Post in translation – Da lavoro in ufficio a lavoro a distanza: Salesforce prende le distanze dal lavoro in presenza

Salesforce è una delle aziende tecnologiche di San Francisco che annuncia una transizione da lavoro in ufficio a lavoro a distanza, dichiarando che “la giornata lavorativa dalle 9 alle 5 non esisterà più“. La maggior parte dei dipendenti Salesforce entrerà in un ufficio solo da uno a tre giorni alla settimana.

Un articolo a cura di Kari Paul

su medium.com

Saleforce, il più grande employer privato di San Francisco, ha annunciato che consentirà permanentemente alla maggior parte dei dipendenti di lavorare da casa o a distanza, ovunque essi vogliano, anche quando sarà sicuro tornare negli uffici, in seguito alla pandemia dovuta al Covid-19.

Salesforce ha affermato, dopo aver intervistato i dipendenti e aver ascoltato le preferenze, che la maggior parte di loro preferisce passare ad una situazione “flessibile“, per cui è deciso: lavoreranno in ufficio solo da uno a tre giorni alla settimana. Solo una piccola parte continuerà a lavorare in sede quattro o più giorni alla settimana, mentre i dipendenti che non vivono vicino al luogo di lavoro sono liberi di lavorare a tempo indeterminato a distanza. 

In qualità di datori di lavoro, abbiamo l’opportunità di creare un ambiente lavorativo ancora migliore, che ci consenta di essere più connessi gli uni agli altri, trovare più equilibrio tra lavoro e vita privata e promuovere l’uguaglianza, portando in ultima analisi una maggiore innovazione e migliori risultati di business.

ha affermato Brent Hyder, il Chief People Officer di Salesforce, che dirige le politiche dei dipendenti.

Da questo annuncio ne sono seguiti di simili da parte di altre aziende tecnologiche, tra cui Facebook e Microsoft, e ha avuto implicazioni a lungo termine per la città di San Francisco, dove Salesforce ha costruito la famigerata Torre e terminal di transito nel 2013, rendendo la sua sede l’edificio più alto della città.

Durante il boom tecnologico a San Francisco negli ultimi dieci anni, le aziende erano famose per i loro vasti campus per dipendenti con vantaggi come mense, palestre in loco, nap pods e giochi. Quei giorni sono finiti, suggerisce Hyder.

“Quando entriamo in una nuova era, dobbiamo continuare ad andare avanti con agilità, creatività e una mente aperta – e questo include il modo in cui coltiviamo la nostra cultura“, ha detto. “Uno spazio di lavoro immersivo non è più limitato a una scrivania nella nostra Torre; la giornata lavorativa dalle 9 alle 5 è morta; e l’esperienza dei dipendenti va ben oltre i tavoli da ping-pong e gli snack“.

Con l’abbandono dei modelli lavorativi tradizionali verso un’agilità del lavoro, molti professionisti della tecnologia hanno lasciato la “Bay Area” optando per lavorare da città più economiche, ora che i posti di lavoro offrono maggiore flessibilità. Le destinazioni più comuni per i lavoratori, secondo moveBuddha, un sito che raccoglie dati sugli spostamenti, sono Austin, in Texas, seguita da Seattle, New York e Chicago.

L’esodo dei talenti tecnologici potrebbe avere un grande impatto sulla “Bay Area” la quale è stata plasmata dal boom tecnologico e dal denaro che ne è derivato. La trasformazione della città è avvenuta con la gentrificazione, l’aumento dei costi degli affitti, l’aumento dei senzatetto e la diminuzione della diversità. Man mano che le persone ad alto reddito lasciano la città, San Francisco vede diminuire gli affitti e la ricchezza in modo sostanziale.