La Blockchain e gli aspetti legali degli smart contracts
Il 26 Settembre scorso a New York è stato presentato il libro sugli aspetti legali della Blockchain. Un’idea no profit che nasce dalla partecipazione dell’Ufficio ONU per le iniziative ed i progetti (UNOPS), di blockchainprojects.nl del quale io sono il Responsabile e di un insieme di esperti legali e blockchain che studiano questa emergente tecnologia.
Su Spremute Digitali è possibile avere una veloce anteprima di questo libro, in questo articolo relativamente agli aspetti legali degli smart contract scritto da Sandra van Heukelom-Verhage e Olivier Rikken.
Come puoi vedere dalla foto di copertina alcuni degli autori sono venuti a New York per la presentazione del libro. Da sinistra Baloko Makala (World Bank), Matt Stack (XLP Capital), Giulietta Marani (ICTU), Sandra van Heukelom-Verhage (Pels Rijcken), Mona Zoet (RegPac Revolution), Koen Lukas Hartog, Benedetta Audia (UNOPS), Olivier Rikken (Axveco) e Yoshiyuki Yamamoto (UNOPS).
Articoli precedenti:
Il libro sugli aspetti legali della Blockchain può essere scaricato gratuitamente sul sito blockchainpilot.nl, il sito del programma Blockchain del governo olandese lanciato nel 2016.
Smart Contract e Blockchain: gli aspetti legali
Come leggiamo da Wikipedia, gli smart contract sono protocolli informatici che facilitano, verificano, o fanno rispettare, la negoziazione o l’esecuzione di un contratto, permettendo talvolta la parziale o la totale esclusione di una clausola contrattuale. Hanno, di solito, anche un’interfaccia utente e spesso simulano la logica delle clausole contrattuali.
Il termine smart contract è fuorviante per due motivi: in primis perché non sempre ha un significato legale, in secundis perché suggerisce che vengano sottoscritti dei contratti.
Come spiegato successivamente gli smart contract possono svolgere un ruolo in vari ambiti legali e il loro utilizzo deve essere considerato con profonda attenzione: come fonte di diritti e doveri, o solo come sua esecuzione. Se questo è il caso, dovrà esserne determinato il significato per ogni sistema legale.
Se gli smart contract rappresentano un atto legale in base alla legge applicabile, o possono avere un significato per la legge o per le relazioni legali in cui sono sviluppati, è necessario assicurarsi che siano programmati in modo tale che i requisiti alla base di un atto legale per il quale sono stati creati siano soddisfatti, o almeno lo siano i requisiti posti dalla legge o dal rapporto giuridico che intercorre tra le parti.
In altre parole, gli smart contract dovranno rappresentare una situazione legale, e le transazioni generate dagli smart contract devono essere legali. Gli standard per i quali gli smart contract possono essere considerati legali, dipendono dalla legge e dalla giurisdizione.
Contracts vs. Smart Contracts
Prendiamo un contratto e/o l’esecuzione di un contratto. Un contratto è una sorta di accordo. Uno smart contract è per prima cosa “solo” un programma sulla blockchain. Ci saranno svariati smart contract non creati per la conclusione di un accordo. Viceversa c’è uno svariato numero di accordi scritti che nulla hanno a che vedere con gli smart contract.
All’incrocio di questi due gruppi, si trova un sottoinsieme che utilizza gli smart contract per l’esecuzione automatica di un accordo (o di una sua parte) e fornisce anche la possibilità di stabilire obblighi.
Ogni sistema legale ha i suoi requisiti sulla base dei quali è possibile determinare se un contratto è concluso o meno.
Uno dei requisiti principali di un accordo è la chiarezza del contenuto dell’accordo stesso alle parti. Infatti in questo contesto, e in relazione al sistema legale, più significati possono essere attribuiti ad un accordo scritto o alle intenzioni delle parti.
Se la rappresentazione scritta di un accordo tra le parti è chiara, allora questo può essere più facilmente programmato rispetto alla definizione delle intenzioni delle parti.
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Gli smart contract sono scritti con un codice di programmazione come Solidity o Go e sono spesso pubblicati sulla blockchain in form precompilati che possono essere letti solo dai computer. Questo è il motivo per il quale è raccomandabile che gli accordi scritti con un linguaggio di programmazione siano forniti alle parti in un linguaggio a loro comprensibile.
Il vantaggio di ciò è che permette anche la registrazione di accordi che non possono essere automatizzati o che sono meno adatti all’automazione. Un possibile svantaggio invece è dato dalla possibile discrepanza tra l’accordo in codice e quello in linguaggio standard.
È possibile che gli smart contract possano essere utilizzati in modo più esteso, cosicché il codice sia inestricabilmente legato alle dichiarazioni in lingua originale. La lingua natia può servire quindi per registrare le cose che non possono essere espresse sotto forma di codice (termini e condizioni generali, legge applicabile, onere della prova, norme aggiuntive, ecc.) e dando quindi la possibilità di fornire spiegazioni del codice stesso.
Questa tipologia di contratto possiamo definirla ibrida, in quanto combina il codice (o le strutture di dati eseguibili) e la prosa, ed è anche detta Ricardo, The Ricardian Contract.
Gli Smart Contract spesso sono basati sul pagamento in cryptovaluta nativa, come bitcoin o Ether. Da ciò si apre la questione su come considerare la cryptovaluta, se una valuta o un mezzo di scambio. Questo dipende dal sistema legale e andrebbe studiato di volta in volta.
Secondo la legge olandese, il bitcoin non è una valuta bensì un mezzo di scambio. Una delle conseguenze di tale interpretazione è che il pagamento tramite bitcoin per l’acquisto di beni o servizi non si considera essere un “acquisto” come definito dalla legge. In Olanda, la questione è stata quindi risolta dichiarando che le regole di un acquisto si applicano anche agli scambi, ma ciò ovviamente differirà a seconda del sistema legale di riferimento.
Altri problemi legali relativi agli smart contract
Oltre alle diverse manifestazioni, devono essere considerati altri aspetti legali generali relativi gli smart contract, come ad esempio la legge applicabile, la giurisdizione, la responsabilità, la risoluzione delle controversie, la privacy e l’identità. Informazioni più dettagliate circa questi aspetti potete trovarle nel libro.
Koen Lukas Hartog è uno dei soci fondatori di Seedble, il responsabile del programma https://www.blockchainpilots.nl/home-ita oltre ad essere co-autore e coordinatore del libro sugli aspetti legali legati alla Blockchain.
La Blockchain e gli aspetti legali degli smart contracts