Turismo nello spazio? L’ISS potrebbe diventare un albergo per ricchi filantropi
Il prossimo anno partiranno le prime missioni "private" sulla ISS. Il turismo spaziale inizia a muovere i primi passi con la ricerca
La NASA e Axiom, compagnia che si occupa di turismo spaziale, hanno concluso un accordo per portare il primo equipaggio privato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La prima missione, con buone possibilità, partirà per gennaio 2022.
Mark Pathy, l’investitore del progetto; Larry Connor, imprenditore americano e Eytan Stibbe, ex pilota dell’aeronautica israeliana dovrebbero iniziare a breve l’addestramento intensivo per partecipare all’evento.
Sia la NASA che Axiom si dicono entusiasti del progetto che segna un ulteriore passo verso il turismo spaziale di massa. Ovviamente anche a livello tecnologico, questa missione segna una grande innovazione soprattutto per le spedizioni spaziali e per il loro finanziamento.
Però, queste “vacanze spaziali” saranno un vezzo decisamente costoso che ha portato i membri della missione a sborsare circa 55 milioni di dollari a testa. Questi soldi saranno destinati a SpaceX per il lancio e il resto alla NASA per il “pernottamento” sulla ISS. Comunque durante tutto il soggiorno gli astronauti “privati” lavoreranno a dei propri progetti di ricerca che dovrebbero avere come base la salute dell’uomo in assenza di gravità.
L’ISS come un albergo? C’è chi non è d’accordo
Dalle prime dichiarazioni dell’agenzia spaziale americana sembra che quest’apertura del cosmo anche ai privati potrebbe far crescere di molto l’economia commerciale nell’orbita terrestre. Certo il crescente interesse verso il settore potrebbe però generare qualche dissenso: diverse persone infatti suggeriscono che forse non si dovrebbe usare la ISS come una sorta di albergo nello spazio e di lasciare il suo utilizzo solo agli astronauti di professione.
Secondo gli esperti, infatti, sembra che il tempo per utilizzare la Stazione Spaziale Internazionale non sia molto. Il centro, infatti, potrebbe essere disattivato entro il prossimo decennio a causa dell’invecchiamento della struttura. Una volta dismessa non ci sarebbero altre stazioni simili, se non quella in costruzione da parte della Cina e un probabile progetto Russo ancora in forse. Per questo secondo molti non sarebbe il caso di “sprecare” il poco tempo a disposizione in viaggi di piacere.
Vedremo come si evolverà la situazione nei prossimi mesi, quello che è certo è che il prezzo del biglietto riesce a ripagare ampiamente il soggiorno sulla ISS, resta solo da capire se sia il caso o meno a livello scientifico.
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