La Russia contro Google, la schermaglia digitale finisce in tribunale
La Russia contro Google, le schermaglie tra i due colossi nate per la mancata rimozione di alcuni contenuti considerati "nocivi"
Da diverso tempo la Russia è in lotta contro Twitter per non aver rimosso alcuni contenuti considerati “compromettenti”. Le prime schermaglie tra i due colossi, però, erano limitate a un abbassamento di banda imposto dal Cremlino al noto Social Network; qualche rallentamento, ma di base si poteva continuare a “cinguettare” abbastanza tranquillamente.
Nelle ultime settimana però a finire nel mirino della Russia è la rete internet concepita sul “modello occidentale” che è molto più libertario rispetto a quello sovietico.
Lunedì scorso, infatti, l’autorità che controlla le comunicazioni in Russia ha concesso a Google 24 ore per eliminare ciò che viene considerato un“contenuto proibito”. Se l’azienda non cederà all’ultimatum il Cremlino potrebbe rallentare il traffico sul motore di ricerca in tutto il paese. La stessa cosa che è avvenuta con Twitter insomma ma su larga scala.
A finire nell’occhio del “cane da guardia” russo sono decine e decine di video e contenuti ritenuti nocivi; inclusi siti che danno informazioni su droghe e violenza di qualsiasi natura.
Non è stato reso noto al pubblico quasi siti e quali informazioni sono state oggetto degli interessi del Governo russo, ma con buona possibilità potrebbe non trattarsi solo di “materiali illegali”.
La minaccia della Russia contro Google, chi avrà la meglio?
“Se Google non limita l’accesso alle informazioni vietate entro 24 ore, verrà multato per una somma tra gli 800.000 rubli e i 4 milioni di rubli ($ 10.800- $ 54.000)”. Così in una nota l’autorità che si occupa delle comunicazioni ha reso noto l’ultimatum al celebre motore di ricerca; aggiungendo che per un reato del genere si potrebbe arrivare fino a una sanzione pari al 10% delle entrate annuali totali della società.
Google Russia non ha risposto immediatamente alle minacce del governo e si è preso del tempo per riorganizzare le proprie truppe (di avvocati) per partire al contrattacco. E infatti, sembra che l’azienda abbia portato in tribunale dei documenti contro le minacce del Cremlino e contro la richiesta di rimuovere i contenuti considerati vietati.
L’udienza è prevista per il 14 luglio e, al momento, non è proprio possibile fare un pronostico su chi la spunterà tra i due colossi.
Comunque la Russia non è nuova ad affermazioni del genere; per questo già da parecchio tempo sta sviluppando una sorta di internet alternativa sulla quale poter imporre maggiori controlli e maggiori restrizioni
La Russia contro Google, la schermaglia digitale finisce in tribunale