del rischio. B Lab evolve continuamente gli standard di rischio, le aziende devono sottoporsi a una valutazione dei fattori di rischio in base al loro settore e ad altre pratiche.  

Ci sono diversi percorsi di certificazione, strutturati in base alle dimensioni dell’azienda:

  • Pending B corporation: percorso per start-up o aziende piccole,
  • piccole imprese: aziende fino a 5 milioni di dollari di fatturato annuo e meno di 50 dipendenti a tempo pieno;
  • Piccole e medie imprese: fatturato oltre i 5 milioni di dollari e tra i 50 e i 250 dipendenti a tempo pieno;
  • Medie imprese: più di 100 milioni di entrate annuali o più di 250 dipendenti a tempo pieno;
  • Grandi imprese: oltre milioni di entrate annuali con 10 o più filiali che operano in più paesi o genera più di 1 miliardo di dollari di ricavi annuali.
  • B Movement Builders: aziende con un fatturato annuo superiore a 5 miliardi di dollari.
B-Corp

La valutazione d’impatto (BIA)

Tutti i percorsi prevedono, dopo la valutazione del rischio, la valutazione dell’impatto. C’è la possibilità di fare una valutazione online gratuita e riservata, utilizzando un apposito strumento pubblicato da B-Lab. 

Compilando il questionario, si ottiene un punteggio; per superare, il test bisogna fare almeno 80 punti, su una scala da 0 a 200 (meno del 5% di tutte le aziende che si misurano con il BIA superano gli 80 punti). La valutazione dell’impatto si esegue rispondendo a una serie di domande sui cinque temi portanti.

Ci sono oltre 100 versioni di BIA, per consentire un benchmark accurato e quindi una misurazione attendibile in base a settore di appartenenza, dimensioni e area geografica di un’azienda. Esempi di domande:

  • Governance: quale parte del vostro management viene valutata per iscritto sulle sue prestazioni rispetto agli obiettivi aziendali, sociali e ambientali?
  • Lavoratori: quale % dell’azienda è di proprietà di lavoratori a tempo pieno (esclusi fondatori/dirigenti)?
  • Comunità: quale % della gestione proviene da popolazioni sottorappresentate? (Ciò include donne, minoranze/popolazioni precedentemente escluse, persone con disabilità e/o persone che vivono in comunità a basso reddito.)
  • Ambiente: la tua azienda monitora e registra la sua produzione di rifiuti universali?
  • Clienti: come verificate che il vostro prodotto migliori l’impatto delle vostre organizzazioni clienti?

Le aziende che superano il benchmark di 80 punti, inviano il B Impact Assessment per la revisione, e aprono di fatto il percorso di certificazione. 

Un analista di B Lab Global verifica l’idoneità a diventare B-Corp e passa alla fase di valutazione, in cui esamina la struttura dell’azienda, eventuali settori controversi, e le risposte all’intera valutazione. 

L’impresa dovrà fornire informazioni su dipendenti e fornitori, effettuare una chiamata di revisione con un analista, esaminare il rapporto di verifica e fornire tutta la documentazione a sostegno delle risposte alla valutazione. 

Se al termine di questo percorso, l’impresa raggiunge la soglia verificata di 80 punti, entra nella fase post-verifica e firma l’Accordo B Corp.

Il percorso per una piccola o media impresa dura fra i 6 e gli 8 mesi. Le grandi multinazionali, le società con molte entità correlate o le società che operano in settori controversi devono invece aspettarsi un processo di verifica più lungo.

Quante sono e cosa fanno le B Corp?

Nel mondo, ci sono oltre 6000 B Corp, in più di 80 paesi e oltre 150 industrie. In Europa, è stata raggiunta quota mille, nel marzo del 2021. 

Le B Corp certificate pagano una quota annuale, che le autorizza a utilizzare la proprietà intellettuale del logo Certified B Corp. Tutte le B Corp certificate devono soddisfare un requisito di responsabilità legale per ottenere e mantenere la certificazione, che nel merito cambia in base all’azienda e alla sua struttura, ma che in generale garantisce che le B Corp restino legalmente responsabili nei confronti di tutti i loro stakeholder, quindi lavoratori, comunità, clienti, fornitori e ambiente, non solo gli azionisti.

Per soddisfare il requisito di trasparenza per la certificazione B Corp, devono pubblicare il profilo pubblico nella directory B Corp, inclusi il punteggio dell’azienda e il rapporto sull’impatto. 

Devono fare la ricertificazione ogni tre anni, utilizzando sempre la valutazione d’impatto B e il processo di certificazione come strumento per il miglioramento continuo. La ricertificazione va effettuata sempre, anche in caso di cambio di controllo o di un’offerta pubblica iniziale.

Le aziende che nelle cinque aree di impatto valutate sulla B Impact Assessment (comunità, clienti, ambiente, governance e lavoratori) sono tra il 5% più alto a livello globale nelle corrispondenti gruppo di dimensioni sono nominate Best for the World.

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Le B-Corp in Italia

Le B-Corp in Italia sono attualmente circa 200, coprono 60 diversi settori di business: il più rappresentato è senz’altro quello dei servizi professionali e tecnici, che spesso condivide la mission con quella stessa delle b-corp (per esempio, consulenza, innovazione, green economy).

Al secondo posto c’è il food and beverage, e anche qui è facile immaginare come la tradizione del gusto Made in Italy ben si sposi con la filosofia B-Corp orientata a salute e benessere del pianeta. 

Al terzo posto, c’è la manifattura, e questo forse testimonia la tradizionale avanguardia italiana nel saper fare.

L’Italia è a tutti gli effetti un Paese centrale per la cultura delle B Corp, grazie soprattutto al caso Nativa, la prima azienda italiana B Corp e fra i promotori della legge che ha istituito le società benefit, nel 2016 (Italia capofila del mondo), nonché country partner di B Lab in Italia.

B-Corp: cosa sono e come si ottiene la certificazione

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