Aziende italiane e innovazione. Serve una guida?
Le aziende soffrono il dilemma dell’innovazione: vogliono innovare, ma non sanno come. In Italia servono realtà - guida verso la digital transformation.
Navigare nel mare di informazioni recuperabili in Internet sul tema innovazione è senza dubbio complesso. Basti pensare che la sola parola “innovazione” scatena circa 36 milioni di risultati in una banale ricerca Google!
Come pretendere allora che un qualsivoglia manager o imprenditore possa “galleggiare” da solo in questo mare? Informarsi è sicuramente il primo passo per approcciare al tema, ma scegliere tra contenuti così simili e apparentemente complessi può risultare difficile anche alle menti più preparate.
Ancora più difficile se si pensa che, secondo un’indagine dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle Pmi del Politecnico di Milano, la carenza di competenze in termini di innovazione è proprio un tema cruciale da affrontare. Si pensi che nel 44% delle Pmi italiane il Responsabile IT è impiegato solo in attività di normale manutenzione dei sistemi informatici. Solo nel 20% dei casi è presente un Innovation Manager e nel 18% esiste una figura dedicata a uno specifico ambito del digitale, o un processo, senza però avere un coordinamento delle attività di innovazione.
Dato ancora più sconfortante è che un altro 18% delle aziende italiane non ha, invece, alcuna figura professionale dedicata al concetto di innovazione, quindi non ha nemmeno un’idea di quelli che potrebbero essere i suoi bisogni in termini di innovazione.
Secondo Deloitte si evince che addirittura il 70% dei progetti di innovazione falliscono e ci vogliono circa tre anni prima che le aziende inizino a competere nel mercato digitale, anche quando percorrono la strada giusta.
Tra le principali cause di fallimento c’è la resistenza al cambiamento e alla cultura digitale.
Molto spesso si pensa che adottare una nuova tecnologia sia sinonimo di innovazione, ma ciò è vero solo in parte. Fare innovazione è anche una questione di mindset, un processo culturale che si deve affermare gradualmente in azienda.
Altro dato interessante riguarda il coinvolgimento di startup innovative nei progetti di trasformazione digitale. L’Osservatorio Digital Transformation del Politecnico di Milano segnala che l’85% delle Pmi italiane non ha mai collaborato con startup e non ha in programma di farlo nel prossimo futuro. Solo l’11% ha in programma di collaborare o investire in startup.
Situazione diversa per le grandi aziende italiane, tra le quali la percentuale di quelle che non ha mai collaborato con startup scende al 38% e il 27% ha in programma di collaborare o investire in startup.
Ma quali sono i maggiori needs delle aziende?
Stando alle indagini segnalate in questo articolo, e a molte altre reperibili dal web, il tessuto industriale italiano ha sicuramente un grande bisogno di digitalizzare molti processi. Dalla fatturazione, ai pagamenti, passando per le operazioni di logistica e la gestione dei fornitori. E non solo.
Se, ad esempio, un’azienda vuole migliorare i flussi legati alla customer experience sa che deve migliorare la gestione dei dati provenienti dai vari touchpoint e organizzarli in modo che siano di facile utilizzo. La stessa azienda sa che analizzare, monitorare e visualizzare in dashboard funzionali i dati chiave è ormai un must have per competere nel mercato. Potrebbe conoscere tecnologie emergenti legati ai big data e all’intelligenza artificiale, ma è molto probabile che abbia difficoltà nel comprendere come intervenire e da dove partire.
Molte aziende si trovano dinanzi al dilemma dell’innovazione: voglio innovare, ma non so come innovare.
Emergono una serie di complessità e sfide che rallentano l’innovazione in azienda e, più in generale, lo sviluppo (verso un’anima più tech e digital) dell’ecosistema imprenditoriale italiano. Le possiamo sintetizzare qui di seguito.
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- Difficoltà nel comprendere i reali bisogni di innovazione;
- Bassa conoscenza del mercato e dei tech trend;
- Scarsa capacità di comprensione opportunità/potenzialità;
- Elevato numero di soluzioni tecnologiche offerte;
- Difficoltà nel trasferire needs e requisiti idonei a tech company;
- Assenza o scarsità di competenze e processi nella costruzione di percorsi di innovazione e/o implementazione di tecnologie;
- Alto tasso di mortalità di startup e spinoff universitari per errate valutazioni su mercato/settore;
- Assenza di strumenti per gestire e misurare l’implementazione di innovazione in azienda.
A chi affidarsi quindi nel processo di innovazione in azienda?
Ecco allora che anche in Italia, finalmente, vediamo nascere negli ultimi anni molte realtà in grado di supportare le aziende nel processo di innovazione e digital transformation accompagnando le corporate verso percorsi di Open Innovation, e cercando di focalizzare l’attenzione sulla cultura aziendale e la propensione di tutto il team ad abbracciare il cambiamento.
Questa sfida è stata presa in carico da tanti attori come acceleratori, incubatori e società di innovation consulting, ma anche piattaforme di innovation matching che possono essere la chiave per arrivare alla meta: facilitare l’innovazione.
Strumenti di matching tra domanda e offerta esistono oramai per i casi più disparati, dal food (Justeat, Uber Eats) all’automotive (Uber, Free Now), passando per relazioni sociali (Tinder, Happn) e job recruiting (LinkedIn, TalentBrowser).
E se fosse una piattaforma a guidarci?
Di innovation matching avevamo già parlato in un’ottica di networking e di connessione delle realtà imprenditoriali, con l’obiettivo di creare occasioni di condivisione e favorire l’approccio a una logica di open innovation.
La nuova sfida per chi offre innovazione, però, è creare un percorso guidato e digitalizzato per le aziende che vogliano analizzare i propri needs e ottenere una serie di soluzioni in grado di risolverli.
Con questo approccio, quindi, le aziende possono sentirsi invogliate a percorrere gli strumenti delle piattaforme per esplorare i propri bisogni in termini di innovazione, arrivando a navigare un set di soluzioni già presenti sul mercato che possono aiutarle.
Che tu voglia migliorare le performance di vendita, automatizzare un processo o adottare una soluzione software, simili piattaforme di innovation matching, possono aiutarti nella scelta della soluzione più adatta a te.
Esistono già vere e proprie piattaforme di innovation matching?
Un esempio di piattaforma è blendX, che con un recommendation system proprietario è in grado di consigliare la migliore soluzione tecnologica adatta ad uno specifico bisogno.
BlendX si rivolge infatti a tutte quelle corporate che sentono il bisogno di rinnovarsi e confermarsi player di un mercato in costante evoluzione.
Non solo questo, rivolgendosi anche a quel 18% di aziende che non conoscono i propri bisogni, permette di percorrere un Innovation Test dove è possibile lasciarsi guidare nell’identificazione dei need esprimendo semplicemente, e in poche parole, le proprie esigenze.
Anticipa il mercato, identifica i tuoi needs di innovazione.
Aziende italiane e innovazione. Serve una guida?