People Management: come gestire le relazioni umane nel lavoro
Motivazione, benessere e relazioni sociali sono arrivate al centro dell’obiettivo di HR delle aziende, che oggi puntano sul people management.
Specie dopo il Covid, si parla spesso di People Management accanto al più noto team management, e molte aziende non perdono occasione per sottolineare quanto le persone siano al centro dei loro progetti, promettendo un ambiente accogliente, motivante e meritocratico. Ma è davvero così?
La buona gestione delle relazioni umane nel lavoro è un tema che oggi si fa sentire con maggiore enfasi, in particolare dopo i cambiamenti pratici e metodologici dettati dall’innovazione e accelerati per merito della pandemia.
Strumento utile per catalizzare l’innovazione organizzativa, il People Management è un approccio che rivisita il classico concetto di risorse umane attribuendogli un ruolo chiave nella strategia aziendale. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le sue caratteristiche.
Che cos’è il People Management?
Il People Management è un approccio gestionale che ha il triplice obiettivo di attrarre, sviluppare e mantenere figure professionali pienamente coinvolte e partecipi nella realizzazione della strategia aziendale.
Le parole chiave che identificano il People Management sono proprio coinvolgimento e partecipazione. Due facce della stessa medaglia che però identificano due momenti differenti, altrettanto fondamentali.
Il coinvolgimento realizza l’obiettivo di attrarre i migliori talenti disponibili partendo già dalla fase di ricerca e selezione. Ad esempio, un’offerta di lavoro formulata in tono amichevole, con una presentazione sintetica dell’azienda e della sua mission e con una chiara call to action per i candidati, è un ottimo punto di partenza per coinvolgere sin dall’inizio i futuri collaboratori.
La partecipazione rappresenta lo step successivo. Un professionista coinvolto è anche attivamente partecipe nel raggiungimento degli obiettivi del progetto aziendale e la sua peculiarità è l’intraprendenza: il suo scopo è quello di crescere e svilupparsi insieme all’azienda con una prospettiva a lungo termine.
E per quanto riguarda il mantenimento delle risorse umane in azienda? Come intuibile, è assolutamente naturale che il coinvolgimento e la partecipazione facciano desiderare di mantenere il proprio lavoro nel tempo.
Qui entra in gioco un fattore fondamentale del People Management, che approfondiremo più avanti: la valorizzazione della motivazione e del benessere.
Il People Manager e il nuovo volto della Leadership
Il People Manager è la figura professionale esperta in questo nuovo approccio alla gestione delle risorse umane. Si tratta di un vero e proprio ibrido tra i ruoli dell’HR Manager e del Leader, dai quali trae le sue caratteristiche.
Infatti, il People Manager ricopre numerose mansioni strategicamente importanti per l’azienda:
- affianca il reparto HR nel recruiting per attirare nuovi talenti;
- coinvolge attivamente e motiva i propri collaboratori rendendoli partecipi della crescita;
- costruisce relazioni umane fondate sulla fiducia e su un sistema premiante;
- favorisce lo sviluppo di un ambiente lavorativo sereno e produttivo;
- garantisce il massimo benessere personale per tutte le risorse umane.
La Leadership quindi cambia volto, facendosi più gentile, empatica e collaborativa. Ma quali sono le competenze più importanti per un People Manager?
Le competenze del perfetto People Manager
Il report The Future of Jobs del World Economic Forum evidenzia quattro aree di competenze chiave per il futuro del lavoro, soprattutto per i Leader di domani. Vediamole nel dettaglio.
Self-Management
È molto importante per un People Manager possedere spiccate doti di self-management prima ancora di interfacciarsi con i suoi collaboratori.
Tolleranza dello stress, flessibilità, resilienza, capacità di apprendimento continuo: queste skill sono fondamentali per chiunque voglia fare della Leadership la propria professione, soprattutto all’interno di aziende che guardano con entusiasmo all’innovazione.
Spesso si sente parlare di team building, team working, team leading, ma siamo sicuri di farlo nel modo giusto?
Ogni buon People Manager conosce l’importanza del gruppo in azienda, pur valorizzando anche le singole individualità con i loro talenti e le loro emozioni. Vediamo com’è possibile rendere la cooperazione e le relazioni sociali degli strumenti strategicamente rilevanti.
Si parte dal team building, il momento della costruzione di un pool di risorse competenti e accomunate da un forte senso di fiducia reciproca. Il compito del People Manager consiste nella creazione di un gruppo di lavoro efficace ed efficiente per realizzare specifici progetti.
Definito il gruppo, si passa all’opera: è il momento del team working. La fase operativa necessita della presenza di una figura di leadership capace di assegnare mansioni e definire tempistiche e strategie di lavoro, pur mantenendo elevati margini di flessibilità nell’azione.
Invece, il team leading è sostanzialmente l’approccio alla gestione del gruppo. Un buon People Manager sa motivare e ispirare, riconoscendo il merito dei suoi collaboratori ed esercitando quella social influence tipica dei migliori Leader.
Conoscenza e uso delle tecnologie
Che si tratti di soluzioni hardware o software, la filosofia del People Management garantisce a tutte le risorse in azienda l’accesso alle nuove tecnologie disponibili sul mercato.
Per chi lavora nel campo dell’innovazione, è doveroso conoscerle e utilizzarle correttamente, evitando di bruciare grandi occasioni di crescita. Alcuni esempi? Pensiamo alle potenzialità del lavoro ibrido, ormai imprescindibile, o alle nuove possibilità di business nel mondo digitale.
Problem solving
Le aziende innovative vogliono collaborare con persone brillanti, creative, dotate di spirito critico e pensiero analitico. Il motivo? Proattività e problem solving.
L’innovazione rappresenta una sfida quotidiana per molte aziende; ma dove c’è una sfida, inevitabilmente, ci sono anche questioni da risolvere.
Il People Manager deve essere capace di prevedere eventuali problemi e risolverli in anticipo, in diverse situazioni che quotidianamente possono verificarsi in azienda, mettendo in pratica soluzioni che permettono di:
- evitare conflittualità stimolando positivamente la socialità e il dialogo;
- ottimizzare la produttività attraverso il coinvolgimento e la motivazione costanti;
- responsabilizzare i collaboratori rendendoli professionalmente autonomi, concentrandosi sulla realizzazione degli obiettivi collettivi.
Perché il People Management è importante per la crescita aziendale?
Abbiamo visto cos’è il People Management, in quale contesto si colloca e come si sta evolvendo la leadership grazie alla nuova figura del People Manager. Tuttavia, rimane ancora una domanda fondamentale: perché le aziende dovrebbero abbracciare questo approccio per crescere?
Le persone sono l’anima di ogni azienda e la gestione delle relazioni umane nel lavoro non può limitarsi alla sola amministrazione d’ufficio. In un’epoca dove l’innovazione riguarda soprattutto la società, prima ancora che la tecnologia e il business, la vera domanda sarebbe: perché no?
Valorizzare la diversità
Il People Management è un approccio democratico, che fa della pluralità un fattore chiave. Il termine è da intendersi in tutte le sue sfaccettature: le differenze etniche, sessuali, religiose, politiche – perfino caratteriali – sono il punto di partenza per costruire grandi opportunità.
Valorizzare la diversità significa quindi fare tesoro dei diversi punti di vista all’interno di un gruppo di lavoro, rendendoli oggetto di dialogo, occasioni di confronto e momenti di produttività.
Valorizzare la motivazione e il benessere
Come si fa a lavorare afflitti dalla demotivazione e dal malessere? Questa domanda ci riporta inevitabilmente all’attualità e al fenomeno della Great Resignation.
L’approccio del People Management si pone l’obiettivo di invertire questo trend e valorizzare la motivazione e il benessere delle risorse di un’azienda, puntando al Total Rewards System. Si tratta di un sistema premiante che investe sul lato psicologico del lavoro, considerando:
- ricompense esplicite di natura monetaria come aumenti salariali, incentivi e benefit, o di natura non monetaria, come lo smart working;
- ricompense implicite relative all’apprezzamento del lavoro di ogni collaboratore, fondamentali per nutrire il senso di coinvolgimento e di partecipazione, ossia quella self-motivation che si traduce in benessere e maggiore produttività.
Come guidare l’innovazione grazie al People Management
I lettori più attenti potrebbero aver notato che entrambi i precedenti paragrafi terminano con una parola specifica: produttività.
Non è un caso. La produttività è una caratteristica preziosa che tutte le aziende richiedono ai propri collaboratori, in particolare nella ricerca di nuovi talenti. Ma cosa fanno per stimolarla? Le situazioni sono molteplici e la sensazione è che spesso si faccia poco, e male, sprecando risorse.
È necessario un cambio di rotta nel management aziendale. Non è più possibile ispirare e responsabilizzare i propri dipendenti a dare il meglio con una visione del lavoro ormai obsoleta. Non si può “guardare al futuro attraverso uno specchietto retrovisore”, come direbbe McLuhan.
Per questo motivo, l’approccio del People Management si configura come uno strumento per guidare efficacemente l’innovazione. L’obiettivo? Mettere davvero le persone al centro del progetto aziendale, esaltandone la produttività. Come? Investendo nella costruzione di quell’ambiente di lavoro ideale citato all’inizio di questo articolo: accogliente, motivante, meritocratico.
People Management: come gestire le relazioni umane nel lavoro