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Lo studio dell’universo riparte della materia oscura

materia oscura

L'esperimento del Dark Energy Survey ha osservato il cielo tra il 2013 e il 2019, studiando la materia oscura e l'espansione dell'universo

Un recente studio del cielo ha descritto come la massa si distribuisce nello spazio e nel tempo. I dati forniscono prove evidenti che la materia oscura, la forza che sembra spingere l’Universo ad espandersi, è stata costante in tutto il corso della storia cosmica.

Gli esperti del Dark Energy Survey hanno osservato il cielo tra il 2013 e il 2019 utilizzando una potente fotocamera collegata al telescopio Víctor M. Blanco nell’’Osservatorio di Cerro Tololo in Cile. L’indagine ha coperto un quarto del cielo e le sue esposizioni hanno incluso circa 300 milioni di galassie.

I ricercatori hanno raggruppato le galassie per colore, per ottenere un’indicazione approssimativa della distanza di ciascuna galassia dalla nostra. Man mano che l’Universo si espande, infatti, le galassie più lontane appaiono più rosse perché le loro onde luminose si estendono verso lunghezze d’onda più lunghe. 

Guardare più lontano corrisponde anche a guardare al passato, quindi una mappa cosmica 3D fornisce una registrazione della storia dell’Universo. 

La materia oscura è il futuro della cosmologia?

Per rivelare meglio la presenza di materia oscura, il team del DES ha analizzato le forme di oltre 100 milioni di galassie tra le più distanti. Poiché la gravità curva lo spazio, i cosmologi sono stati in grado di mappare grandi concentrazioni di materia oscura nelle regioni più vicine dell’Universo; osservando come la loro gravità comprima le immagini delle galassie più lontane. 

La mappatura delle galassie e della materia oscura in 3D consente inoltre ai ricercatori di indagare sull’energia oscura, la forza che sta spingendo l’espansione dell’Universo ad accelerare. La natura di questa forza misteriosa è uno dei maggiori problemi aperti in cosmologia. Tutte le prove finora hanno suggerito che è uniforme nello spazio e nel tempo, e DES ha ora fornito il test più rigoroso di tale ipotesi. 

Questi risultati si basano sui primi tre anni di raccolta dati, su un totale di sei anni; appare evidente, quindi, che c’è ancora molto da analizzare. 

A partire dal prossimo anno, inoltre, verranno attivati due nuovi osservatori, l’Osservatorio Vera Rubin in Cile e il telescopio spaziale Euclid dell’Agenzia spaziale europea. Entrambi condurranno studi con lenti deboli di profondità e analizzeranno tutto il cielo e non solo una porzione, come appena fatto dal DES.

Lo studio dell’universo riparte della materia oscura

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