Rebranding, check! E adesso?
Quali step attuare dopo il Rebranding? Una volta concluso il processo di rinnovo dell'identità. come si deve procedere?
Nei precedenti articoli abbiamo parlato di come pianificare una strategia di rebranding (qui puoi trovare la guida pratica) e abbiamo dato indicazioni concrete per capire quando può dirsi davvero concluso un processo evolutivo di questo tipo. In questa nuova puntata sul Rebranding, invece vedremo tutti gli step necessari dopo aver concluso il processo di rebranding.
Dopo il Rebranding, cosa fare?
Le azioni da intraprendere dopo il processo di Rebranding sono molto importanti per la riuscita dello stesso. Vediamo quali sono.
In primis, comunica i cambiamenti!
Le prime persone a doversi riconoscere nella nuova brand identity sono tutti i collaboratori aziendali, motivo per cui dovranno essere i primi a sapere delle nuove vesti dell’azienda… Anche per poter sapere come aggiornare presentazioni, loghi sui documenti, firma aziendale.
Dedica un momento alla comunicazione interna del rebranding presentando il lavoro svolto, in modo tale che tutti siano allineati sulle linee guida della nuova identità.
Successivamente comunicalo all’esterno: ai clienti, alla community e alla tua audience! Definisci un piano di comunicazione e attiva tutti i touch point di cui l’azienda dispone, social media, email, comunicati stampa, blog, brochure, per poter orientare una comunicazione a 360 gradi: in questo modo nessuno sarà confuso quando vedrà l’evidenza della tua nuova immagine aziendale.
Chiedi i feedback a chi ti “vuole bene”: la tua community
Sfrutta il potere della community e attiva tutti i canali di connessione per sapere cosa pensa del tuo nuovo brand. Usa le stories per un sondaggio, condividi un post direttamente sulla tua pagina o sul tuo gruppo, organizza un evento dedicato: dai spazio alla fantasia e dai modo alla community di poter dire la sua sulla tua nuova immagine. Sarà di certo sincera, e dai suoi commenti potrai capire se hai svolto un ottimo lavoro.
Uno degli errori più gravi che si possono fare durante un’operazione di rebranding è sicuramente quella di non ascoltare i feedback.
Inizialmente il famoso brand di abbigliamento GAP, per non aver preso in considerazione i propri consumatori, ha fatto il grave errore di proporre un nuovo marchio che non aveva nulla a che vedere con i valori del brand.
Una mossa intelligente che invece ha fatto di lì a poco è stata quella di ascoltare le critiche degli utenti rivolte alla strategia di rebranding attuata, le quali hanno permesso di capire di dover fare un passo indietro e tornare al logo originale.
Se sei interessato ad approfondire il caso GAP come rebranding fallimentare puoi leggere questo articolo:
Approfitta di ogni occasione per mettere in mostra il nuovo “stile”
Ricordati di mettere bene in mostra, su tutti i touch point i cambiamenti che hai apportato al brand. Una volta annunciato formalmente il rebranding della tua azienda è arrivato il momento di implementare i cambiamenti previsti su tutti i canali di comunicazione che hai a disposizione: aggiorna il sito web, il blog (se ne hai uno attivo), i profili social, l’intranet aziendale.
Adegua poster e infografiche presenti in ufficio al nuovo brand, e ricordati di rivedere tutto il materiale di marketing.
Redigi un “Brand Book”
Cos’è un brand book e a cosa serve?
Un brand book, noto anche come manuale d’immagine o guida allo stile di un brand, è un documento che raccoglie le linee guida per la comunicazione aziendale.
All’interno troviamo il logo e la sua costruzione, il payoff, il font ufficiale, la palette di colori, il tone of voice…
È uno strumento di comunicazione interno per partner e dipendenti. Un contenitore di regole che descrive e prescrive la comunicazione visiva e verbale del marchio e dell’azienda. Un tool kit per assicurarti che tutti rispettino l’identità di brand su qualsiasi canale: newsletter, advertising, brochure, social media, siti web, presentazioni.
Il brand book serve quindi a tracciare le linee guida dell’azienda a livello comunicativo e ad aiutare a evidenziare la riconoscibilità del marchio.
È importante averlo sempre dalla nascita del brand, ma lo diventa ancora di più durante la fase di rebranding, quando tutti devono venire a conoscenza dei cambiamenti che sono stati effettuati relativamente al marchio.
Per Seedble è stato di fondamentale importanza per sanare dubbi di trattamento del logo e per condividere esternamente all’azienda le regole di utilizzo dello stesso, per facilitare il processo di onboarding di nuovi grafici e nuove persone all’interno del team e per comunicare esternamente l’esistenza di una forte identità di brand.
A questo punto non ti resta che aspettare i primi risultati di questo lavoro e fare le dovute valutazioni a fronte dei feedback ricevuti.
Rebranding, check! E adesso?