Amazon, la compravendita di recensioni mina la credibilità del colosso
Amazon, la compravendita di recensioni è un fenomeno in crescita tra i venditori ma anche un fattore che mina la credibilità del sito
Dai giorni scorsi su Amazon sono scomparsi moltissimi prodotti di tecnologia venduti da alcuni grossi fornitori. Tra le “scomparse” più evidenti c’è Aukey che si occupa di cuffie, caricatori, cavi e batterie portatili. Gli utenti che hanno twittato all’assistenza del colosso dell’e-commerce, per chiedere spiegazioni, si sono visti rispondere con un messaggio automatico che rimanda alla pagina dell’azienda dove però i prodotti non sono ovviamente disponibili.
A monte di tutto potrebbe esserci una grossa truffa legata alla compravendita di recensioni che è stata smascherata pochi giorni fa da SafetyDetectives.
Compravendita di recensioni, come funziona?
La compravendita di recensioni non è una novità per Amazon che da anni cerca di inserire nuove regole al riguardo, tentando di bloccare o di fare causa a chi utilizza queste tecniche. Ovviamente la scoperta di recensioni non veritiere fa perdere fiducia agli utenti che, di conseguenza, non solo non acquisteranno più tali prodotti ma non sceglieranno nemmeno Amazon per i loro acquisti. Cosa che ovviamente il sito non vuole assolutamente.
Smascherare queste truffe non è facile e dietro c’è un grande lavoro di indagine che SafetyDetectives ha condotto scrupolosamente su migliaia di prodotti.
In pratica i venditori che vogliono recensioni positive lo scrivono su alcuni siti specializzati. Gli utenti acquistano questi prodotti, lasciano una recensione positiva e appena il fornitore esamina tale recensione rimborsa il prezzo pagato per l’acquisto. In sintesi i grandi negozi regalano merce in cambio di feedback positivi.
Così facendo però è chiaro che moltissimi oggetti diventano miracolosamente gettonatissimi e qualitativamente impeccabili, anche se magari non lo sono affatto. Gli altri utenti, invogliati dalle recensioni positive, li acquistano e qualora rimanessero delusi, la cosa andrebbe solo a discapito di Amazon.
SafetyDetectives, a lavoro per il bene comune
SafetyDetectives non fa altro che cercare tutti i siti che offrono oggetti in cambio di recensioni e segnalarli a chi di dovere. Ad onore del vero però non è mai chiaro a chi appartengano questi siti e i loro server sono spesso dislocati in Cina o in altri posti dove è relativamente facile mettere in piedi attività del genere.
Ovviamente gli standard di questi siti sono molto elevati hanno richieste specifiche per chi entra nel giro. Ad esempio si chiede di aspettare qualche giorno prima di lasciare la recensione, di scrivere un certo numero di parole e ovviamente di scrivere cose credibili. Insomma un’organizzazione in grande stile che sta cercando non intenzionalmente di minare la credibilità di Amazon.
Per il momento il colosso dell’e-commerce si è limitato a bloccare alcuni grandi fornitori e non ha fornito ulteriori info sull’accaduto. Staremo a vedere nei prossimi giorni se anche a causa delle richieste degli utenti, si farà luce sulla questione o se semplicemente molti prodotti spariranno dal sito.
Amazon, la compravendita di recensioni mina la credibilità del colosso